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In Uruguay tre chicane più sicure e… pro-sorpassi!

Il vincitore 2014 Sébastien Buemi loda la prima variante, ora una sinistra-destra più “compatibile” con l'uscita box

ePrix Punta del Este, modifiche al tracciato
Sebastien Buemi, Renault e.Dams
Sebastien Buemi, Renault e.Dams
Sebastien Buemi, Renault e.Dams
Sébastien Buemi, Renault e.Dams
Sébastien Buemi, Renault e.Dams
Sébastien Buemi, Renault e.Dams
Top qualifiers: Loic Duval, Dragon Racing, Stéphane Sarrazin, Venturi, polesitter Sébastien Buemi, R
Partenza: Sébastien Buemi, Renault e.Dams al comando
Sébastien Buemi, Renault e.Dams e Nicolas Prost, Renault e.Dams

Sarà un tracciato rivisto in alcuni dettagli quello che, alla confluenza fra l'oceano Atlantico e l'ampio estuario del Rio de la Plata, in prossimità della pittoresca spiaggia di Playa Brava, accoglierà per la seconda volta di fila le monoposto del Campionato FIA di Formula E. La pista della località turistica di Punta del Este misura 2,785 chilometri e si compone di venti curve, molte delle quali difficilissime per la presenza dei consueti muretti di protezione che connotano un autodromo “cittadino”.

Sébastien Buemi, vincitore assoluto in occasione della prima apparizione delle vetture “full electric” in Uruguay, è decisamente l'uomo giusto per raccontare e descrivere la pista sudamericana, sulla quale va peraltro ricordato che un anno fa la pole position fu ottenuta da Jean-Éric Vergne (Andretti Autosport) in 1'15”408 e il giro più veloce da Daniel Abt (Audi Sport ABT) in 1'18”451.

“La pista è così vicina al mare che un po' di sabbia si infiltra anche nel paddock, come se fossimo in spiaggia. Non ero mai stato in Argentina o Uruguay fino all'anno scorso. È stato bello scoprire questi due Paesi, perché ho capito che il Sud America è un luogo ideale per correre ed è peraltro popolato da fan del motorsport espertissimi. Punta del Este è stato uno dei migliori week end di gara che abbiamo avuto l'anno scorso e credo che tutti nel paddock non vedano l'ora di tornarci", esordisce il pilota svizzero.

In verità, occorre anche fare un breve punto sulle modifiche apportate al tracciato: Quest'anno la prima curva è completamente diversa: anziché una chicane destra-sinistra, abbiamo ora una sinistra-destra. L'idea alla base è quella di rendere l'uscita dei box molto più sicura, perché un anno fa lasciavamo la pit-lane in piena traiettoria. Ora, con questa opportuna variazione, saremo in grado di lasciare la corsia box in maniera più agevole: speriamo dunque di offrire un'altra buona opportunità di sorpasso. Ci sono anche due altre varianti, che rispetto al 2014 sono state leggermente rallentate. Alla fine sarà la stessa Punta del Este dell'anno scorso, pur se con alcuni miglioramenti. La FIA ha mantenuto tutti gli elementi positivi della pista e ottimizzato quelli negativi”, spiega l'ormai storico alfiere della Renault e.dams. “Affronteremo un tracciato più unico che raro, quasi sperimentando una lunga sequela di chicane strette e rapidissime. È un circuito da alta velocità, in cui mi diverto...".

Il sorpasso è tradizionalmente il pane dell'automobilismo e la “fame” interessa un po' tutte le categorie dello scibile sportivo, anche se non si può negare alla Formula E una dose più che sufficiente di spettacolarità. "Non è mai impossibile superare a causa della gestione dell'energia necessaria”, ammette Sébastien Buemi, forte della sua esperienza. “Se si dispone di buon ritmo e si va forte, non è difficile farsi valere, sbaragliare il campo. In ogni caso, quello uruguaiano è uno dei tracciati in cui è più difficile mettere dietro un avversario e, pertanto, onestamente le qualifiche potrebbero essere qui un po' più importanti che altrove...”.

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