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Intervista
Formula E Intervista a Marco Parroni

Marco Parroni: “Julius Bär pronta a sostenere un ePrix svizzero”

Il responsabile marketing della visionaria banca privata di Zurigo racconta i dettagli del “matrimonio” con la F.E, invita l’Alfa Romeo ad aderire e prepara il ritorno del motorsport nella Confederazione...

Marco Parroni, capo del marketing della Julius Baer Bank
Marco Parroni, capo del marketing della Julius Baer Bank
Marco Parroni e la flotta elettrica BMW
Marco Parroni, capo del marketing della Julius Baer Bank
Marco Parroni, capo del marketing della Julius Baer Bank
Marco Parroni, capo del marketing della Julius Baer Bank
Marco Parroni, capo del marketing della Julius Baer Bank
Marco Parroni, capo del marketing della Julius Baer Bank
Nelson Piquet Jr e Marco Parroni
Marco Parroni e Alejandro Agag
Marco Parroni in Groenlandia
Marco Parroni e Lucas Di Grassi in Groenlandia
Marco Parroni e la Formula E in Groenlandia
Marco Parroni e Alejandro Agag
Marco Parroni e Alejandro Agag
Marco Parroni, capo del marketing della Julius Baer Bank
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Alejandro Agag, Marco Parroni e Alain Prost
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Una Formula E e il logo Julius Baer Bank
Livrea creata da Lapo Elkann, TAG Heuer e Julius Baer Bank contro i cambiamenti climatici
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I piloti posano con la livrea iceberg sulla vettura di Formula E che sarà messa all'asta per raccogl
Alejandro Agag, Jean Todt e Lapo Elkan con la F.E Iceberg
Lucas di Grassi guida sul circolo polare artico
Lucas di Grassi guida sul circolo polare artico
Lucas di Grassi guida sul circolo polare artico
Lucas di Grassi guida sul circolo polare artico
Lucas di Grassi al circolo polare artico
Lucas di Grassi al circolo polare artico
Lucas di Grassi al circolo polare artico
Lucas di Grassi al circolo polare artico
Lucas di Grassi al circolo polare artico
Vista sull'artico
Consiglio Federale 2015, Svizzera
Simona de Silvestro durante un'apparizione sui media a Ginevra
Simona de Silvestro durante un'apparizione sui media a Ginevra
Una Formula E car durante un'apparizione sui media a Ginevra
Simona de Silvestro durante un'apparizione sui media a Ginevra
Una Formula E car durante un'apparizione sui media a Ginevra
Alejandro Agag, CEO Formula E, e Marco Borradori,  Sindaco di Lugano
Alejandro Agag, CEO Formula E, e Marco Borradori,  Sindaco di Lugano

A Marco Parroni, giovane e preparato Head Global Sponsoring e Deputy Head Marketing nonché Managing Director di Julius Bär Bank, la più importante banca svizzera di pura gestione patrimoniale, va riconosciuto un merito straordinario. È quello di avere concorso, in maniera determinante, tanto dal suo ufficio di Zurigo al civico 1 di Morgartenstrasse, quanto sui campi di gara, alla più grande trasformazione filosofica del motorsport nell’ultimo mezzo secolo: la nascita del Campionato FIA di Formula E, la cui intelligente ed efficace sponsorizzazione ha propiziato in prima persona sin dalla concettualizzazione dell’idea.

Nato il 7 luglio 1971 a Wollerau, nel cantone di Svitto, con doppia cittadinanza italiana e svizzera, formatosi all’Università di San Gallo in economia, giurisprudenza e scienze sociali, Marco Parroni è l’uomo giusto per raccontarci la storia del legame fra la Julius Bär Bank e la serie “full electric” organizzata da Alejandro Agag. Prima di approdare in riva al fiume Limmat nell’autunno di tre anni or sono, ha trascorso pressoché un quarto di secolo in campo automotive, dei quali tre anni circa in Ferrari (giugno 2011-settembre 2013) e tre lustri in seno al gruppo Fiat Chrysler Automobiles in ruoli apicali (settembre 1997-giugno 2011). 

