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In Malesia il “sopravvissuto” è Lucas Di Grassi

Il brasiliano della ABT batte a sorpresa Bird e un Friijns senza... volante: doppia débâcle Renault e.dams e Dragon

Lucas di Grassi, Abt Schaeffler Audi Sport
Lucas di Grassi, ABT Schaeffler Audi Sport
Lucas di Grassi, ABT Schaeffler Audi Sport
Lucas di Grassi, ABT Schaeffler Audi Sport
Lucas di Grassi, Abt Schaeffler Audi Sport
Sam Bird, DS Virgin Racing Formula E Team
Sam Bird, DS Virgin Racing Formula E Team
Sébastien Buemi, Renault e.Dams e Nicolas Prost, Renault e.Dams
Sébastien Buemi, Renault e.Dams
Robin Frijns, Amlin Andretti
Sébastien Buemi, Renault e.Dams
Sam Bird, DS Virgin Racing Formula E Team
Sébastien Buemi, Renault e.Dams and Nicolas Prost, Renault e.Dams
Antonio Felix da Costa, Team Aguri
Antonio Felix da Costa, Team Aguri
Stéphane Sarrazin, Venturi
Stéphane Sarrazin Venturi Formula E Team
Stéphane Sarrazin Venturi Formula E Team
Nelson Piquet Jr., NEXTEV TCR Formula E Team
Nelson Piquet Jr., NEXTEV TCR Formula E Team

Nell'ePrix dei colpi di scena, nulla è andato come sarebbe stato lecito e razionale aspettarsi. Il giallo... non è stato quello degli abitanti della città che affianca Kuala Lumpur nel ruolo di capitale e nemmeno quello delle monoposto motorizzate Renault, bensì la copertina di un thriller mozzafiato andato in scena dall'altra parte del mondo. L'équipe e.dams, che sembrava il mostro “pigliatutto” del Campionato FIA di Formula E, ha lasciato la Malesia con un bilancio decisamente negativo, avendo subìto le battute d'arresto di Sébastien Buemi e Nicolas Prost, ma questo non è tutto...

La gara di Putrajaya, seconda tappa stagionale 2015-2016 della categoria “full electric” nel clima caldissimo e molto umido del Paese orientale, ha riproposto al vertice assoluto un concretissimo Lucas Di Grassi, la cui ABT Schaeffler FE01 lo ha accompagnato alla vittoria dinanzi a Sam Bird della DS Virgin Racing, vincitore sulla stessa pista un anno fa ed emerso dalle retrovie o dal… nulla dopo qualifiche penose, e un incredibile Robin Frijns, che ha arpionato il terzo gradino del podio per la Amlin Andretti nonostante abbia piegato un tirante dello sterzo in un contatto con il muro. Non è finita così, in fatto di coup de théâtre, perché anche la Dragon Racing ha visto sfumare in extremis un doppio piazzamento sul podio che sembrava pressoché sicuro grazie a Loïc Duval e Jérôme D'Ambrosio, arresisi nell'ordine.

Stéphane Sarrazin ha mancato la possibilità di affrontare il secondo start di sempre dalla prima fila di una gara di Formula E quando la sua Venturi si è praticamente spenta sullo schieramento e la procedura di partenza è stata inizialmente abortita, mentre la VM200 del pilota francese veniva portata fuori dalla griglia.

Questo in sostanza ha significato che il poleman Sébastien Buemi si è trovato con uno slot libero al suo fianco in partenza, condizione di cui ha volentieri approfittato. Il pilota svizzero era già così comodamente davanti a metà fatiche del primo giro, guidando veramente bene e cercando di controllare la corsa.

Più indietro, nel gruppetto degli inseguitori non è mancato qualche dramma agonistico fin dall'inizio. La pista è infatti andata subito… “stretta” a Jacques Villeneuve (Venturi), Nick Heidfeld e Jean-Éric Vergne alla prima chicane, con il canadese che ha stretto il francese, che a sua volta ha mandato in testacoda il tedesco. L'incidente ha costretto il pilota della Mahindra Racing a fondo gruppo, mentre il francese è stato messo fuori gara con ingenti danni alla zona anteriore destra della vettura DS Virgin Racing.

