FE | Al via la Stagione 10: tanti candidati per una sola corona
Durante il fine settimana, la Formula E tornerà in pista a Città del Messico per il primo appuntamento della Season 10, una stagione che in cui vi sono tanti pretendenti al titolo, sia tra i piloti che i team. Scopriamo chi parte con il ruolo di favorito, come Jaguar e Porsche, dominatori della passata stagione, e chi mira a inserirsi nella lotta di vertice come DS e Maserati, con quest'ultima che punta a partire subito bene dopo aver mostrati segnali di crescita incoraggianti nell'anno del debutto nella categoria elettrica. Chi cerca il riscatto sono McLaren e Nissan, mentre in fondo al gruppo Mahindra sta dando vita al suo progetto triennale per risalire la classifica.
Nuovo anno, nuova stagione, ma con la medesima generazione di auto. Dopo aver completato i test di Valencia alla fine dello scorso novembre, non senza qualche difficoltà a causa di un incendio scoppiato per un problema a una batteria difettosa durante dei controlli, la Formula E è pronta a tornare in pista per il primo appuntamento della Season 10.
Il campionato prenderà il via durante questo fine settimana all’Autodromo Hermanos Rodrigues di Città del Messico, già sede dell’ePrix in sette occasioni. Toccherà all’appuntamento messicano l’onore e l’onere di aprire ufficialmente un mondiale con tantissimi pretendenti ad entrambe le corone iridate.
Per la serie elettrica il 2024 rappresenta un anno significativo, perché si tratta della decima stagione dal momento in cui è stato istituito il campionato nel 2014, quando rappresentava una novità assoluta. Nel corso degli anni la categoria è cresciuta, vedendo arrivare piloti di qualità, sia dalla Formula 1 che dal WEC, mentre si sono avvicendati grandi costruttori, tra cui ora si possono annoverare Jaguar, Maserati, DS, Porsche, Nissan, McLaren e Mahindra. Allo stesso modo sono cresciute anche le località pronte a ospitare la Formula E: quest'anno ci saranno le novità Tokyo e Misano, che andrà a sostituire la tappa di Roma.
La nona stagione è stata quella che ha visto il debutto della Gen 3, la nuova generazione di monoposto che ha sostituito la precedente Gen 2 che rimarrà di fatto invariata anche per la Season 10, dato che il regolamento non prevede sostanziali modifiche all’hardware. Le principali aree su cui possono lavorare le squadre sono infatti quelle a livello software grazie alla libertà garantita dalla FIA, tanto che è proprio su questo tema che si differenzia la categoria elettrica. Ad esempio, in Formula 1 vi sono maggiori vincoli in termini di sviluppo in termini di sviluppo software.
Photo by: Simon Galloway / Motorsport Images
Nick Cassidy, Jaguar TCS Racing, Jaguar I-TYPE 6, Sebastien Buemi, Envision Racing, Jaguar I-TYPE 6
A chi spetta il ruolo di favorito
Proprio per questo motivo, non si prevedono differenze sul paino prestazionale rispetto alla passata stagione, con i motorizzati Porsche e Jaguar dati come grandi favoriti. Nel 2023 ad aggiudicarsi la corona iridata sono state Andretti, team cliente Porsche che ha vinto il titolo piloti con Jake Dennis, ed Envision, la quale ha invece trionfato nella classifica riservate alle squadre battendo il fornitore ufficiale Jaguar.
Durante la pausa chiaramente sia la casa britannica che quella tedesca hanno lavorato per migliorare la gestione della parte elettrica, soprattutto sulla lunga distanza, ma hanno anche analizzato i dati per comprendere come riuscire a migliorare in determinati aspetti specifici. Ad esempio, l’anno passato Porsche ha fatto della competitività in gara il suo vero punto di forza grazie a una buona gestione dei consumi, che ha spesso permesso di giungere nell’ultima parte di gara con maggior energia rispetto agli avversari nonostante una posizione di partenza più arretrata.