Il Campionato FIA di Formula E e Julius Bär Bank sembrano ormai uniti da un “matrimonio” pressoché indissolubile. Qual è lo stato dell’arte di questa apparentemente proficua collaborazione?
“Julius Bär è il partner globale del Campionato FIA di Formula E fin dalla prima gara e tuttora è chiaramente molto felice dello sviluppo che sta avendo la serie. Sono state appena inserite due nuove location di gara per la stagione tre, una nel cuore di Hong Kong e il secondo appuntamento accoppiato alla COP22 (l’annuale Conferenza ONU sui cambiamenti climatici, ndr) a Marrakech. Ma non è tutto. Ci sono stati numerosi nuovi annunci sul fronte dei costruttori automobilistici interessati, con la Jaguar che si è già inserita fra le squadre partecipanti, l’Audi che investirà ulteriormente sulla Formula E, la BMW che ha messo un piede dentro la categoria in virtù della partnership con un team esistente e la Mercedes che ha ipotecato una delle franchigie in più disponibili a partire dalla quinta stagione. Siamo molto ansiosi di vivere insieme alla categoria il resto della stagione 2016-2017, e non vediamo l’ora di ripartire...”.

Quale durata ha il contratto di sponsorizzazione con la categoria a emissioni zero e qual è stato l’investimento?
“Ci siamo ufficialmente impegnati sino alla fine della quinta stagione (il campionato 2018-2019, ndr). L’importo dell’investimento è un dettaglio contrattuale e non sono purtroppo autorizzato a commentare i vincoli dell’accordo attualmente in essere”. 

Che cosa ha avvicinato un importante istituto elvetico, per di più di pura gestione patrimoniale, che forse saremmo soliti immaginare un po’ “ingessato”, all’universo del motorsport? La Svizzera era da tempo “ideologicamente” lontana dalle corse…
“La Formula E, con il suo approccio visionario e un appeal genuinamente globale, è una piattaforma ideale di sponsorizzazione, dal momento che si tratta di una categoria automobilistica ispirata e che condivide molti dei valori di Julius Bär Bank, come l’innovazione, la sostenibilità e un lungimirante spirito pionieristico. Con questa sponsorizzazione, ci proponiamo esplicitamente di contribuire a promuovere lo sviluppo tecnologico verso mezzi di trasporto più ecologici. La Formula E è molto, molto di più di una semplice competizione sportiva...”.

Quali sono i prossimi step del rapporto tra la serie “full electric” e la Banca Julius Bär e che idee ci sono in cantiere fra le parti?
“Quella in Formula E è la più grande e importante sponsorizzazione che sia mai stata approvata internamente alla banca e siamo molto entusiasti e curiosi di vedere ciò che ci riserveranno i prossimi appuntamenti. Molte delle tappe in calendario faranno di nuovo capolino nelle località in cui la Formula E ha già gareggiato in precedenza, ma vedremo anche molte nuove metropoli in programma, come Bruxelles, New York e Montréal”. 

Quali suggerimenti personali darebbe Marco Parroni ad Alejandro Agag per migliorare ulteriormente l’appeal della Formula E?
“Quello che la Formula E ha costruito finora, all'interno del breve lasso di tempo in cui ha operato, è assolutamente sorprendente e, pertanto, posso soltanto complimentarmi con Alejandro e tutta la sua squadra per l'ottimo lavoro che hanno fatto e stanno tuttora facendo! Molte grandi compagnie automobilistiche iniziano ad avvicinarsi adesso a questo nostro mondo, avendo compreso che la Formula E è un’enorme e soprattutto necessaria opportunità che viene loro data. Si tratta di una specialità che può essere utilizzata per posizionarsi con slancio nel futuro del mondo, proprio grazie al motorsport. Ed è una categoria che offre divertimento e intrattenimento nei centri storici delle principali capitali, per di più...”. 

 

Siete soddisfatti della sponsorizzazione del premio riservato all’autore della pole position in tutti gli ePrix o presto vedremo qualcosa di nuovo?
“In generale, la denominazione del riconoscimento riservato ai poleman è una grande risorsa di comunicazione, dal momento che anche Julius Bär vuole sempre essere associata ai migliori del lotto, a chi è al vertice. Il fatto di partire al palo è qualcosa di speciale all'interno dell’universo della Formula E, peraltro, perché il pilota che riesce nell’impresa riceve anche tre punti in classifica. Quindi conquistare il Pole Position Julius Bär Award può davvero fare la differenza”. 

State valutando iniziative nel motorsport all’interno di categorie inedite oppure in ambiti diversi da quelli della Formula E?
“La nostra strategia di sponsorizzazione si concentra in ambiti specifici in materia di sport, cultura e affari. Non ci saranno altre sponsorizzazioni o attività in categorie automobilistiche oltre a quelle in Formula E. Quest’ultima è il contesto perfetto per Julius Bär perché condividiamo gli stessi valori, come ho già detto, e perché la Formula E è qualcosa di unico e di diverso da tutto il resto. Julius Bär è una banca privata svizzera, le cui origini risalgono al 1890. Ovviamente, anche la tradizione è un valore fondamentale del nostro gruppo e, pertanto, finanziamo alcune sponsorizzazioni nel campo delle auto d'epoca”.

