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Gaillardot: “Più efficienti degli altri con 28 kWh!”

Il responsabile di Renault Sport Technologies spiega le grandi sfide energetiche proprie della Z.E. 15 per la F.E

Renault e.dams, box, Putrajaya

Renault e.dams, box, Putrajaya

Renault e.dams, box, Putrajaya
Sebastien Buemi, Renault e.Dams
Sebastien Buemi, Renault e.Dams
Sebastien Buemi, Renault e.Dams

La Renault e.dams, mattatrice a Pechino e in difficoltà con le temperature a Putrajaya due settimane più tardi, è chiaramente l'osservata speciale del Campionato FIA di Formula E. E non soltanto per il fatto di essersi aggiudicata l'alloro delle squadre nell'edizione 2014-2015. Tanti danno Sébastien Buemi in primis e Nicolas Prost in subordine fra i grandi favoriti al titolo. Sempre che l'efficienza, di cui ha parlato il responsabile tecnico Vincent Gaillardot in un'intervista in termini concettuali, non sia stata cercata dalla Casa di Les Ulis in maniera così spregiudicata da mettere a rischio l'affidabilità della monoposto siglata Z.E. 15.

Nelle gare per vetture elettriche, l'efficienza in corsa è praticamente tutto: giusto?
"Sì, assolutamente! Essenzialmente, la Formula E è una competizione di efficienza tra propulsori elettrici. È molto importante avere una macchina 'efficiente', dal momento che i regolamenti della FIA limitano la quantità di energia a nostra disposizione. Questo limite è fissato in 28 chilowattora dalle batterie della Williams Advanced Engineering, finora uguali per tutti, che utilizziamo".

28 kWh: come si possono misurare, in parole più povere?
"Se assumiamo che un normale bollitore impiega circa due minuti per portare l'acqua al punto di ebollizione, diciamo che con la quantità di energia di cui parliamo si potrebbe fare altrettanto con circa 280 boiler standard. Il nostro compito è quello di convertire l'energia elettrica in efficienza meccanica".

Interessante, ci spiega meglio com'è possiamo farlo?
"Ebbene, l'idea è di massimizzare il trasferimento dei 28 chilowattora disponibili attraverso la trasmissione sino alla pista. I regolamenti di quest'anno ci hanno permesso di progettare e sviluppare il nostro propulsore, che comprende e-motor, inverter e cambio, nonché un sistema per raffreddare il tutto. Così, durante la fase di sviluppo, il nostro compito in seno alla Renault Sport Technologies era quello di ottimizzare la catena cinematica per rendere massima l'efficienza e minimizzare la perdita di energia nel corso di tale processo. L'energia disponibile può essere perduta in svariati modi, come attraverso la resistenza all'interno del gruppo propulsore, il calore generato in eccesso e un'iniziale bassa pressione degli pneumatici, che porta a una grande superficie di contatto con la pista. Abbiamo eseguito varie simulazioni in condizioni diverse per trovare la soluzione migliore per questa stagione, visto che non potevamo e non possiamo tuttora toccare il powertrain una volta che è stato omologato dalla FIA".

C'è qualcos'altro che si può fare per migliorare l'efficienza?
"Come in tutte le forme di competizione automobilistica, è anche essenziale poter rendere la vettura la più leggera possibile. Il regolamento della Formula E ci impone anche il peso minimo, che deve essere di 888 kg, compreso il conducente; così noi ci siamo adoperati per cercare di rimanere il più vicino che potevamo a quella soglia. Potrebbe sembrare ovvio, ma essere più leggeri può fare una grande differenza in termini di efficienza".

Come possiamo raccontare tutto questo relativamente alle automobili che guidiamo sulle strade di tutti i giorni? C'è una qualche correlazione?
"Assolutamente! Abbiamo passato un sacco di tempo con gli ingegneri elettrotecnici e gli esperti di trasmissioni della Renault. Con anni di esperienza alle spalle nello sviluppo di veicoli elettrici stradali, peraltro attualmente in produzione, abbiamo voluto assicurarci che disponessimo della tecnologia più avanzata in questo momento a disposizione".

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