La Dragon Racing impugna l'esito dell'ultima gara di F.E!
La Corte d'Appello della FIA esaminerà la “lievità” della sanzione (un secondo...) inflitta il 3 luglio a Jean-Éric Vergne (DS Virgin Racing) per guida "rischiosa" ai box: ne va della terza posizione fra le squadre.
Foto di: FIA Formula E Championship
La Dragon Racing non ci sta. Nei termini previsti dal Codice Sportivo Internazionale, la squadra statunitense di Jay Penske ha infatti confermato il ricorso alla Corte d’Appello della FIA contro la classifica finale del secondo ePrix di Londra, peraltro già preannunciato sul posto nel pomeriggio di domenica 3 luglio.
L’esito della prova conclusiva della stagione 2015-2016 ha infatti un’importanza cruciale per gli equilibri della Formula E, in cui è in ballo la terza posizione nella graduatoria generale delle squadre. La formazione di Santa Monica risulta infatti essere attualmente quarta assoluta con 143 punti, la DS Virgin Racing terza con un vantaggio di appena una lunghezza sulla rivale...
La scuderia americana contesta nello specifico la “lievità” delle sanzioni inflitte a Jean-Éric Vergne, pilota della compagine anglo-francese, che è stato sanzionato con 50 secondi aggiuntivi al suo tempo finale per l’eccessivo consumo di energia, ma anche con un ulteriore secondo di penalità che il collegio dei Commissari Sportivi di Battersea Park ha motivato con un’uscita dalla pit-lane “unsafe”, cioè “insicura”, davanti a Nick Heidfeld (Mahindra Racing) al termine del cambio vettura obbligatorio.
I due provvedimenti non hanno impedito al conduttore transalpino di conquistare comunque l’ottavo posto nella corsa della domenica e, con esso, i tre punti in palio che consentono alla DS Virgin Racing di occupare l'ultimo gradino del podio nel campionato costruttori.
Se la sanzione di 50 secondi appare congruente con i provvedimenti presi dalle giurie delle gare di Formula E anche nel recente passato in tema di eccessivo dispendio dell’energia e sufficientemente “punitiva”, così non è per la “guida pericolosa” nella corsia box. Nicolas Prost (Renault e.dams) fu infatti obbligato a un drive-through nell’ePrix di Città del Messico e Daniel Abt (ABT Schaeffler Audi Sport) obbligato ad aggiungere dieci secondi al suo tempo di gara a Pechino.
Non è dato sapere se il supremo organo giudicante della Federazione Internazionale dell’Automobile riterrà di capovolgere a Parigi il giudizio del collegio dei Commissari Sportivi di Londra presieduto da Tim Schenken, ma se la Corte d’Appello della FIA rilevasse l’arbitrario impiego di due pesi e due misure in presenza di fattispecie analoghe, non si sa che cosa potrà accadere.
Se Jean-Éric Vergne vedesse ulteriori nove secondi applicati al proprio tempo di gara nel secondo ePrix di Battersea Park, retrocederebbe decimo. La perdita di due punti, abbinata al terzo posto di Jérome D’Ambrosio e alla quarta posizione di Loïc Duval, consentirebbero alla Dragon Racing di sopravanzare la DS Virgin Racing nella classifica generale delle squadre di due lunghezze...
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