Una peculiarità che non toglie la necessità di dover migliorare in qualifica, uno degli obiettivi in vista della prossima stagione, dato che in troppe occasioni la squadra tedesca ha mostrato dei segnali di difficoltà sul giro secco. Aspetto di cui ha parlato anche Pascal Wehrlein, il quale in diverse occasioni si è visto costretto a dover rimontare da oltre la top ten: “Ci sono state alcuni weekend in cui abbiamo faticato, soprattutto in qualifica, e siamo partiti solo dal 15° e dal 17° posto. Quelle qualifiche dobbiamo cancellarle. Il nostro obiettivo dovrebbe essere quello di arrivare tra i primi sei o sette. Abbiamo lavorato molto duramente per capire cosa significa e cosa serve per qualificarsi bene”.
Photo by: Malcolm Griffiths / Motorsport Images
Jake Dennis parte con l'obiettivo di difendere il titolo
Questo è anche uno dei motivi per cui nella passata stagione Wehrlein non è stato in grado di centrare il titolo, nonostante un eccellente avvio di campionato in cui la lotta sembrava essersi ridotta a lui e al compagno di marca Jake Dennis. Tuttavia, con il passare dei weekend di gara gli avversari hanno iniziato a comprendere come sfruttare le proprie vetture, confermandosi sempre più competitivi. Se Dennis è riuscito a imporsi facendo della costanza generale la sua arma vincente, grazie agli otto podi ottenuti nelle ultime nove gare, dall’altra parte la fase conclusiva della stagione è stata caratterizzata proprio dalla crescita degli avversari, come Jaguar e Maserati.
Basti pensare che otto delle ultime undici gare sono state vinte da una vettura spinta dal marchio inglese del giaguaro, sia con il team ufficiale che con quello clienti Envision, poi capace di aggiudicarsi il titolo riservato alle scuderie. Al contrario, i team motorizzati Porsche hanno ottenuto solamente due successi, quelli di Jakarta con Wehrlein e di Roma con Dennis, con il trionfo da outsider di Max Gunther a Jakarta con la Maserati a spiazzare le carte in tavola nella lotta iridata.
In una categoria dove spesso è stata la costanza a fare la differenza nell’assegnazione del titolo a fine stagione, Nick Cassidy, Mitch Evans e Pascal Wehrlein partono con il chiaro obiettivo di migliorare sotto questo aspetto. Dopo aver sfiorato la corona iridata l’anno passato con Envision, Cassidy è ora passato al team ufficiale Jaguar, dove affiancherà il connazionale Evans.
Photo by: Malcolm Griffiths / Motorsport Images
Mitch Evans, Jaguar Racing , Jaguar I-TYPE 6
Sono proprio i due neozelandesi ad aver ottenuto il maggior numero di successi nella Season 9, con 4 vittorie ciascuno: una coppia dall’indubbia velocità che il team britannico dovrà cercare di gestire nel miglior dei modi dati gli episodi dello scorso campionato, quando Evans perse punti fondamentali nella rincorsa mondiale a causa di ripetuti contatti con il compagno di casacca Sam Bird, ora passato alla McLaren.
Ad occupare il sedile lasciato libero da Cassidy in Envision sarà Robin Frijns, tornato “a casa” dopo un anno passato in ABT Cupra, seppur avaro di soddisfazioni. Una chiamata che l’olandese ha colto arrivando rapidamente a un accordo, con la consapevolezza che in questo secondo stint con la squadra britannica avrà la possibilità di gareggiare con un pacchetto che l’anno scorso ha dimostrato di potersi giocare il mondiale.
Ci saranno delle novità anche in Andretti, che quest’anno parte con l’obiettivo dichiarato non solo di riconfermarsi nel campionato piloti, ma anche in quello riservato alle squadre, sfuggito nella passata stagione a causa delle prestazioni deludenti di André Lotterer. Dopo l’addio del tedesco, che si concentrerà solo sul programma WEC Porsche, il team americano ha cercato un pilota veloce e d’esperienza, per cui la scelta è ricaduta su Norman Nato.
