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E in Cina c’è di nuovo Buemi vincitore sul rivale Di Grassi!

Lo svizzero della Renault e.dams l’ha spuntata in F.E a Hong Kong in una gara al cardiopalmo, in cui il "nemico" di sempre è stato però capace di rimontare dal 19esimo posto a dispetto di un incidente.

Sébastien Buemi, Renault e.Dams

Foto di: Andy Chan

Conferenza stampa: Podio: il vincitore Sébastien Buemi, Renault e.Dams; secondo Lucas di Grassi, ABT
Sébastien Buemi, Renault e.Dams
Sébastien Buemi, Renault e.Dams
Lucas di Grassi, ABT Schaeffler Audi Sport
Podium: second place Lucas di Grassi, ABT Schaeffler Audi Sport
Nick Heidfeld, Mahindra Racing
Podio: terzo Nick Heidfeld, Mahindra Racing
Nicolas Prost, Renault e.Dams
Nicolas Prost, Renault e.Dams
Antonio Felix da Costa, Amlin Andretti Formula E Team
Jean-Eric Vergne, Techeetah
Robin Frijns, Amlin Andretti Formula E Team
Robin Frijns, Amlin Andretti Formula E Team
Jérôme d'Ambrosio, Dragon Racing
Jérôme d'Ambrosio, Dragon Racing
Oliver Turvey, NEXTEV TCR Formula E Team
Oliver Turvey, NEXTEV TCR Formula E Team
Maro Engel, Venturi
Maro Engel, Venturi
Stéphane Sarrazin, Venturi
Stéphane Sarrazin, Toyota Racing
Nelson Piquet Jr., NEXTEV TCR Formula E Team
Pole position per Nelson Piquet Jr., NEXTEV TCR Formula E Team, premiato da Marco Parroni, Co-Head M
Adam Carroll, Jaguar Racing
Adam Carroll, Jaguar Racing
Sam Bird, DS Virgin Racing
Sam Bird, DS Virgin Racing
Loic Duval, Dragon Racing
Loic Duval, Dragon Racing
Felix Rosenqvist, Mahindra Racing
Felix Rosenqvist, Mahindra Racing
Daniel Abt, ABT Schaeffler Audi Sport
Daniel Abt, ABT Schaeffler Audi Sport
Jean-Eric Vergne, Techeetah
Jean-Eric Vergne, Techeetah
Mitch Evans, Jaguar Racing
Mitch Evans, Jaguar Racing
Jose Maria Lopez, DS Virgin Racing
Jose Maria Lopez, DS Virgin Racing
Ma Qing Hua, Techeetah, dopo l'incidente
Ma Qing Hua, Techeetah
Podio: il vincitore Sébastien Buemi, Renault e.Dams; secondo Lucas di Grassi, ABT Schaeffler Audi Sp

C.V.D. Come volevasi dimostrare, argomenterebbe un anziano professore di algebra. A distanza di poco più di tre mesi dall’ePrix che mandò in archivio… se stesso e la stagione 2015-2016, quello di Londra, una variazione della “location” e un aggiornamento tecnologico delle vetture non ha prodotto uno scossone alle gerarchie del Campionato FIA di Formula E. Anzi...

A dispetto degli esiti di qualifiche deprivate della Super Pole, Sébastien Buemi si è infatti aggiudicato la prima edizione di un movimentatissimo ePrix di Hong Kong davanti al rivale di sempre Lucas Di Grassi e all’altro veterano Nick Heidfeld, in un podio capace di premiare nel contempo tre scuderie che tanto hanno investito e creduto nella serie “full electric” fin dagli albori: Renault e.dams, Audi Sport ABT Schaeffler e Mahindra. 

 

Soltanto 2”477 hanno separato lo svizzero dal brasiliano sul traguardo, ma quest’ultimo ha dovuto recuperare addirittura dalla 19esima posizione dello schieramento cui era stato costretto da un incidente nelle prove cronometrate, fra l’altro propiziato da un’opinabile modifica alla conformazione della chicane 3-4 effettuata dopo le prove libere a casaccio dagli organizzatori...

Ma la tappa cinese in calendario, laddove l’ex protettorato britannico è subentrato alla capitale Pechino, potrebbe anche essere considerata la competizione delle “rivincite” e dei ritorni. Immediatamente fuori dalla zona podio, si è infatti piazzato un Nicolas Prost (Renault Z.E. 16) il cui week end era cominciato consumando uno dei “jolly” regolamentari per sostituire un inverter fallace e nel quale non aveva particolarmente brillato...

Il figlio d’arte francese ha preceduto sul traguardo la coppia del team Andretti Autosport: il sempre solidissimo Antonio Félix Da Costa e, al sesto posto, un Robin Frijns che certamente non avrebbe creduto di portare a termine la corsa su un tracciato a lui così indigesto da vederlo protagonista di molti botti in mattinata, ma per il quale i meccanici avevano ricostruito l’intera scocca.

