La F.E su Twitter in Giappone? Un esperimento per il futuro
Il live streaming sulla piattaforma sociale nipponica dell’intero week end di competizione in Messico della serie “full electric” potrebbe portare presto ad una modifica del sistema di diffusione degli ePrix in tutto il mondo.
Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images
Se per il momento sulla pagina Twitter del Campionato FIA di Formula E si possono rivedere soltanto alcuni moment chiave di prove e gara, quanto avvenuto in Giappone per il round di Città del Messico potrebbe portare ad un’ennesima innovazione per la categoria.
A confermare l’apertura verso un nuovo modo di distribuire il prodotto, è il patron Alejandro Agag. “Stiamo effettivamente esplorando metodologie diverse di messa in onda per portare le corse ai fan”, ha affermato ad Autosport lo spagnolo.
“È un’assoluta priorità e lo ha dimostrato pure la Formula 1 lanciando la piattaforma OTT, che trovo un’idea fantastica. Tutti noi dobbiamo fare uno sforzo per adattarci alle nuove tecnologie. Sin dall’inizio ci siamo proposti come leader e questo è un altro esempio”.
In Inghilterra la serie ha faticato a raggiungere un seguito importante sui canali tradizioni e addirittura è stato spostata da ITV4, che ne aveva acquisito per prima i diritti, a Channel 5. Ma non soltanto: dopo il passaggio a quest’ultima, molti appuntamenti non sono stati trasmessi in diretta, ma rimbalzati in differita sull’emittente sorella Spike.
Sulle reti sociali invece la storia è differente. Ad oggi il canale YouTube conta 222.000 utenze, mentre tra Instagram e Twitter si arriva a 194.000 e 144.000.
“In alcuni Paesi abbiamo maggior ricezione social o digitale”, ha proseguito il manager. “Quindi, da parte nostra vi è la massima apertura a discutere delle formule alternative per arrivare ai tifosi, tuttavia non credo sia ancora il tempo di abbandonare del tutto la TV”.
A proposito di Giappone, seppur non nel breve termine la Formula E potrebbe approdare a Tokyo spinta dall’ingresso di Nissan.
“Ci piacerebbe correre lì ed infatti ci stiamo lavorando da cinque anni. Non penso, però, succederà nell’imminenza. Comunque, avendo molti sostenitore nel Paese, sarà d’aiuto per arrivarci”, ha concluso Agag.
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