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Evans: “L’unica cosa positiva è aver finito la corsa...”

Il pilota neozelandese ha chiuso 17esimo l’ePrix di Marrakech per colpa di un contatto con Loïc Duval e di un successivo urto con il muretto, ma si compiace di avere almeno raccolto dati per la Jaguar...

Mitch Evans, Jaguar Racing

Foto di: FIA Formula E Championship

Mitch Evans, Jaguar Racing, James Barclay, Jaguar Racing Team Manager
Mitch Evans, Jaguar Racing
Mitch Evans, Jaguar Racing
Mitch Evans, Jaguar Racing
Mitch Evans, Jaguar Racing
Mitch Evans, Jaguar Racing; Sebastien Buemi, Renault e.Dams eDilbagh Gill, Team Principal Mahindra R
Mitch Evans, Jaguar Racing
Jose Maria Lopez, DS Virgin Racing; Mitch Evans, Jaguar Racing
Mitch Evans, Jaguar Racing
Mitch Evans, Jaguar Racing
Mitch Evans, Jaguar Racing
Mitch Evans, Jaguar Racing
Mitch Evans, Jaguar Racing
Mitch Evans, Jaguar Racing

Un 17esimo posto non è certamente un piazzamento edificante, soprattutto per un brand come la Jaguar, ma aver portato a termine l’ePrix di Marrakech con entrambe le i-Type rappresenta certamente un accettabile premio di consolazione per gli inglesi.

Il piazzamento in questione, tre posti dietro il più fortunato compagno di squadra Adam Carroll, è quello di Mitch Evans, alla seconda gara assoluta nel Campionato FIA di Formula E.

Il “kiwi”, entrato ai box in Africa al 18esimo giro contemporaneamente al coéquipier e con una tornata di ritardo rispetto a tutti gli altri in virtù di un’accorta gestione del consumo energetico, è riemerso sulla pista dietro il nordirlandese. 

 

Appena sedicesimo in qualifica, Mitch Evans ha sommato un contatto iniziale con la Penske 701-EV by Faraday Future Dragon Racing di Loïc Duval a una toccata alle barriere di protezione nel finale, che pure non gli hanno impedito di concludere la corsa di Formula E su una pista di 2,97 km, la più lunga della stagione...

“Ho trascorso una giornata dura in... ufficio a Marrakech. Ho avuto un inizio frustrante di gara dopo il contatto con Loïc Duval, che mi ha messo fuori dai giochi. Ho poi trascorso il resto della corsa cercando di recuperare. Fortunatamente, sono riuscito a guadagnare alcune posizioni, prima di ‘baciare’ un muretto verso la fine della gara dopo aver fatto bloccare le ruote, quando stavo cercando di risparmiare energia. Per fortuna, non c'è stato nessun danno alla macchina nel contatto”, ha spiegato il neozelandese. 

“È un peccato per l’esito dell’evento in Marocco, ma queste sono le corse e la cosa più importante è che ora abbiamo ulteriori dati per analizzare e digerire l’accaduto durante il buco temporale che ci separa dalla prossima tappa del campionato. Spero di non soffrire troppo una pausa così lunga, perché sono già impaziente di correre a Buenos Aires nel ‘lontano’ mese di febbraio...”. 

 

  

 

 

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