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A Pechino soltanto Buemi da bandiera a bandiera

L'elvetico della Renault e.dams non conosce rivali e batte Di Grassi e Heidfeld, mentre il compagno Prost dà forfait

Sébastien Buemi, Renault e.Dams

Foto di: Jun Qian

Podium: third place Nick Heidfeld, Mahindra Racing
Third place Nick Heidfeld, Mahindra Racing
Nick Heidfeld, Mahindra Racing
Lucas di Grassi, ABT Schaeffler Audi Sport
Polesitter Sébastien Buemi, Renault e.Dams
Sébastien Buemi, Renault e.Dams
Lucas di Grassi, ABT Schaeffler Audi Sport
Nick Heidfeld, Mahindra Racing
Terzo Nick Heidfeld, Mahindra Racing
Podio: vincitore Sébastien Buemi, Renault e.Dams, secondo Lucas di Grassi, ABT Schaeffler Audi Sport

Non c'è stato nulla da fare, contro un dominio emerso sin dalle prove libere e concretizzato in gara. Sébastien Buemi e la Renault e.dams Z.E. 15 si sono rivelati a Pechino un binomio di forza tale, nel primo appuntamento stagionale del Campionato FIA di Formula E, da annichilire letteralmente gli avversari.

Come se non fosse bastata una pole position per certi versi “facile”, il pilota svizzero non ha mai lasciato il comando della competizione per nessuno dei giri in programma nel Beijing ePrix, scattando davanti a tutti subito, riprendendo il largo al termine di ben due fasi di Safety-Car e, dulcis in fundo, registrando il giro più veloce della corsa nell'ultima tornata utile, unico pilota a scendere al di sotto della barriera di 1'40”: 1'39”993.

Ad accompagnarlo da molto vicino sul podio, malgrado la prima fila staccata in prova, non è stato però Nicolas Prost, vittima di un cedimento dell'alettone posteriore nelle battute finali e impegnato, a lungo e invano, in una serrata battaglia per la terza posizione con un Nick Heidfeld migrato sì dalla Venturi alla Mahindra, ma evidentemente suo rivale di riferimento in Cina dopo lo spaventoso incidente che li coinvolse un anno fa sul tracciato di Pechino.

La medaglia d'argento è stata infatti del brasiliano della ABT Schaeffler, vincitore della prima corsa nella storia della Formula E dodici mesi or sono, capace di un buon recupero dopoqualifiche così così e secondo sul traguardo cinese, a tutto beneficio del suo punteggio, davanti all'ex driver tedesco di Formula 1 e a un'oltremodo concreta Dragon Racing, i cui rappresentanti sono stati invischiati in numerose lotte all'ultimo sangue, ruota contro ruota, in particolar modo fra di loro, ma classificati quarto (Loic Duval) e quinto (Jérome D'Ambrosio), cioè in posizioni di tutto rispetto.

Oliver Turvey, già con l'attuale team nel doppio ePrix londinese del 27 e 28 giugno scorsi, ha compiuto una corsa tipicamente di astuzia, difendendo i colori NextEV TCR e capitalizzando la scelta di rimanere fuori un giro in più rispetto alla maggior parte degli avversari in campo, strappando un discreto settimo posto.

Sam Bird della DS Virgin Racing, che ha perso tempo a causa di un “lungo” alla curva 2, con conseguente tratto percorso nella via di fuga mentre combatteva per la medesima posizione, non ha potuto sfruttare la dose extra di energia regalatagli dai tifosi con il FanBoost, per il quale ha raccolto ben il 29 per cento dei consensi.

Un debutto in zona punti è stata invece l'impresa del Team Aguri con il francese Nathanael Berthon, anch'egli ripagato dalla scelta di rimanere in pista un giro in più rispetto ai rivali e capace di approfittare della seconda neutralizzazione per chiudere ottavo.

Daniel Abt, con la seconda ABT Schaeffler, e Stéphane Sarrazin della Venturi hanno completato i top ten dell'ePrix di Pechino, mentre il campione uscente Nelson Piquet jr. (NextEV TCR) era risalito al nono posto dalle retrovie dello schieramento di partenza quando la sua monoposto si è arrestata dopo il restart.

Come detto, la corsa è stata caratterizzata da due “caution”: al terzo passaggio, quando Simona De Silvestro (Amlin Andretti) è andata a muro, e allorché alla 14esima tornata il debuttante Jacques Villeneuve (Venturi) e Antonio Félix Da Costa (Team Aguri) entrati in collisione fra di loro in una fase di guerriglia.

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