FE | Vergne regala a DS la prima vittoria stagionale in India
Jean-Eric Vergne conquista la vittoria e regala a DS il successo nel primo caotico appuntamento della storia a Hyderabad. Un trionfo figlio degli episodi e di una difesa da campione sul finale contro un Nick Cassidy in rimonta. Terzo Da Costa, mentre si autoeliminano le Jaguar.
L’imprevedibilità è di casa in Formula E e anche l’ePrix di Hyderabad non ha deluso le aspettative, regalando una gara incerta fino all’ultimo metro. Dalla confusione in qualifica causata dai numerosi episodi di track limit alle emozioni di una corsa vinta da Jean-Vergne sul traguardo con la batteria quasi allo 0%.
Nonostante il secondo posto in griglia conquistato al mattino, probabilmente in pochi avrebbero scommesso sul francese come vincitore della tappa indiana, specie per le doti di efficienza delle vetture marchiate Jaguar e Porsche. Al contrario, Vergne ha messo in pista una prova da Campione qual è, mantenendo dietro il gruppo nonostante a trattati avesse il 3/4% in meno di batteria rispetto ai rivali, specie negli ultimi giri dopo l’ingresso della Safety Car.
Una difesa d’esperienza e ben organizzata, a partire dai punti scelti per ricaricare la batteria, quelli in cui era più complesso tentare una manovra di sorpasso, per poi difendersi al tornantino andando a chiudere l’interno a ogni passaggio. Vergne è stato così in grado di regalare la prima vittoria della stagione alla partnership DS Penske, impreziosita anche dall’ottavo posto ottenuto da Stoffel Vandoorne dopo una lunga rimonta dal fondo.
Il belga non era stato autore di una buona qualifica ma, complici i diversi contatti, ha poi avuto l’opportunità di risalire la classifica prima che una penalità di cinque secondi, proprio per il superamento dei limiti della pista, non lo rispedisse ai margini della top ten. Per DS si tratta comunque di un ottimo bottino su cui costruire il futuro, che in questo avvio di campionato aveva riservato più ombre che luci, date anche le difficoltà nel far funzionare le gomme sul giro secco.
Secondo posto per Nick Cassidy, anch’egli autore di una buona rimonta dalla quinta fila. Nonostante l’alfiere dell’Envision potesse contare a tratti su un buon quantitativo di energia rispetto ai rivali attorno a sé, è mancato lo spunto per l’assalto decisivo, quello che avrebbe potuto regalare al team il successo. La piazza d’onore conquistata dal neozelandese e quello che sarebbe stato un podio per Sebastien Buemi, quantomeno prima che quest’ultimo venisse squalificato per aver utilizzato più energia di quanto permesso previsto dal regolamento, indubbiamente alimentano i rimpianti, ma confermano la competitività del pacchetto Jaguar.
A beneficiare dell’esclusione dell’altro pilota dell’Envision è stato Antonio Felix da Costa, incredibilmente a podio in un weekend dove in realtà non aveva brillato. Per il portoghese il terzo posto odierno rappresenta una vera e propria boccata d’ossigeno dopo un avvio di mondiale sottotono e l’entusiasmo mostrato sul palco della premiazione ne è una conferma.
Terzo posto per Da Costa e primo podio stagionale. Una boccata d'ossigeno dopo un avvio di mondiale sottotono.
Photo by: Andrew Ferraro / Motorsport Images
Danni limitati per l’altra Porsche, quella di Pascal Wehrlein, che in un fine settimana estremamente atipico è stato comunque in grado di allungare la sua leadership in classifica approfittando dei problemi altrui e di un pizzico di fortuna.
Punti preziosi anche in casa NIO, grazie a uno splendido quinto posto da parte di Sette Camara, per quanto anche in questo caso coadiuvato dagli incidenti e dalle penalità altrui. Da rimarcare anche il sesto posto di Oliver Rowland di fronte al pubblico di casa del team Mahindra, così come la settima posizione di Norman Nato nei rimpianti Nissan, che vedeva in Sacha Fenestraz l’opportunità di aumentare il bottino indiano.
Il pilota francese, infatti, è stato suo malgrado coinvolto nella deludente giornata targata Jaguar, che da una potenziale vittoria è passata a un doppio zero nello spazio di una curva. Un episodio sfortunato che ha visto Sam Bird tamponare il proprio compagno di squadra al tornantino nel corso del tredicesimo giro, distruggendo non solo la gara del proprio team, ma anche quella di Fenestraz e Max Guenther, rimasti a loro volta danneggiati dal contatto. Per il team britannico si tratta di una grande opportunità mancata, soprattutto per Mitch Evans, che avrebbe potuto sfruttare le difficoltà della Porsche per avvicinarsi alla testa della classifica.
Edoardo Mortara conclude nei punti una gara caotica, in cui nei primi giri era stato autore di un contatto che sembrava averlo messo fuorigioco.
Photo by: Sam Bloxham / Motorsport Images
A chiudere la top ten è Edoardo Mortara, anch’egli autore di una gara difficile da interpretare. Nonostante un incidente nei primissimi giri della corsa, che lo aveva escluso danneggiato l’ala anteriore dopo un tamponamento al tornatino, il pilota della Maserati non si è dato per vinto, proseguendo la gara fino a un inaspettato quanto insperato decimo posto. Per il marchio del Tridente rimane un pizzico di amarezza in quanto senza i due episodi che hanno coinvolto i propri piloti, evidentemente il bottino avrebbe potuto essere più sostanzioso, ma dopo un avvio di campionato sottotono che ha messo ben evidenza i punti su cui lavorare, un weekend tra i protagonisti era ciò che serviva.
Tra i ritirati figura anche il nome di uno dei contendenti al titolo, Jake Dennis, rimasto suo malgrado vittima di un tamponamento da parte di René Rast nelle ultime fase dell’ePrix, proprio dopo il rientro della vettura di sicurezza ai box. Avendo ricucito il gap dai primi, la speranza dell’inglese dell’Andretti era quella di poter tentare un assalto al podio, ma un attacco fin troppo ottimista da parte del pilota McLaren ha spento i sogni di entrambi. Il ritiro di Rast si aggiunge allo zero del suo compagno di casacca, Jake Hughes, a muro dopo che uno specchietto si era incastrato dietro il volante.
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