Photo by: Sam Bagnall / Motorsport Images
Nick Cassidy arriva in Jaguar dopo aver lottato per il titolo nel team cliente Envision
Inizialmente, in realtà, uno dei fattori che aveva spinto i vertici della scuderia a puntare sul francese era anche il fatto che non avesse ulteriori impegni in altre categorie, anche se alla fine dello scorso anno è arrivata la chiamata da parte del team Jota nel campionato WEC, che gli affiderà una delle sue Hypercar. Nato prenderà quindi parte sia al mondiale Endurance che quello di Formula E, ma la speranza del team americano è che il pilota transalpino si riveli effettivamente una risorsa preziosa per concretizzare il sogno di portare a casa entrambi i titoli. In un'intervista in cui era presente anche Motorsport.com, Dennis si è detto soddisfatto per l'andamento e i rilevamenti registrati nei test pre-campionato a Valencia.
Chi ha deciso di mantenere invariata la propria formazione è la Porsche, che ha confermato la line-up composta da Pascal Wehrlein e Antonio Felix da Costa. Nella passata stagione il tedesco era rimasto a lungo in testa alla classifica, fino all’appuntamento di Berlino: da quel momento in poi, dei weekend poco brillanti lo hanno portato ad allontanarsi dalla vetta, mettendolo in anticipo fuori dai giochi. È stato invece un 2023 ben più complicato per il portoghese, il quale non ha mostrato la stessa competitività con cui si era imposto in DS.
Al di là di qualche buon weekend, come la vittoria a Città del Capo, il terzo posto a Portland e il podio (poi revocato per una penalità) a Londra, indubbiamente da Costa dovrà rendersi autore di una stagione più convincente. Anche per questo Porsche ha deciso di tagliarlo fuori dal suo programma WEC, a cui prendeva parte insieme alla squadra clienti Jota, in modo che si possa concentrare esclusivamente sulla Formula E.
Photo by: Malcolm Griffiths / Motorsport Images
Pascal Wehrlein, Porsche, Porsche 99X Electric Gen3
Chi spera di crescere: Maserati vuole partire bene
Se Envision, Jaguar, Andretti e Porsche partono con il ruolo di favorite grazie alle prestazioni mostrate nello scorso campionato, non è assolutamente da sottovalutare il ruolo che potrebbero avere alti team, desiderosi di crescere e inserirsi nella lotta al vertice. Sia DS Penske che Maserati vogliono riscattare un primo anno di Gen 3 in cui non hanno raccolto molti successi, anche se il marchio italiano ha evidenziato ottimi segnali di crescita nel corso della stagione.
Prendendo l’andamento del campionato 2023, infatti, si può notare come la squadra del Tridente abbia faticato nella prima parte del mondiale, mostrandosi veloce in qualifica ma più in difficoltà in gara. Tra ritiri, incidenti e weekend sfortunati, Maserati ha ottenuto solo tre punti nei primi sei appuntamenti: tuttavia, da Berlino in poi qualcosa è cambiato, esattamente da quando è arrivato il primo podio grazie a Max Gunther. Maserati ha iniziato a centrare la top ten con maggior costanza, non solo sul giro secco, ma anche in gara, dimostrandosi una delle scuderie più competitive della seconda metà di stagione, tanto da raccogliere un totale di 140 punti. A Jakarta è poi arrivato anche il primo successo del nuovo corso, sempre grazie a Gunther, che ha così riportato il Tridente al successo nelle corse dopo un’attesa durata oltre cinquant’anni.
