Prost: “In F.E io rivivo la tecnica della F.1 Anni 80...”
Secondo Alain, l'apporto del pilota nello sviluppo delle vetture elettriche prevale sul flusso opposto di dati
Alain Prost
Renault Sport
Secondo il quattro volte campione del mondo Alain Prost, l'acquisto del team Lotus di Formula 1 da parte della Renault potrà garantire un importante valore aggiunto agli attuali e contemporanei impegni in Formula E del costruttore francese.
"La cosa non è stata definita o non è ancora decisa nei suoi termini specifici, ragione per cui dovremo aspettare una o due settimane. Quello che è certo è che, in ogni caso, non cambierebbero affatto i programmi per la serie 'full electric': anzi, in effetti, potrebbe essere molto meglio per la nostra attività in Formula E, nella misura in cui essa è davvero 'strategica'", ha detto il “Professore” a Sam Smith dell'edizione in lingua inglese di Motorsport.com.
"Il coinvolgimento della Renault in Formula E è quanto di più naturale possa esserci, perché parliamo di un'azienda che ha sviluppato per molti anni una propria tecnologia per la mobilità elettrica", ha continuato il comproprietario della e.dams.
"In Formula E il livello di apprendimento per gli ingegneri è molto buono, e questo è fondamentale per la formazione delle future generazioni di talenti. Ciò dà anche una buona motivazione interna agli uomini della Renault e, ovviamente, garantisce pure un buon ritorno dal punto di vista del marketing. Vedo i progetti Formula 1 e 'full electric' della Casa molto complementari, gestibili fianco a fianco; l'operazione nel suo complesso sarebbe molto positiva, se dovesse effettivamente verificarsi così come immagino”.
Prost ha anche parlato della crescente sfida tecnologica presente in questa stagione in Formula E e l'ha confrontata con i suoi anni ruggenti nei Gran Premi dell'era turbo. "La gestione di molti aspetti della vettura ricorda abbastanza da vicino la realtà di quando io stesso correvo in Formula 1 nell'era dei motori sovralimentati", ha commentato Alain.
"Oggi nel nostro lavoro siamo tutti aitati molto più di una volta dalla comunicazione. Però, nella realtà la grande somiglianza tra i GP degli Anni 80 e l'attuale Formula E è che i piloti raccontano agli ingegneri ciò che sta accadendo alla macchina, e alla tecnologia installata, più di quanto non si verifichi il contrario. Ed è una serie difficile per i piloti: anche se le gare sono piuttosto brevi, lo sforzo, sia mentale che fisico, è davvero intenso"...
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