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Senna junior: “A Montecarlo sarà difficile sorpassare”

Bruno, il cui zio Ayrton si impose sei volte a Monaco in Formula 1, si prepara alla rinnovata corsa “di casa”

Il cognome Senna e il toponimo del Principato Monaco vanno abitualmente insieme come l'anatra e l'arancia, il pesce e le patatine fritte o come tutte le altre classiche combinazioni dell'immaginario collettivo. Lo zio Ayrton vinse sei volte il Gran Premio di Montecarlo di Formula 1 – nel 1987 e ininterrottamente fra il 1989 e il 1993, una performance che resta tuttora un record - mentre il nipote Bruno si mise in luce come talento emergente dell'automobilismo proprio quando trovò la via della vittoria nella GP2 Series del 2008 proprio sulle stradine del Principato.

In questi giorni, lo “Stato francobollo” ubicato in Costa Azzurra al confine tra Francia e Italia è anche la residenza principale di Senna junior, figlio di Viviane. È naturale e logico domandargli se percepisca l'ePrix inaugurale di sabato 9 maggio come la sua gara di casa, che affronterà da portacolori della Mahindra Racing...

“Certo. Ora che non abbiamo, o non abbiamo ancora, una gara di Formula E in Brasile, la sento eccome come una gara di casa. È una delle mie piste preferite. È stato uno dei pochi circuiti sui quali mi dispiaceva non correre più dopo dopo aver smesso di gareggiare in Formula 1, ma la Formula E mi darà la possibilità di farlo di nuovo. E tutto ciò è davvero emozionante...”.

La sua vittoria nella gara della GP2 Series di Montecarlo del 2008 può rappresentare l'apice di una carriera?

"Sicuramente sì. È tuttora la vittoria preferita della mia carriera. Monaco è un circuito speciale: è una di quelle piste dove si deve davvero lottare con il coltello fra i denti. Io ricordo una bella battaglia con Pastor (Maldonado, ndr), che resterà memorabile per molte ragioni. E, naturalmente, abbiamo anche qualche buona storia di famiglia da raccontare in questo posto: aggiungere un altro Senna all'elenco dei Senna vincenti a Montecarlo è stato bello".

Ritiene davvero che la storia della sua famiglia renda questa gara in qualche modo speciale?

“Credo di sì. Ci sono alcune caratteristiche di questo circuito che sono speciali. Il podio è abbastanza unico e io ho un sacco di ricordi di Ayrton sul gradino più alto. La prima volta che ci sono salito, non ho potuto non ricordarmi di mio zio e credo che tutti i piloti, non soltanto io, vorrebbero vincere questa gara mitica. Venendo a sabato, personalmente mi aspetto una corsa divertente. Penso che ognuno di noi produrrà il maggiore sforzo possibile in questo fine settimana per farcela, quindi dobbiamo aspettarci un week end molto interessante...".

Le cose le sono andate meglio a Long Beach che nelle gare precedenti: si potrà far bene anche questo sabato?

"Penso che a Long Beach abbiamo avuto un normale week end di gara. Siamo stati un po' sfortunati durante le prove ufficiali - la pista migliorava man mano che le sessioni procedevano – con la conseguenza che non siamo partiti così avanti in griglia come avremmo dovuto e potuto. Tutto sommato, credo che siamo andati bene in California. Avevamo una buona strategia e siamo riusciti a guadagnare un sacco di posizioni. Sono convinto che abbiamo trovato una nostra via alla competitività e che abbiamo soltanto bisogno di riuscire a percorrerla un po' più spesso in modo corretto. Sono eccitato per il fine settimana entrante. È una delle piste che la maggior parte dei driver del campionato conosce, e partiremo dunque tutti dallo stesso piano, a differenza degli altri tracciati cittadini che stiamo 'frequentando': forse sarà il circuito in cui saremo più vicini l'uno all'altro in qualifica e nel quale sarà particolarmente importante essere in testa alla fine delle prove ufficiali".

Che cosa pensa delle modifiche alla pista, accorciata per la Formula E rispetto alla Montecarlo “originale”?

"È un bel po' diverso dal tracciato normale e ritengo che potrebbe causarci qualche grattacapo. Alla fine è un circuito come un altro e almeno quattro quinti del tracciato sono gli stessi di prima".

Il nuovo layout del circuito genererà un luogo più favorevole di altri alle manovre di sorpasso?

“Penso che nel punto teoricamente più facile in cui sorpassare (creato ex novo dall'inedita conformazione del tracciato, ndr), non sarebbe affatto agevole riuscire nella manovra, perché la svolta successiva è un tornante molto stretto: sarebbe complicato starsene completamente a destra e si sarebbe costretti a fermare quasi la macchina, se lo si affrontasse all'interno di un avversario. In buona sostanza, la prima curva creerà soltanto un collo di bottiglia: è molta stretta in uscita. Ritengo che sarà molto difficile che qualcuno ottenga uno spunto tale rispetto a un avversario da sfilargli davanti. Quindi, a meno che un pilota non abbia un problema, credo che potrà essere molto difficile superare. Alla fine, immagino che il miglior punto in cui effettuare sorpassi si trovi nella parte, per così dire, 'classica' della pista, forse alla Rascasse. Non sarà certamente un circuito in cui ci saranno molti scambi di posizione, anzi: questo è sicuro...".

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