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Di Grassi: “Non sono certamente io il favorito”

Il brasiliano del team ABT Schaeffler Audi Sport, che lancia anche l'allarme temperature, fa pretattica?

Lucas di Grassi, Audi Sport ABT

Foto di: FIA Formula E Championship

Lucas di Grassi, Audi Sport Team Abt
Sébastien Buemi e Lucas di Grassi
Lucas di Grassi, Audi Sport Team Abt
Lucas di Grassi, Audi Sport Team Abt
Jean-Eric Vergne, Andretti Autosport e Lucas di Grassi, Audi Sport Team Abt
Lucas di Grassi, ABT Schaeffler Audi Sport
Lucas di Grassi
Lucas di Grassi, ABT Schaeffler Audi Sport
Lucas di Grassi, Audi Sport ABT
Lucas di Grassi, Audi Sport ABT
Lucas di Grassi, Audi Sport ABT
Lucas di Grassi, Audi Sport ABT
Lucas di Grassi, ABT Schaeffler Audi Sport
Lucas di Grassi, Audi Sport ABT
Lucas di Grassi, Audi Sport ABT

Secondo Lucas Di Grassi è pressoché impossibile individuare oggi un favorito per la corsa di apertura della stagione due del Campionato FIA di Formula E a Pechino, visto che ci sono ancora "troppe incognite". Il brasiliano vinse la prima edizione del Beijing ePrix esattamente un anno fa, dopo che Nicolas Prost e Nick Heidfeld si aggrovigliarono in un incidente spettacolare mentre combattevano per la vittoria. Ma il portacolori della ABT Schaeffler Audi Sport non vuole essere considerato fra i candidati al successo nella prossima gara, nonostante lo stato di forma esibito dalla sua squadra nei test estivi.

"Abbiamo fatto un buon pre-campionato, lo ammetto, e abbiamo un buon livello di specifiche per un pacchetto tecnico tutto sommato complesso. Siamo favoriti? No, non vorrei arrivare a dire tanto, ci sono troppe incognite nei primi appuntamenti per sbilanciarsi", ha detto Lucas Di Grassi a Sam Smith.

Il sudamericano e i suoi colleghi troveranno una pista alterata in questo fine settimana, rispetto alla versione originale del 2014. La soppressione della prima variante e la modifica di altre due chicane rappresenteranno notevoli cambiamenti alla conformazione dell'anello, che trova posto sulle strade perimetrali del celebre "Nido d'Uccello", lo Stadio Olimpico dei Giochi del 2008.

"Per quanto riguarda la pista, abbiamo una chicane in meno quest'anno e le altre varianti saranno un po' più strette. Non sappiamo quale sarà il vero effetto sui tempi sul giro, ma probabilmente saremo più veloci per la semplice ragione che le auto saranno più competitive di quelle della stagione uno. A Donington eravamo più rapidi di 1”5 soltanto per effetto della trasmissione che abbiamo sviluppato in proprio. Ma ci sono ancora molti elementi sconosciuti e che potranno essere compresi appieno soltanto in condizioni di gara. Gli ingegneri e i piloti sicuramente si guadagneranno lo stipendio in questo fine settimana: potete scommetterci".

Lucas Di Grassi, come molti altri frequentatori del paddock della Formula E, ritiene che le varie tappe e, in ultima analisi, il titolo 2015-2016 saranno vinti dal pacchetto tecnologico più efficiente sulla griglia di partenza.

"Abbiamo almeno due punti di vista diversi per valutare il futuro esito di Pechino", ha detto. "Una è la performance 'vera' o 'pura', che si manifesterà in qualifica. Nelle prove ufficiali si userà la massima potenza, si andrà il più velocemente possibile, perché non importa quanta energia si consumerà per ottenere il miglior posto sullo schieramento. La corsa sarà una storia diversa. Questo è il momento nel quale l'efficienza delle nuove tecnologie dovrà davvero venire fuori. Soltanto lì si capirà chi ha fatto il lavoro migliore e necessariamente emergerà. Mi riferisco alla 'modalità corsa', naturalmente: l'ePrix di questo fine settimana darà i primi interessanti parametri da studiare e osservare...”.

La gestione termica dovrebbe venire alla ribalta. Il driver brasiliano, che prima di accordarsi con il team di Hans-Jürgen Abt effettuò i test preliminari della Spark-Renault SRT_01E, insiste a dire che, con l'aumento della potenza disponibile da 150 a 170 kW in configurazione gara, la gestione delle temperature sarà più importante di quanto non lo sia stata nella prima stagione.

"Se la batteria ha lo stesso raffreddamento dell'anno scorso, così come mi aspetto, allora si riscalderà di più", ha spiegato. "Quanto più il calore sarà elevato, tanto più sarà difficile gestirlo. E la cosa si rivelerà molto interessante, soprattutto in Malesia”.

Il momento peggiore si verificherà in regime di Safety-Car, ma il perché non è affatto intuitivo. Ci si aspetterebbe che la temperatura della batteria scenda, no? In realtà, è il contrario.

"Se si trascorre un numero sufficiente di giri dietro la Safety-Car, si può affrontare il resto dello stint a tavoletta. Quindi, se si conserva abbastanza energia, il resto dei giri sarà affrontato completamente a piede giù e il pacco batterie si riscalderà parecchio. Dunque, riassumiamo: se c'è soltanto un po' di neutralizzazione, è un male per la batteria e per la temperatura del motore, soprattutto nel lungo periodo; se ci sono un sacco di Safety-Car o di giri in regime di bandiere gialle, allora non si raggiungerò un alto livello di energia, si andrà 'a tutto gas', ma non si toccherà il massimo regolamentare previsto di 28 kWh di energia, con il risultato che diventerà problematica la gestione della temperatura d'esercizio. Un bel rebus, insomma…".

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