Per quanto il team nasca sulle ceneri di Venturi, indubbiamente per Maserati si trattava di un anno di apprendistato, in cui è stato necessario comprendere al meglio anche il funzionamento della Gen 3, aspetto su cui effettivamente gli ingegneri hanno lavorato sodo mostrando i risultati in pista. Non è un caso che il marchio italiano sia poi stato l’unico a interrompere l’egemonia di Porsche e Jaguar nella seconda metà di stagione. In un’intervista rilasciata a Motorsport.com, Giovanni Tommaso Sgro, responsabile attività sportive di Maserati Corse, aveva spiegato come l’obiettivo per la Season 10 fosse proprio quello di costruire su queste basi per confermarsi immediatamente competitivi già a inizio campionato, con la speranza di poter continuare a crescere e inserirsi nelle posizioni di vertice.
Photo by: Malcolm Griffiths / Motorsport Images
Maximilian Gunther, Maserati Racing, Maserati Tipo Folgore
Per il 2024 ci saranno delle novità sul fronte piloti, dato che al posto del partente Edoardo Mortara ci sarà Jehan Daruvala in arrivo dalla Formula 2, il quale farà così il suo debutto nella categoria elettrica come pilota ufficiale. L’indiano giunge in Maserati dopo aver ricoperto il ruolo di riserva in Mahindra, che nel corso degli anni gli ha dato l’opportunità di accrescere la propria esperienza al simulatore e di scendere in pista per alcune sessioni di test dedicate ai rookie.
Tuttavia, il Tridente non è l’unico team che spera di potersi riaffacciare verso la parte alta della classifica, perché anche i “cugini” di DS Penske condividono lo stesso obiettivo, così come il medesimo Powertrain. Con una formazione di piloti che vede tra i propri ranghi ben due campioni del mondo, ovvero Stoffel Vandoorne e Jean-Eric Vergne, l'unico a vincere il mondiale in due occasioni, ci si aspettava qualcosa di più nel 2023. Invece, al di là della vittoria in India e del podio di Berlino, entrambi difesi strenuamente dal pilota francese, il marchio transalpino non è riuscito a centrare risultati di spicco. Dietro le quinte DS ha lavorato duramente per poter migliorare il software e confermarsi più competitiva nella Season 10: sarà la pista a svelare quanto saranno tangibili i passi in avanti fatti dal team.
Il 2024 vuole essere l’anno del riscatto anche per Nissan e McLaren, le quali condividono il medesimo propulsore realizzato dalla casa nipponica. La squadra giapponese si è classificata al settimo posto nello scorso campionato e ha utilizzato la Season 9 come base di apprendistato dopo i numerosi cambiamenti a livello di struttura organizzativa interna. La nuova stagione rappresenterà anche un anno speciale, dato che per la prima volta si correrà in Giappone, ovvero l'appuntamento di casa per il marchio giapponese.
Photo by: Simon Galloway / Motorsport Images
Oliver Rowland, Nissan Formula E Team, Nissan e-4ORCE 04
Tra gli obiettivi ci sarà anche quello di continuare a progredire in qualifica, perché spesso la squadra ha patito negativamente l'uscita già nei turni con una gara tutta in salita. Così come nel caso di Maserati, anche Nissan ha evidenziato una buona crescita nella seconda metà del mondiale, entrando con maggior costanza in zona punti e riuscendo anche a conquistare un podio nella tappa di Roma con Norman Nato. Il pilota francese ha però deciso di lasciare il team in direzione Andretti: per questo Nissan si è affidata nuovamente a Oliver Rowland, nota conoscenza per il marchio giapponese data la precedente esperienza prima di un breve stint in Mahindra.
Differente è il discorso, invece, per McLaren. Dopo aver rivelato le strutture Mercedes, che aveva deciso di dire addio alla categoria a fine 2021, il 2023 rappresentava l’anno del debutto per la scuderia britannica, che aveva deciso di espandere i suoi orizzonti anche verso le serie elettriche. L’inizio è stato subito scoppiettante, con diverse ottime prestazioni in qualifica grazie a Jake Hughes, per quanto poi in gara emergessero i limiti del pacchetto, soprattutto in termini di gestione dell’energia. Tuttavia, più la stagione è andata avanti, più gli avversari sono riusciti a crescere grazie a una miglior comprensione delle rispettive vetture, mentre McLaren è rimasta ferma al palo scivolando indietro in classifica.
