L’ingresso dei costruttori spaventa i team di Formula E
Pur plaudendo all’arrivo di nuovi marchi come Audi, BMW, Mercedes e Porsche, gli attuali concorrenti della serie "full electric" temono una deviazione "costosa" rispetto al regolamento tecnico stabilito dalla FIA.
L’annuncio dell’arrivo di brand blasonati come Audi, BMW, Mercedes e Porsche ha messo in allarme le scuderie finora attive nella categoria a proposito di un possibile ritocco ai dettami relativi alcune aree tecniche.
“Le spese che ci potrebbero essere in futuro sono una grande preoccupazione”, ha riferito a Motorsport.com il direttore tecnico Renault, Vincent Gaillardot.
"Abbiamo fissato delle regole precise con la Federazione e non vorremmo trovarci costretti ad intervenire su telaio, aerodinamica e batterie. Questo è un campionato ancora giovane e dobbiamo averne cura. Soprattutto, occorre state attenti alle 'new entry' che reclamano più libertà. Insomma, dovremo essere forti e resistere alle loro richieste, per il bene della Formula E”.
“Anche se ci sono state alcune critiche, mi pare che la Williams abbia svolto un ottimo lavoro con le batterie e sono certo che la McLaren si rivelerà un’ottima scelta per la produzione di quelle di seconda generazione”, ha aggiunto.
“Qualcuno però potrebbe spingere per aprire una sorta di competizione. Possibilità che la categoria non è ancora pronta ad affrontare, essendo all’inizio”.
Secondo quanto appreso da Motorsport.com, di recente il Gruppo di Lavoro Commerciale creato nel 2016 e comprendente il promoter, i team e le Case sarebbe stato reso più in linea con i Working Group Tecnico e Sportivo.
“Considerato che le macchine che guideremo saranno simili a quelle che vediamo in pista, la Formula E ha un brillante domani davanti a sé. E l’arrivo di Mercedes e di altri ne è testimonianza”, ha dichiarato il team principal DS Virgin, Alex Tai.
“Come conseguenza i partner saranno spinti a puntare sempre di più sull’innovazione, tuttavia starà agli azionisti non far salire in maniera eccessiva i costi”.
“Lo scorso anno a Berlino in occasione del meeting degli OEM, qualcuno si è presentato chiedendo il permesso di iscriversi e di adottare un approccio in stile Manchester United”, ha svelato il dirigente.
“Noi ci siamo opposti perché il principio della Formula E è garantire a chiunque desidera entrare la chance di essere competitivo visto che i motopropulsori elettrici verranno adottati da ogni marchio in futuro”.
“Le Case dovrebbero vendere agli indipendenti le componenti da loro prodotte a prezzi ragionevoli, in modo da poter dare loro la possibilità di battersi per le prime posizioni . Solo così i privati potranno guadagnare dalla partecipazione e i costruttori investendo in maniera giusta, spendere milioni e avere un ottimo ritorno”, ha concluso Tai.
Infine, sulla questione si è espresso il patron della serie al 100 per cento elettrica, Alejandro Agag, con un messaggio di rassicurazione.
“Sin dal giorno zero della Formula E abbiamo cercato di creare un formato con regole e strutture atte ad evitare la corsa agli armamenti o l’aumento massivo delle spese”, ha argomento.
“Dunque non accetteremo alcun cambiamento da questo punto di vista. Chi non è d’accordo con il nostro regolamento, non è obbligato ad unirsi. Detto ciò, gli stessi costruttori ci stanno invitando a non alterare nulla, a non far salire i costi e a continuare a fornire il powertrain ai privati a prezzi calmierati. Conseguentemente, l’ingresso di nuovi marchi non mi preoccupa, anzi mi sento felice e incoraggiato per questi importanti inserimenti”, la chiosa dello spagnolo.
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