Tecnica, la Renault e.dams ha il cambio in carbonio!
La Z.E. 15 dell'équipe francese con due marce, una di avvio e una per la gara, nonché un peso contenuto in soli 888 kg
Sébastien Buemi, Renault e.Dams
Jun Qian
La Renault e.dams ha subito azzeccato la tecnologia giusta, concedendosi un bottino pieno in Cina. Il 24 ottobre è stata infatti una prestazione eccezionale quella sciorinata da Sébastien Buemi che, oltre al gol nel giorno del debutto stagionale, ha raccolto il massimo dei punti disponibili in base al regolamento (tre per la pole position, due per il giro più veloce e 25 per la vittoria: la prima volta che ciò è riuscito a un driver del Campionato FIA di Formula E) e ha concluso con un vantaggio di ben 11 secondi sulla monoposto ABT Schaeffler FE01 di Lucas Di Grassi.
La Casa di Viry-Châtillon sembra aver fornito al pilota svizzero e al compagno di squadra Nicolas Prost quella che potrebbe essere la vettura “pigliatutto” della categoria. Ma perché la Z.E 15 è così tanto più veloce rispetto al resto dei concorrenti? La risposta potrebbe dipendere da tre elementi o punti di forza individuabili:
a) la trasmissione del motore si basa su due soli ingranaggi, uno di avviamento e un altro set-up singolo per la gara. Così facendo, sono state ridotte al minimo eventuali inefficienze dovute alle scalate o alle risalite di marcia, massimizzando la potenza sia in sede di partenza della corsa, sia nel corso del suo svolgimento;
b) la monoposto transalpina è una delle due vetture in griglia che rispettano al grammo il requisito minimo di peso di 888 kg, alla pari della macchina della ABT Schaeffler Audi Sport. Altre squadre come Venturi e Dragon Racing sono leggermente oltre il limite, utilizzando queste ultime peraltro la stessa unità motrice, mentre la DS Virgin Racing ha con la DSV-01 uno dei modelli più pesanti nel paddock del torneo “full electric” e la Formula E 001 della NextEV TCR ha bisogno anch'essa di una cura dimagrante. Com'è stato possibile, per la Renault e.dams, disporre di una silhouette agile, snella e soprattutto leggera? Semplice: il team parigino ha sviluppato una scatola del cambio in fibra di carbonio!
c) il denaro e il potere non le mancano. La ex Régie ha investito pesantemente sulla monoposto e la tecnologia: c'è chi sussurra un valore a otto cifre in dollari americani. E anche il responsabile del progetto Formula E, Vincent Gaillardot, ha ben dieci anni di esperienza nella realizzazione di progetti elettrici ed elettronici alla Renault Sport, tra cui quelli in Formula 1, più la partnership con la società di Alejandro Agag per produrre la macchina della stagione 2014-2015 utilizzata da tutti, la Spark siglata SRT_01E.
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