Ma che cos’è che ha aiutato l’exploit del conduttore e del team campioni in carica? Sébastien Buemi e gli uomini della Renault e.dams sono stati in grado di approfittare di una sosta ai box anticipata rispetto a quanto previsto dalle loro strategie, in seguito all’intervento della Safety-Car, e anche dei problemi verificatisi sulla DS Virgin di un coriaceo Sam Bird, per iniziare a Hong Kong la loro difesa del titolo nel miglior modo possibile.

Non è stata una passeggiata quella in Cina, comunque, perché Buemi ha combattuto a lungo con le elevatissime temperature della sua Renault Z.E. 16 per tenere saldamente in pugno la vittoria, ma questa non è neppure stata la sua principale preoccupazione nell’abitacolo, come ha spiegato al traguardo, una volta completati i 45 giri della corsa in terra asiatica.

"Ho dovuto risparmiare un sacco di energia e, quindi, anche i valori termici erano molto alti alla fine", ha raccontato Sébastien. "Non sono così sicuro che avrei potuto percorrere un altro giro…". 

Il driver elvetico, fortunato come soltanto i campioni si meritano di essere, ha preso l'iniziativa allorché la seconda DSV-02 si è rifiutata di ripartire ai box dopo lo scambio di vetture, costringendo il pilota inglese soltanto al 13esimo posto finale.

Come accennato, la di lui “nemesi” della stagione due, Lucas Di Grassi, si è ripresentata alle sue spalle classificandosi secondo, dopo una corsa per uomini veri che sembrava potesse essere stata rovinata da un precoce incidente di corsa, allorché aveva colpito da tergo il retrotreno della Techeetah-Renult di Ma Qing Hua.

Il brasiliano del team Audi Sport ABT Schaeffler, che è stato costretto a rientrare ai box per un pit-stop supplementare onde montare un nuovo musetto dopo il contatto con l’idolo di casa cinese, è riuscito ad arpionare la piazza d’onore, nonostante l’aggravante di partire dall’ultima fila della griglia. Lucas Di Grassi ha infatti salvato una notevole quantità di energia in corsa, rivendicando per sé il 14esimo podio nella storia della F.E.

A completare la lista dei top three è stato Nick Heidfeld, il cui piazzamento fa pendant con l’analogo podio marcato dalla Mahindra Racing nella prima tappa della scorsa stagione a Pechino, avendo gestito splendidamente il consumo energetico.

Jérôme D'Ambrosio ha acchiappato una buona settima posizione per la Faraday Future Dragon Racing davanti a Oliver Turvey sulla rinnovata auto NextEV. Il driver britannico aveva occupato il secondo posto con efficacia nelle prime fasi dell’ePrix di Hong Kong dietro il compagno e leader iniziale Nelson Piquet Jr.

La coppia della Venturi, incarnata dal “rookie” Maro Engel e dall’espertissimo Stéphane Sarrazin, ha chiuso la top ten e, naturalmente, la zona punti al termine di prove molto pulite. 

Il poleman Nelson Piquet Jr. si è accontentato, con grande delusione sua e del team, di un’amara 11esima piazza finale. Il brasiliano ha condotto le danze per la prima parte della corsa, ma ha perduto la leadership dovendo evitare la monoposto di José Maria Lopez, che si era infranta nelle barriere di protezione, e fermandosi ai box della NextEV proprio quando in pista veniva data la bandiera verde al termine della fase di Safety-Car, resasi necessaria per sgombrare la macchina della DS Virgin. 

 

La “storia” della gara cinese

Il poleman Nelson Piquet Jr. ha subito carpito il massimo dalla sua prima pole position in Formula E ed è sfilato via con la monoposto della scuderia NextEV NIO, trattenendo il coéquipier Oliver Turvey, che si era installato invece in seconda posizione. 

 

Sam Bird ha invece saltato a piè pari il compagno di squadra José María López al primo giro, ma qualche scaramuccia fra i due... galletti del pollaio DS Virgin si è tradotta in un rallentamento del blasonato rookie argentino, che è stato rapidamente surclassato da Sébastien Buemi (Renault e.dams) e da Nick Heidfeld (Mahindra Racing), prima di precipitare ulteriormente in classifica.

C'è stato anche un contatto tra Lucas Di Grassi (ABT Schaeffler Audi Sport) e Ma Qing Hua (Techeetah-Renault) alla prima tornata, con entrambe le vetture danneggiate. Mentre il cinese è stato costretto alla resa, il brasiliano è stato chiamato ai box per cambiare l’ala anteriore, metà della quale si era staccata.

