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Formula E London ePrix II

FE | Londra 2: Wehrlein si laurea campione battendo il duo Jaguar

ç'ultima gara della Season 10 di Formula E si tinge di due colori: da una parte quelli di Oliver Rowland e Nissan, che hanno centrato la vittoria, dall'altra quelli di Pascal Wehrlein e Porsche. Il duo tedesco si è infatti aggiudicato sia il titolo mondiale piloti che quello costruttori, battendo la Jaguar in una gara particolarmente intensa.

Pascal Wehrlein, Porsche, Porsche 99X Electric Gen3, 1a posizione, guida la sua auto in Parc Ferme

Un finale emozionante, teso, con tre piloti a contendendosi il titolo. L’ultimo appuntamento di Londra ha regalato un ePrix che ha incoronato Pascal Wehrlein campione del mondo di Formula E, grazie a un secondo posto che è stato sufficiente per battere gli altri rivali nella lotta al titolo, ovvero Mitch Evans, oggi terzo, e Nick Cassidy, costretto al ritiro dopo un contatto.

Un obiettivo centrato per il tedesco, che si presentava all’ultima gara da leader del mondiale, dopo aver vinto la corsa del weekend, quella del sabato. Una giornata da ricordare per Porsche, perché oltre al titolo con Wehrlein è arrivato anche quello nei costruttori, mentre quello riservato alla classifica dei team è andato alla Jaguar. 

A caratterizzare la gara sono stati soprattutto proprio i tre piloti che si giocavano il mondiale che, nello spazio di pochi giri, si sono portati proprio nelle prime tre posizioni, sopravanzando Max Gunther, scattato dalla seconda casella. Questo ha aperto a una gara estremamente tesa e incerta perché, data la situazione di classifica, chiunque sarebbe riuscito a vincere tra loro si sarebbe aggiudicato il mondiale.

Pascal Wehrlein, Porsche, Porsche 99X Electric Gen3

Pascal Wehrlein, Porsche, Porsche 99X Electric Gen3

Foto di: Sam Bagnall / Motorsport Images

Evans e Wehrlein sono riusciti a salire al secondo e al terzo posto, prima che la Safety Car intervenisse per un incidente che ha visto coinvolto Sam Bird. A quel punto, dai box Jaguar è arrivata la richiesta ad Evans di lasciar spazio al compagno di team per attivare il primo dei due Attack Mode: una richiesta comprensibile per il marchio del giaguaro, che si è voluta assicurare di poter giocare il mondiale con due punte.

Evans ha acconsentito alla richiesta, lasciando spazio a Cassidy per tornare in testa dopo l’attivazione dell’Attack Mode ma, da quel momento in poi, ognuno ha ragionato per sé. Infatti, pochi giri più tardi lo stesso Cassidy ha attivato anche il secondo Attack Mode, ritornando però al terzo posto, proprio dietro ai due rivali del mondiale.

A quel punto, Evans, che nel frattempo era salito in testa ma con ancora due Attack Mode da sfruttare in via obbligatoria, ha iniziato a rallentare e tenere compatto il gruppo per due motivi: da una parte ridurre il consumo di energia, dato che Wehrlein alle sue spalle poteva contare su circa il 2% di energia in più. Dall’altra, mantenere compatto il gruppo per mettere in difficoltà i due rivali al titolo. Una tattica che, in effetti, ha avuto i suoi effetti, perché prima del finale Nick Cassidy nel gruppo è rimasto coinvolto in un doppio contatto, prima con Antonio Felix Da Costa e poi con Max Gunther, che lo ha messo fuori dai giochi, riducendo la sfida per il titolo a uno scontro proprio tra Evans e Wehrlein.

Mitch Evans, Jaguar Racing , Jaguar I-TYPE 6

Mitch Evans, Jaguar Racing , Jaguar I-TYPE 6

Foto di: Dom Romney / Motorsport Images

La decisione di mantenere compatto il gruppo ha però avuto anche i suoi aspetti negativi, perché con due Attack Mode ancora da completare, dovevano trovare il momento ideale non solo per non finire nel traffico, ma anche per scontarli prima della bandiera a scacchi. Non usare tutti e sei i minuti di boost obbligatori, infatti, avrebbe significato prendere una penalità, mettendo fine ai sogni di gloria.

Con Cassidy fuori dai giochi, i due hanno atteso a lungo prima di attivare gli Attack Mode, dando modo a Oliver Rowland di rientrare nei giochi per la vittoria. Il momento decisivo, tuttavia, è stato quello della seconda attivazione, in cui Evans ha mancato la zona obbligatoria per mettere in funzione l’Attack Mode dovendo così passare poi passare in quell’area una terza volta, scalando dietro Wehrlein.