Nella seconda metà di campionato, infatti, la scuderia di Woking è andata a punti in sole tre occasioni, raccogliendo solo dodici punti in gara, troppo poco per difendersi dalla rimonta della Nissan, che l’ha poi scavalcata in classifica. Sul fronte piloti ci sono delle novità anche per McLaren: il contratto di René Rast non è stato rinnovato e al suo posto è arrivato dalla Jaguar Sam Bird, il quale crede di avere ancora molto da dare a questo campionato. Il pilota britannico ha faticato nella Season 9, raccogliendo spesso risultati al di sotto delle aspettative oppure rendendosi suo malgrado protagonista di alcuni incidenti, ma sul fronte della velocità è certo di poter essere ancora molto competitivo.
Photo by: Andrew Ferraro / Motorsport Images
Sam Bird, NEOM McLaren Formula E Team, e-4ORCE 04
Mahindra: un piano triennale per non essere fanalino di cosa
Chi vuole invece togliersi dal gruppo come fanalino di coda sono ERT e i due team spinti dal Powertrain Mahindra. La scuderia ERT (Electric Racing Technology) nasce sulle ceneri della NIO 333 dopo aver concluso la collaborazione con l'omonimo produttore cinese, che ha venduto parte delle sue quote a un nuovo proprietario. Il team continuerà a lavorare in autonomia senza il supporto di un grande costruttore, sia per lo sviluppo del Powertrain che quello del software.
Senza ombra di dubbio, ERT non dispone del budget più alto della griglia, ma buona parte delle risorse era stata concentrata proprio per lo sviluppo del progetto della Gen 3. In effetti si sono potuti osservare dei miglioramenti, soprattutto in qualifica, grazie a delle buone performance di Dan Ticktum, anche se in gara spesso sono emersi i limiti del pacchetto tecnico sul fronte della gestione dell’energia.
Tanta attenzione c’è anche su Mahindra, che ha avviato un piano triennale per tornare ai vertici della serie elettrica. Per riuscirci, il Team Principal Frederic Bertrand sta attingendo anche alle risorse finanziare e tecniche della casa madre, che ha dimostrato di credere fortemente nel progetto dando tempo per risalire la classifica. La casa indiana avrebbe potuto riprendersi più rapidamente se i suoi problemi si fossero limitati al solo propulsore, comunque inferiore a quelli della concorrenza. Ma dopo aver trascorso la maggior parte dell'anno alla guida del team, Bertrand ha scoperto che i problemi sono molto più profondi e radicati. Era necessario anche un cambio di mentalità per garantire che i dipendenti mantenessero la loro fiducia nella squadra.
Photo by: Mahindra Racing
Edoardo Mortara, Nyck de Vries, Mahindra Racing
Per avviare questo programma, Mahindra ha cercato di investire anche sul fronte piloti, assicurandosi i servizi di Nyck de Vries, campione del mondo nel 2021 con la Mercedes, ed Edoardo Mortara, il quale vuole riscattarsi dopo una stagione difficile e avara di grandi soddisfazioni in Maserati. A beneficiare del lavoro del costruttore indiano sarà anche ABT, che nel 2023 ha dovuto combattere con i limiti imposti dal Powertrain Mahindra e con il fatto di aver messo in piedi un team sostanzialmente nuovo, molto differente da quello con cui aveva affrontato l’esperienza in collaborazione con Audi.
Team | Pilota | Pilota |
Envision | Frijns | Buemi |
Jaguar | Evans | Cassidy |
Andretti | Dennis | Nato |
Porsche | Wehrlein | Da Costa |
DS Penske | Vergne | Vandoorne |
Maserati | Gunther | Daruvala |
Nissan | Fenestraz | Rowland |
McLaren | Hughes | Bird |
ERT | Ticktum | Sette Camara |
Mahindra | De Vries | Mortara |
ABT Cupra | Di Grassi | Mueller |
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