È stata un'apertura disastrosa di annata quella della formazione ufficiale Audi Sport, con Daniel Abt che ha subìto a propria volta danni ed è stato forzato a prendere la via della pit-lane per le riparazioni del caso. Il tedesco alla fine ha parcheggiato la propria ABT Schaeffler FE02 lungo la pista avendo esaurito l’energia.

A quel punto, è stato Sam Bird a iniziare a mettere sotto pressione il connazionale Oliver Turvey nei primi giri della gara, il tutto mentre “Nelsinho” approfittava della pista libera davanti a sé e dell’assenza di avversari per portare a 2” il gap al quarto giro.

I due britannici si sono invertiti le posizioni al sesto passaggio e altrettanto ha fatto Sébastien Buemi più tardi nella medesima tornata, retrocedendo con ciò il pilota NextEV al quarto posto.

La battaglia per la quinta posizione è stata un affare interno alla Mahindra Racing soprattutto nelle fasi iniziali, quando Nick Heidfeld ha tenuto dietro l’impressionante “deb” Felix Rosenqvist.

La coppia della formazione indiana ha “catturato” Oliver Turvey, mentre dietro di loro Loïc Duval, che aveva compiuto un ottimo start dall'11esimo posto della griglia di partenza con la bianco-nera vettura della Faraday Future Dragon Racing, era settimo.

C'erano invece difficoltà per Jean-Éric Vergne, la cui Techeetah-Renault si è fermata ai box all’ottavo giro con un problema tecnico. Il francese è tornato alla carica, ma non è riuscito a finire la corsa dopo aver esaurito la sua potenza alla 30esima tornata.

Sam Bird ha iniziato fugacemente a insidiare Nelson Piquet Jr., ma il brasiliano è stato rapido a rispondergli pan per focaccia e ha replicato quasi subito il ritmo della DS Virgin inseguitrice.

Al 14esimo giro si è verificato il disastro di Rosenqvist, quando ha perduto il controllo del retrotreno della sua M3Electro e si è “appoggiato” al muro. Il danno all'alettone posteriore è stato sufficiente a rovinare la gara di Felix, nonostante sia tornato in pista con la seconda auto e messo il sigillo sul giro più veloce. 

 

C'è stato un altro dramma alla 17esima tornata, quando l’ex campione WTCC e debuttante in F.E José María López si è schiantato a cavallo dell’ormai famigerata chicane tre-quattro.

Non è stata compromessa soltanto la corsa dell’argentino della DS Virgin Racing, perché l'incidente in questione ha avuto luogo proprio di fronte al leader della corsa Nelson Piquet Jr, il quale ha dovuto in pratica fermarsi per evitarlo. Ciò ha comportato la perdita di due posizioni, facendo sì che il subentrante Sam Bird sull’altra DSV-02 ereditasse la leadership da Sébastien Buemi.

La corsa di Hong Kong è stata a quel punto sottoposta a una fase di neutralizzazione della durata di tre passaggi, prima che le luci tornassero verdi e la Safety-Car se ne andasse al 20esimo giro dopo la sistemazione della barriera Techpro rottasi nell’urto.

Diverse auto hanno approfittato del periodo di bandiere gialle per rientrare nei garage e cambiare auto: è stato il caso di Oliver Turvey (NextEV NIO), Sébastien Buemi (Renault e.dams), Nick Heidfeld (Mahindra Racing), Loïc Duval (Dragon Racing), Nicolas Prost (Renault e.dams), Jérôme D'Ambrosio (Dragon Racing) e Lucas Di Grassi (Audi Sport ABT Schaeffler). 

 

Nelson Piquet Jr. ha invece erroneamente effettuato il proprio pit-stop non appena la corsa di Hong Kong è ripartita, con il risultato di perdere immediatamente terreno per sé e la NextEV NIO Formula E 002. L’inglese si è ritrovato leader della corsa dinanzi a un Antonio Félix Da Costa che aveva compiuto un inizio brillante con la ATEC-02 del team Andretti, ma quest’ultimo è stato ostacolato dalla Techeetah-Renault ormai fuori dai giochi di Jean-Éric Vergne ed è stato staccato dalla DS Virgin di Sam Bird.

L’esperto britannico è rimasto sul tracciato fino alla 24esima tornata, allorché il rischio di rimanere senza potenza lo ha fatalmente sospinto ad entrare ai box. Avrebbe potuto essere una strategia vincente, ma i problemi di accensione della seconda DSV-02 hanno visto sgretolarsi il suo comando e il campione in carica Sébastien Buemi e la sua Renault Z.E. 16 hanno preso l'iniziativa con un secondo di vantaggio sul rimontante arcirivale dei transalpini: Lucas Di Grassi. Quanto all’ex battistrada, l’inglese della DS Virgin è scivolato in 15esima posizione.

