Di Grassi: “Il fatto è che Vergne si è difeso alla perfezione”
Il pilota brasiliano dell’Audi Sport, che a Punta del Este ha rischiato il tutto per tutto per la vittoria, ha subìto 3 punti di penalità e una sanzione pecuniaria di 10.000 euro per l'uso di un sottotuta non ignifugo nella zona inferiore.
Ci ha provato in tutti modi arrivando quasi all’incidente. Alla fine, però, Lucas Di Grassi non ce l’ha fatta a superare il tenace Jean-Éric Vergne e così, al posto del tanto agognato successo, in Uruguay si è dovuto accontentare della piazza d’onore.
“Su questa pista è molto difficile sorpassare, specialmente se chi è davanti ha tutta l’intenzione di difendersi. JEV lo ha fatto molto bene e mi ha lasciato davvero poco margine per infilarmi”, il racconto del 33enne paulista.
“Ad un certo punto, nell’ultimo settore ha commesso un errore, ho provato ad infilarlo. ma ci siamo toccati. Eravamo vicinissimi, ma su un tracciato dal layout che mescola chicane a zone di frenata non sul dritto, non è facile portare a termine una manovra”.
“Ho davvero dato il massimo e ci tengo a ringraziare l’Audi Sport per avermi fornito una monoposto davvero competitiva. Sono certo che non sarà l’ultima volta che ci vedrete battagliare per la prima posizione in questa stagione. Non vedo l’ora di affrontare la seconda parte di campionato!”, ha aggiunto il driver di San Paolo, decimo nella classifica generale con 88 punti.
Per Di Grassi, tuttavia, il week end sulla spiaggia di Punta del Este non è stata tutta rosa e fiori. Dopo la corsa, i Commissari Sportivi della FIA che fanno i controlli sull’equipaggiamento utilizzato dai piloti, hanno riscontrato che il suo sottotuta non era a norma in quanto non ignifugo nella parte inferiore e per questo è stato punito con 10.000 euro di multa e tre punti di penalità.
“Lucas si è scusato, per cui gli Stewards hanno ritenuto sufficiente una pena pecuniaria. Per quanto riguarda invece il punteggio decurtato è per via dell’infrazione del regolamento sulla sicurezza”, la spiegazione della Federazione Internazionale.
Dal canto suo il campione 2016-2017 si è giustificando imputando l’errore all’assenza di un ricambio asciutto a causa del forte caldo incontrato.
“È stato un mio sbaglio, che non sarebbe dovuto accadere e contrario alle mie abitudini”, le sue parole. “La temperatura era talmente alta che mi sono trovato con tutto l’abbigliamento bagnato e ho optato per indossarne uno asciutto”.
“Abbiamo rispettato le norme riguardanti le cinture, i pit-stop e tutto quanto è importante. Non pensavo che ‘l’underwear’ potesse rappresentare un problema, ma d’ora in avanti starò attento ad avere sempre dietro un kit di vestiti di gara conforme”, ha concluso.
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