Gaillardot: “Nella terza stagione gli inverter saranno la chiave ”
Il responsabile del programma in Formula E della Renault Sport non soltanto rivela la reale vicinanza della Z.E. 15 da corsa al prodotto di serie, ma anche come inseguire in pista un’efficienza “perfetta”.
Una migliore auto da corsa per un mondo migliore? Quando si pensa ai progressi a vantaggio dell’ambiente, lo sport automobilistico non è propriamente il primo settore di attività che viene in mente.
Vincent Gaillardot, Direttore del programma nel Campionato FIA di Formula E presso la Renault Sport, ci spiega in che modo il coinvolgimento della Casa francese nel team Renault e.dams consenta ritorni rapidi e reali per il costruttore. Quest’anno, la Z.E. 15 da corsa è completamente figlia della ricerca nel centro nevralgico di Viry-Châtillon, dopo la brandizzazione Renault del monomarca elettrico 2014-2015.
Perché lo sport automobilistico?
“Il ciclo di sviluppo nello sport automobilistico è molto più rapido di quello dei modelli di serie. Possiamo mettere in campo tecnologie inedite e testare nuove funzionalità con processi di valutazione molto rapidi. È il principale aspetto per cui lo sport automobilistico ha un valore aggiunto rispetto alla serie. Ci occupiamo di nuove tecnologie e nuovi concetti, e la correlazione tra ciò che facciamo per la corsa e i concetti fondamentali relativi ai veicoli elettrici di serie è più stretta che nelle altre categorie del motorsport. Beneficiamo tutti del programma e degli insegnamenti che ne abbiamo tratto”.
Quali cambiamenti e miglioramenti sono stati realizzati tra le prime due stagioni?
“Grazie ai cambiamenti del regolamento quest’anno, abbiamo potuto progettare la nostra architettura specifica per il gruppo motopropulsore, il motore e la trasmissione. Questa libertà ha reso il nostro lavoro più pertinente per lo sviluppo delle auto di serie, poiché possiamo esplorare diverse opzioni architetturali, fino a trovare la più efficace. L’efficienza ci assicura i migliori risultati in pista, ma anche la migliore gamma e le performance della batteria per il consumatore, che dispone così di un miglior utilizzo dell’energia, e quindi di un risultato più positivo per l’ambiente”.
Cosa possiamo aspettarci per la terza stagione?
“Abbiamo fatto un gran passo avanti sviluppando la nostra architettura in questa stagione, nonché per la terza stagione. Ormai, poniamo l’accento sulla sua ottimizzazione, poiché il concetto è buono, ma esistono altri campi in cui possiamo ottenere vantaggi importanti”.
Dove possono essere ottenuti?
“Il regolamento ci limita a livello della potenza e dell’energia. La principale differenza rispetto alla concorrenza si basa quindi sull’efficienza. La scuderia più efficiente sarà il team che si imporrà. Più si è efficienti, maggiore è il beneficio potenziale per i veicoli di serie. L’obiettivo è raggiungere un’efficienza che si avvicini il più possibile al 100%. Resta ancora della strada da percorrere, ma è ciò che ci motiva”.
Cosa studiate, più precisamente?
“In questo momento, la tecnologia dell’inverter del motore rappresenta il nostro principale soggetto di studi. Ci sono vantaggi da identificare e i trasferimenti tecnologici si realizzano nei due sensi. Lavoriamo in stretta collaborazione con i fornitori di inverter dei nostri modelli di serie, per confrontare la tecnologia che utilizziamo e i risultati ottenuti. Esistono, quindi, due orientamenti di sviluppo complementari. Qualunque sia l’obiettivo dell’utilizzo dei veicoli elettrici, l’efficienza e i guadagni di efficienza sono al centro di tutto. Per la serie, il target principale è aumentare l’autonomia, mentre, per la Formula E, bisogna ottenere la migliore performance possibile in gara. Noi vogliamo essere più efficaci per essere più rapidi, loro vogliono essere più efficaci per andare più lontano, ma i mezzi per raggiungere tali obiettivi sono simili da un punto di vista tecnologico. È un settore appassionante e utile dello sviluppo”.
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