Lei ha lavorato molto a lungo in Ferrari e all’interno dell’universo FCA. Dopo le recenti aperture del presidente Sergio Marchionne al motorsport sostenibile, che cosa pensa che servirebbe per vederli impegnati anche in Formula E?
“Prima di tutto mi farebbe molto piacere vedere il gruppo impegnato nella categoria, ma ciò non è tutto. Penso anche che, nell’orbita di una strategia di gruppo, avrebbe senso posizionare l'Alfa Romeo in Formula E e lasciare la Ferrari in Formula 1...”. 

Julius Bär Bank organizzò un evento dinamico sul lungolago di Ginevra, con Simona De Silvestro al volante, per promuovere l’idea di un ePrix in Svizzera, ma non se n’è fatto nulla. La Formula E arriverà mai nella Confederazione Elvetica, dopo “l’abortito” tentativo di Lugano?
“Julius Bär sarebbe molto contenta di vedere una gara all’interno del proprio mercato d’elezione, la Svizzera. Siamo convinti che quello della Confederazione Elvetica, che rimane una delle economie più innovative al mondo, sia un contesto ideale per una corsa elettrica di alto livello e per un ePrix totalmente e genuinamente svizzero. Abbiamo sicuramente interesse a sostenere, in modo anche consistente, una gara di Formula E in Svizzera e siamo dell’avviso di poter sfruttare tale sponsorizzazione all’interno del nostro mercato. La manifestazione deve essere però prima confermata, tutti i dettagli debbono essere discussi, dopodiché potremo commentare in maniera appropriata o preoccuparci degli impegni ulteriori che in Svizzera dovessero derivarne”.

Quali sono i benefici concreti che ricevono i clienti di Julius Bär Bank per effetto della sponsorizzazione del Campionato FIA di Formula E?
“Possiamo condividere la visione coraggiosa che la Formula E porta con sé e spartirla in giro per il mondo con tutti i clienti Julius Bär. Allo stesso tempo, possiamo offrire loro l’opportunità di vivere grandi ed emozionali esperienze attraverso la piattaforma della Formula E, con tutta una serie di opportunità legate al ‘dietro le quinte’: ad esempio, la vicinanza ai team, l’incontro con le grandi personalità presenti nella categoria, il contatto con gli addetti ai lavori e via dicendo”. 

Il team Sauber di Formula 1 è controllato dal mese di luglio dalla Longbow Finance, la società finanziaria del cantone Vaud il cui consiglio di sorveglianza è presieduto da Raymond Bär. Dobbiamo aspettarci qualche bella sorpresa in Svizzera?
“Julius Bär è molto impegnata in Formula E ed è uno dei pilastri delle nostre strategie. La Sauber è attiva in Formula 1. Come ho già illustrato in passato, Julius Bär non sarà attiva in altre categorie del motorsport differenti dalla Formula E. Ma chissà che non possano manifestarsi alcune sinergie in futuro, vista la funzione ricoperta da Raymond Bär come presidente onorario sia della banca che dell’intero Gruppo Julius Bär...”.

Qual è la domanda che non le viene mai fatta sull’importante presenza della Banca Julius Bär in Formula E, che vorrebbe che le fosse fatta e che risposta si dà?
“Julius Bär è una banca privata con un’identità precisa e molto ben delineata, che ha deciso di essere il partner globale della Formula E e ha iniziato il proprio impegno ancor prima della corsa inaugurale. Quali erano le ragioni di questa mossa e come è stato possibile trasformarla in un successo? Il concetto che gli organizzatori ci hanno presentato era assolutamente convincente e abbiamo visto fin dall'inizio le numerose analogie tra la Formula E e Julius Bär. Era una decisione rischiosa, certamente, ma si è rivelata una scelta assolutamente giusta. Abbiamo avuto la visione di dove questo viaggio avrebbe potuto condurci e abbiamo iniziato a identificare noi stessi come parte integrante del team di lavoro della Formula E, ma mano che si palesavano e noi vedevamo le immense potenzialità propiziate dalla loro piattaforma. Siamo praticamente cresciuti insieme in modo organico e sono incredibilmente impaziente di proseguire in futuro il nostro cammino congiunto, come sempre mano nella mano!”. 

 

 

 

 

 

 

 

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