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La guerra delle batterie raddoppierà i costi della Formula E

Secondo il project leader Renault, Vincent Gaillardot, la decisione di lasciare libertà ai team di creare la propria tecnologia di ricarica farà aumentare il budget utile, attualmente fissato sui 20 milioni di euro.

Renault Z.E. 15, batteria

Renault Z.E. 15, batteria

Se al momento il fornitore unico è la Williams Advanced Engineering e nel torneo 2018-2019 il pallino passerà nelle mani della McLaren Advanced Technologies, la scelta della dirigenza della Formula E di aprire la lotta tra le scuderie a partire dal 2021 sarà origine di problemi economici. Almeno così la pensa il responsabile della Casa di Viry-Châtillon. 

 

“Sin dal giorno uno è chiaro in che cosa consista questo campionato. Si tratta di tecnologia e mobilità elettrica, ed è ciò per cui dovremo lottare”, ha dichiarato il menzionato Gaillardot ad Autosport. 

“Per tenere i costi sotto controllo non bisognerebbe consentire libertà di sviluppo in nessuna area. Ogni volta che se ne discute con la FIA, i promoter e i costruttori, mettiamo ogni aspetto sul tavolo per identificare se è il caso o meno di aprire la competizione. Lo sviluppo in maniera autonoma della batteria è abbastanza oneroso, in particolare per quanto concerne l’omologazione, visto che occorre effettuare i crash-test. Gli esemplari da riprodurre e il tempo necessario per l’operazione sono importanti. È sicuramente una spesa rilevante, senza parlare della progettazione della cellula. Le cifre andrebbero a raddoppiare”. 

Mentre tra il 2018 e il 2019 entreranno nella categoria diversi marchi dal forte background “verde” come BMW, Porsche e Mercedes, dalla prossima stagione il team transalpino verrà assorbito dalla Nissan, suo partner strategico, ma l’investimento in staff e tecnologie verrà tenuto in vita.

“Ancora non ci sono molti brand competenti per quanto concerne l’elettrico. Noi abbiamo accumulato esperienza e la stessa Audi potrà portare quella del WEC. Questo squilibrio però condurrà fatalmente ad un aumento dei costi. Siamo favorevoli all’apertura della competizione tra produttori di batteria perché fa parte della mobilità di questo genere, però dobbiamo prenderci cura dalla serie”, ha proseguito. 

Dalla medesima opinione pure il direttore della Jaguar Racing, James Barclay, malgrado la fresca firma con la Panasonic. 

 

“Se aprissimo a troppa tecnologia troppo in fretta si finirebbe soltanto per rovinare la categoria. Disporre di una batteria uguale per tutti non è per nulla negativo. Alla fine ci restano moltissimi livelli di differenziazione. Ciò che ci interessa è avere un grande campionato con dieci squadre in salute, dodici nel futuro, in grado di battagliare”.

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