Se Mitch Evans ha praticamente dovuto gettare la spugna al 24esimo passaggio dopo essersi arrestato ai box, il compagno di squadra Adam Carroll ha completato la corsa orientale in 12esima posizione nel giorno d’esordio della Panasonic Jaguar Racing.

L'uomo impegnato in una missione personale in chiusura di corsa è stato invece Antonio Félix Da Costa (Andretti Autosport), che è riuscito a braccare Oliver Turvey e ha scavalcato il corridore britannico della NextEV NIO per il quinto posto al giro 39esimo.

Il portoghese si è poi messo in caccia di Nicolas Prost (Renault e.dams) per la quarta posizione, ma non l’ha spuntata sul figlio di Alain nonostante una vivacissima carica sulla ATEC-02.

Anche l’altro driver della squadra di patron Michael Andretti, Robin Frijns, ha vivacizzato gli ultimi scampoli del primo ePrix di Hong Kong, “uccellando” prima Jérôme D'Ambrosio (Faraday Future Dragon Racing) e il già menzionato Oliver Turvey (NextEV) per la sesta piazza. E si è trattato di una ricompensa stellare per la squadra USA, i cui meccanici hanno costruito ai box una nuova macchina per l'olandese dopo l’incidente in qualifica.

A quel punto, Sébastien Buemi è stato in grado di accumulare un leggero vantaggio su Lucas Di Grassi. I due contendenti per il titolo della stagione 2015-2016 si sono scambiati, a relativa distanza, alcuni giri veloci fino alla comparsa della bandiera a scacchi, quando lo svizzero ha preceduto il brasiliano di 2”477.

Gara:

Posizione#PilotaTeamDistacco
1 9 Sébastien Buemi http://cdn-1.motorsport.com/static/custom/car-thumbs/FE_3/S_Edams.png Renault e.dams  
2 11 Lucas di Grassi http://cdn-1.motorsport.com/static/custom/car-thumbs/FE_3/S_Abt.png Audi Abt 2.477
3 23 Nick Heidfeld http://cdn-1.motorsport.com/static/custom/car-thumbs/FE_3/S_Mahindra.png Mahindra 5.522
4 8 Nicolas Prost http://cdn-1.motorsport.com/static/custom/car-thumbs/FE_3/S_Edams.png Renault e.dams 7.360
5 28 António Félix da Costa http://cdn-1.motorsport.com/static/custom/car-thumbs/FE_3/S_Amlin.png Andretti 17.987
6 27 Robin Frijns http://cdn-1.motorsport.com/static/custom/car-thumbs/FE_3/S_Amlin.png Andretti 21.161
7 7 Jérôme d'Ambrosio http://cdn-1.motorsport.com/static/custom/car-thumbs/FE_3/S_Faraday.png Dragon 28.443
8 88 Oliver Turvey http://cdn-1.motorsport.com/static/custom/car-thumbs/FE_3/S_Nextev.png NEXTEV NIO 30.355
9 5 Maro Engel http://cdn-1.motorsport.com/static/custom/car-thumbs/FE_3/S_Venturi.png Venturi 30.898
10 4 Stéphane Sarrazin http://cdn-1.motorsport.com/static/custom/car-thumbs/FE_3/S_Venturi.png Venturi 31.734
11 3 Nelson Piquet Jr. http://cdn-1.motorsport.com/static/custom/car-thumbs/FE_3/S_Nextev.png NEXTEV NIO 35.256
12 47 Adam Carroll http://cdn-1.motorsport.com/static/custom/car-thumbs/FE_3/S_Jaguar.png Jaguar 43.839
13 2 Sam Bird http://cdn-1.motorsport.com/static/custom/car-thumbs/FE_3/S_DS.png DS Virgin 48.058
14 6 Loïc Duval http://cdn-1.motorsport.com/static/custom/car-thumbs/FE_3/S_Faraday.png Dragon 2 giri
15 19 Felix Rosenqvist http://cdn-1.motorsport.com/static/custom/car-thumbs/FE_3/S_Mahindra.png Mahindra 2 giri
  66 Daniel Abt http://cdn-1.motorsport.com/static/custom/car-thumbs/FE_3/S_Abt.png Audi Abt ritirato
  25 Jean-Éric Vergne http://cdn-1.motorsport.com/static/custom/car-thumbs/FE_3/S_Techeetah.png Techeetah ritirato
  20 Mitch Evans http://cdn-1.motorsport.com/static/custom/car-thumbs/FE_3/S_Jaguar.png Jaguar ritirato
  37 Jose Maria Lopez http://cdn-1.motorsport.com/static/custom/car-thumbs/FE_3/S_DS.png DS Virgin ritirato
  33 Ma Qing Hua http://cdn-1.motorsport.com/static/custom/car-thumbs/FE_3/S_Techeetah.png Techeetah ritirato

 

 

 

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