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Il sistema brake-by-wire in Formula E nella stagione 2018-2019?

La categoria “full electric” valuta l’introduzione di un sistema di frenata attiva che si rivelerebbe molto utile quando la potenza in qualifica verrà elevata da 200 a 250 kW e in gara da 170 a 200 kiloWatt, ma si parla già di motore anteriore...

Lucas di Grassi, ABT Schaeffler Audi Sport, precede Antonio Felix da Costa, Amlin Andretti Formula E

Lucas di Grassi, ABT Schaeffler Audi Sport, precede Antonio Felix da Costa, Amlin Andretti Formula E

Alastair Staley / Motorsport Images

Nelson Piquet Jr., NEXTEV TCR Formula E Team, precede Lucas di Grassi, ABT Schaeffler Audi Sport
Lucas Di Grassi, ABT Schaeffler Audi Sport
Sam Bird, DS Virgin Racing, Lucas di Grassi, ABT Schaeffler Audi Sport
Lucas Di Grassi, ABT Schaeffler Audi Sport
Nelson Piquet Jr., NEXTEV TCR Formula E Team, precede Jérôme d'Ambrosio, Dragon Racing, e Lucas di G
Lucas di Grassi, ABT Schaeffler Audi Sport
Lucas Di Grassi, ABT Schaeffler Audi Sport
Antonio Felix da Costa, Amlin Andretti Formula E Team. precede Lucas di Grassi, ABT Schaeffler Audi
Robin Frijns, Amlin Andretti Formula E Team
Nick Heidfeld, Mahindra Racing. precede Felix Rosenqvist, Mahindra Racing
Sébastien Buemi, Renault e.Dams. precede Jean-Eric Vergne, Techeetah

Le attuali monoposto elettriche recuperano l’energia in frenata dall’asse posteriore attraverso il motore elettrico sulla base di valori predefiniti e non su quelli prodotti al momento.

Con l’introduzione del brake-by-wire, invece, si andrebbe a migliorare il controllo elettronico dei freni posteriori e con esso le sensazioni di chi è alla guida, massimizzando altresì la rigenerazione.

In pratica si tratterebbe di un sistema di frenata attiva che, secondo il giudizio dei team, sarebbe molto utile per la serie, in particolare al momento delle qualifiche, quando ci sarà un incremento della potenza da 200 a 250 kW, e della gara in cui per il campionato 2018-2019 si passerà da 170 a 200 kiloWatt. 

Se per Xavier Mestelan-Pinon, direttore tecnico della DS Performance, sarebbe la più grande novità della Formula E, il boss della Faraday Future Dragon Racing, Nicolas Maduit, ha mostrato sicurezza davanti alla possibilità dell’inserimento di un device del tutto simile a quello in uso nel WEC.

Infatti, la LSP, un’azienda tedesca specializzata nella produzione di freni, ha già costruito un sistema di frenata attiva denominato IBS, utilizzato per controllare la pressione dei freni dall’asse o da ogni ruota.

“Sarebbe una cosa fattibile, ma siamo ancora in una fase di studio”, ha affermato il Professor Burkhard Goschel, della Commissione FIA Campionati Elettrici e Nuove Energie, aggiungendo di avere alcune idee interessanti tra le mani per rendere la categoria più dinamica e implementarne l’efficienza. 

Un esempio sarebbe proprio un asse frontale indipendente, che renderebbe la vita dei piloti più semplice a scapito però dello show.

“Vedere una macchina andare come sui binari non è molto eccitante. Ecco perché dovremo discuterne seriamente e fare tutte le valutazioni del caso”, il suo appunto.

Una tecnologia che genera contrasti

E proprio il recupero dell’energia dall’asse anteriore e l’introduzione del “torque vectoring”, ossia quel processo per cui ogni ruota riceve un quantitativo di potenza differente, a rappresenta uno dei punti più divisivi tra quelli in esame.

“Mi pare prematuro parlare di un motore anteriore. A mio avviso bisognerebbe aspettare il 2021-2022”, ha dichiarato Nicolas Maduit.

“Bene il progresso in termini di regolamenti e mappe, ma non bisogna dimenticare i costi e quanto accade nell’industria automobilistica. La tecnologia elettrica si muove velocemente e noi dovremo mostrarci in grado di stare al passo”. 

A favore di questa probabile novità si è infine proclamato uno dei protagonisti della Formula E, ossia Lucas Di Grassi.

“Sarebbe bello e più in linea con le esigenze di un veicolo del genere poter usare un differenziale elettronico al posteriore e un propulsore per ogni ruota in modo da poter gestire l’accelerazione. Vedremo che cosa ci porterà il futuro. Per ora dobbiamo guardare al breve termine”.

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