Nel frattempo, Antonio Félix Da Costa stava mettendo in scena una splendida prima parte di competizione, occupando la terza posizione con una macchina 2014, dietro al battistrada e Loïc Duval, anche se il podio virtuale del pilota portoghese è diventato presto il quarto posto nella misura in cui Nicolas Prost con la seconda e.dams ha scavalcato l'esponente del Team Aguri e ha cominciato a mettere gli occhi sul connazionale della Dragon Racing.

Dopodiché, allo scoccare del 15esimo giro, tutto è cambiato in peggio per gli uomini Renault di uno sconcertato Vincent Gaillardot. Innanzitutto, il leader Buemi ha rallentato in virtù di un'avaria del software di gestione della macchina e Prost si è contemporaneamente infilato dritto ai box, essendo stato costretto ad anticipare l'uso della seconda auto per un problema di temperatura. Improvvisamente, entrambi i piloti della Casa di Viry-Chatillon, avevano effettuato il pit-stop obbligatorio due giri prima del previsto. Nicolas ha provvisoriamente preso il comando della gara, ma non è riuscito a tenerlo a lungo, in ragione di un disperato bisogno di risparmiare energia. Alla 24esima tornata Lucas Di Grassi lo ha scavalcato senza colpo ferire e Antonio Félix Da Costa ne ha rapidamente seguito l'esempio.

Mentre il brasiliano e la sua ABT Schaeffler FE01 si predisponevano a vincere, la seconda parte della corsa asiatica è stata a propria volta tutt'altro che semplice. In primo luogo, il veloce portacolori del Team Aguri è stato messo fuori dai giochi alla 26esima tornata, quando la Spark-Renault SRT_01E ha cominciato a spegnersi più volte con il portoghese al volante.

La lotta per la seconda e terza posizione a Putrajaya è quindi finita nelle mani delle macchine della squadra di Jay Penske, guidate dalla coppia Duval-D'Ambrosio, e il battistrada Di Grassi, ma dei tre era il belga quello più dotato di energia “stivata” nella batterie. Tuttavia, incredibilmente, nessuna delle vetture della Dragon Racing ha visto il traguardo: la pista ha iniziato a deteriorarsi e ne hanno fatto le spese prima Loïc, fuori al 30esimo passaggio dopo aver colpito il muro, e poi D'Ambrosio, che ha cestinato il proprio risultato proprio all'ultima tornata utile dopo essere incappato in un tratto viscido dell'asfalto. In un battibaleno, il doppio podio degli yankee dal vestito bordò è svanito.

Come detto, il ruolo di damigelle d'onore del vincitore Lucas Di Grassi (ABT Schaeffler Audi Sport) è stato appannaggio di Sam Bird, che ha pilotato in maniera molto pulita la DSV-01 del sodalizio fra Virgin Racing e DS Performance, e Robin Frijns, che aveva urtato a propria volta il muro al 30esimo giro e ha dovuto sterzare negli ultimi tre giri dell'ePrix di Putrajaya con il volante... rotto, ricordando il Tazio Nuvolari dell'automobilismo di ieri.
Una corsa-carneficina ha consentito a Stéphane Sarrazin di regalare alla Venturi la quarta piazza nonostante la partenza dai box, precedendo la Mahindra Racing di un tranquillo Bruno Senna, quinto, e il redivivo Antonio Félix Da Costa, sesto dopo aver recuperato dal suo problema tecnico.

Il campione in carica della Formula E, Nelson Piquet jr, la cui unica soddisfazione è arrivata dal settimo ingresso di fila nel FanBoost grazie al pubblico, ha portato a casa un'ottava posizione di grinta per la NextEV TCR, mentre Nicolas Prost e la Renault e.dams hanno almeno potuto accontentarsi di un punto nel lungo week end, racimolando davvero in extremis il decimo posto.

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