A sfruttare l’occasione è stato anche proprio Rowland, che ha così conquistato la testa del Gran Premio, andando poi a vincere l’ultimo ePrix del mondiale. Un vittoria significativa anche per Nissan, che ha così superato anche Stellantis nella classifica costruttori, salendo sul podio alle spalle di Porsche e Jaguar: una bella soddisfazione per il marchio giapponese che quest’anno ha compiuto un bel passo in avanti rilanciando la sfida per la prossima stagione.

Oliver Rowland, Nissan Formula E Team, Nissan e-4ORCE 04

Oliver Rowland, Nissan Formula E Team, Nissan e-4ORCE 04

Foto di: Sam Bagnall / Motorsport Images

Per Evans, mancare la seconda attivazione ha avuto una doppia conseguenza: da una parte passare dal secondo posto, con la possibilità di puntare ancora al trionfo che gli avrebbe garantito la vittoria del titolo, in terza posizione dietro Wehrlein, dall’altra dover rallentare negli ultimi due per scontare i quattro minuti rimanenti di Attack Mode, dovendo dire addio ai sogni di gloria. Evans ha infatti chiuso a quasi tre secondi da Wehrlein, con il sogno svanito proprio sul finale.

Chiude quarto Sebastien Buemi, autore di una bella rimonta con la prima Envision. Lo svizzero precede Da Costa e Jean-Eric Vergne e un ottimo Nico Mueller, che regala ancora una volta punti importanti alla ABT Cupra, precedendo così la squadra ufficiale Mahindra nella classifica dei team. Una soddisfazione per la scuderia tedesca, che dal prossimo anno inizierà una nuova avventura con un nuovo Powertrain, quello sviluppato da Lola per la futura Gen 3 EVO. Chiudono la zona punti Stoffel Vandoorne e Lucas di Grassi con l’altra ABT.

   
1
 - 
4
   
   
1
 - 
2
   
Cla Pilota # Giri Tempo Distacco km/h Punti Ritirato
1 United Kingdom O. Rowland Nissan e.dams 22 37

54'30.572

    25  
2 Germany P. Wehrlein Porsche Motorsport 94 37

+1.055

54'31.627

1.055   18  
3 New Zealand M. Evans Jaguar Racing 9 37

+3.782

54'34.354

2.727   15  
4 Switzerland S. Buemi Virgin Racing 16 37

+4.004

54'34.576

0.222   12  
5 Portugal A. Félix Da Costa Porsche Motorsport 13 37

+4.362

54'34.934

0.358   10  
6 France J. Vergne Dragon Penske Autosport 25 37

+4.805

54'35.377

0.443   8  
7 Switzerland N. Müller Audi Sport Team ABT 51 37

+5.202

54'35.774

0.397   6  
8 Netherlands R. Frijns Virgin Racing 4 37

+5.582

54'36.154

0.380   4  
9 Belgium S. Vandoorne Dragon Penske Autosport 2 37

+6.104

54'36.676

0.522   2  
10 Brazil L. Di Grassi Audi Sport Team ABT 11 37

+6.667

54'37.239

0.563   1  
11 United Kingdom J. Hughes McLaren 5 37

+7.107

54'37.679

0.440      
12 Brazil S. Sette Camara ERT Formula E Team 3 37

+7.579

54'38.151

0.472      
13 France N. Nato Andretti Formula E 17 37

+8.076

54'38.648

0.497      
14 United Kingdom D. Ticktum ERT Formula E Team 33 37

+9.478

54'40.050

1.402      
15 France S. Fenestraz Nissan e.dams 23 37

+19.185

54'49.757

9.707      
16 Netherlands N. De Vries Mahindra Racing 21 37

+43.480

55'14.052

24.295      
dnf New Zealand N. Cassidy Jaguar Racing 37 33

+4 Laps

50'15.324

4 Laps     Ritirato
dnf Germany M. Gunther Maserati Racing 7 28

+9 Laps

41'54.893

5 Laps     Ritirato
dnf India J. Daruvala Maserati Racing 18 8

+29 Laps

15'02.998

20 Laps     Ritirato
dnf United Kingdom S. Bird McLaren 8 6

+31 Laps

11'01.280

2 Laps     Ritirato
dnf United Kingdom J. Dennis Andretti Formula E 1 1

+36 Laps

1'27.311

5 Laps     Ritirato
dnf Switzerland E. Mortara Mahindra Racing 48 1

+36 Laps

1'27.487

0.176     Ritirato

 

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