Durán: “Mi aspetto sorpassi all'ingresso dello Stadio!”
Eccitato per l'imminente debutto della serie “full electric” a Città del Messico, l'alfiere del Team Aguri descrive la pista ad hoc, lunga 2,092 km e con 18 curve, ricavata all'interno dell'Autódromo Hermanos Rodríguez.
Non ci sono dubbi circa il fatto che il prossimo appuntamento del Campionato FIA di Formula E trovi posto in una location, per così dire, un po' insolita. Situato nel cuore dell'immensa metropoli di Città del Messico, il celebre tracciato Autódromo Hermanos Rodríguez, intitolato ai defunti fratelli Pedro e Ricardo, abbina infatti il meglio del vecchio e del nuovo. Eccitato alla prospettiva di correre nella sua terra natale, Salvador Durán non ha difficoltà a enucleare le ragioni per le quali il Messico fosse un Paese meritevole di entrare nel calendario della categoria “full electric”.
“Qui i tifosi sono veramente caldissimi! Sono davvero appassionati. E ovviamente sono molto entusiasti da ciò che noi concorrenti potremo offrire loro perché hanno davvero voglia di vedere queste macchine in gara. Ma non c'è soltanto lo sport, i motori: quello che la Formula E si porta appresso in ogni luogo in cui va è uno spettacolo completo”, dice. Il Mexico City ePrix del 12 marzo si disputerà infatti su una versione modificata del tracciato che accoglie di nuovo il Gran Premio di Formula 1, composta da ben 18 curve e della lunghezza di 2,092 chilometri.
“La prima parte del circuito e il tratto che porta verso la curva numero 1 si presenta come una piega molto interessante, una chicane parecchio veloce. La seconda parte ti proietta già verso un'altra curva, però: sei già all'interno dell'ovale e nella parte 'normale' del circuito”, spiega Durán. “Lì sarà molto interessante capire come i piloti riusciranno a uscire alla massima velocità possibile. La curva quattro si presenta con un angolo molto stretto a destra, che rallenterà la nostra marcia, dopodiché si ha un repentino cambio di direzione verso un'altra piega a sinistra, che comporta quasi un'inversione a U. Bisogna stare molto attenti in uscita di curva, anche perché dopo si ha già il rettilineo che conduce all'interno dello Stadio”.
“L'impianto mi piace molto perché c'è un tratto all'interno di un campo da football”, continua Salvador. “La configurazione del tracciato comporta che lo attraverseremo ad ogni giro in almeno due occasioni. Credo che tutte le persone in tribuna si divertiranno tantissimo per il fatto di essere all'interno dello stadio e, si sa, l'eccitazione è sempre contagiosa! Amo davvero molto questa sezione dell'impianto, così come gli altri punti in cui abbiamo molte tribune, come il rettifilo di partenza e arrivo e la terrazza dei box. Sembra che sarà tutto molto impegnativo, ma non è certo un male. Il punto migliore per i sorpassi sarà l'ingresso dello stadio, che è già di per sé il tratto più interessante”, conclude il driver messicano...
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