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Chandhok: “Battersea? Temo la 'gobba' a centro pista”

Il pilota indiano della Mahindra Racing descrive il tracciato nel parco londinese che ospiterà due ePrix

Karun Chandhok, pilota dell'indiana Mahindra Racing nel Campionato FIA di Formula E, prova ad anticipare i temi del futuro doppio ePrix di Londra, cercando di spiegare le caratteristiche del tracciato all'interno del Battersea Park.

“È abbastanza sorprendente pensare di poter correre nel cuore di Londra: non credo che nessuno avrebbe davvero immaginato che ciò potesse accadere. Non era realisticamente immaginabile di chiudere le strade della City per una corsa di auto, ma siccome la Formula E può gareggiare su tracciati più corti e più gestibili, ciò significa che abbiamo la possibilità di competere in contesti come il Battersea Park. Non ci sarebbe stato modo per la Formula 1 di disputare lì uno dei propri Gran Premi, ma ciò è paradossalmente un enorme punto a favore della nostra specialità.

Penso che quella di Londra sarà una delle piste sulle quali sarà più difficile guidare, perché non siamo stati in grado di riasfaltare in tempo il tracciato per la maggior parte del suo sviluppo. Se visiterete il Battersea Park e guarderete con attenzione la carreggiata, noterete che in qualsiasi punto del percorso c'è una gobba piuttosto evidente al centro del nastro d'asfalto e che la strada scende letteralmente dal centro verso i bordi.

La conformazione delle curve è abbastanza convenzionale, ma ciascuna delle chicane inserite nel percorso prevederà una velocità di percorrenza diversa, che renderà la sfida molto interessante. Da un punto di vista dei sorpassi, ci sono probabilmente tre o quattro punti in cui noi piloti saremo in grado di raggiungere velocità 'decenti', al termine dei rettilinei, con la possibilità conseguente di dare vita ad attacchi alla fine di essi. Siccome un giro della pista sarà piuttosto lungo, proprio come a Pechino sarà indispensabile gestire l'energia disponibile. Non sarà una di quelle gare come la Malesia o l'Uruguay, dove fummo praticamente ad acceleratore premuto per tutto il tempo. Anche la gestione del consumo sarà decisiva nel London ePridx, il che è un'ulteriore sfida nella sfida, e credo che ciò andrà a tutto vantaggio dello spettacolo.

Se si pensa a Silverstone o Donington Park, tanto per rimanere in Inghilterra, ci si ricorderà che lì le piste sono dei veri e propri tavoli da biliardo, perfettamente lisci, e che ci sono enormi vie di fuga a disposizione, ragion per cui, se si commette un errore, il pilota ha molti posti in cui poter andare senza fare danni alla macchina. A Battersea Park, come nella maggior parte dei circuiti cittadini della Formula E, se si è vittima di uno sbaglio si finisce inevitabilmente con il colpire il muro, circostanza che è parte non trascurabile della lotta in Formula E ed è qualcosa che piace a tutti i driver della serie. Spero che il fatto che correremo proprio nel cuore di una metropoli europea – ad esempio, mi ci volevano sette minuti per raggiungere l'impianto di gara dal mio appartamento di Berlino – sia foriero di un grande afflusso di pubblico: questo anche per il fatto che gareggeremo proprio accanto al ponte di Battersea, che è dannatamente comodo per la City...”.

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