Di Grassi: “Alla radio mi esortavano a non mollare!”
Lucas, secondo nella prima gara di F.E della stagione 2016-2017 dopo essere scattato 19esimo dalla griglia, rende omaggio all’affidabilità e alla coriaceità del team ABT Schaeffler Audi Sport...
Lucas di Grassi, ABT Schaeffler Audi Sport
Andy Chan
Lucas Di Grassi ha reso merito del suo notevolissimo secondo posto nell’ePrix inaugurale di Hong Kong allo spirito indomito del suo team, la ABT Schaeffler Audi Sport.
Il brasiliano ha conquistato la piazza d’onore in Cina alle spalle del rivale di sempre Sébastien Buemi (Renault e.dams) nonostante non soltanto sia partito 19esimo e penultimo sulla griglia di partenza, ma sia anche rimasto coinvolto in un incidente al primo giro e sia stato conseguemente costretto a rientrare ai box per la sostituzione del musetto.
Di Grassi, che ha terminato secondo anche nella graduatoria di campionato della scorsa stagione, è stato in grado di massimizzare una delle fasi di neutralizzazione con Safety-Car della corsa cinese e di gestire al meglio la propria energia nella seconda metà di gara per risalire l'ordine finale di classifica, piazzandosi alle spalle del “nemico” svizzero con un ritardo di circa due secondi.
"Se devo essere completamente onesto, ciò dimostra che non bisogna mai gettare la spugna. Effettivamente, è qualcosa che non abbiamo mai fatto", ha detto Lucas.
"Ho avuto un buon inizio di corsa, dopodiché Ma (Qing Hua, ndr) si è schiantato contro qualcuno dinanzi a me e anch’io sono stato coinvolto nel crash! Così ho rotto il musetto e ho dovuto precipitarmi ai box”.
"Il team ha fatto un lavoro fantastico (nella sostituzione dell’avantreno, ndr) e sono riuscito a tornare in pista nello stesso giro dei leader, il che è stata una cosa molto buona, visto e considerato quanto fosse corta una tornata a Hong Kong”.
"Alla radio chiedevo continuamente se io fossi competitivo, se dovessi almeno inseguire il giro più veloce. Il mio ingegnere mi ha risposto di no, di non rinunciare e continuare a spingere", ha continuato Lucas.
"La Safety-Car alla fine si è materializzata ed è entrata in pista abbastanza resto, così non abbiamo avuto nulla da perdere. Mi sono fermato un giro prima di ‘Seb’ (Buemi, ndr), dopodiché ho dovuto risparmiare tutta l’energia disponibile. Il motivo per cui ho potuto usarne tutto sommato poca consiste nel fatto che era del tutto inutile lottare con lui, dal momento che in quel particolare momento di gara io e lui avevamo obiettivi diversi”.
E ancora: "Ho dovuto risparmiare energia e sono riuscito nel mio intento, ma alla fine all'ultimo giro sul traguardo, al posto della bandiera a scacchi, c'era soltanto un cartello indicante l’ultimo passaggio. In quel momento, non ero sicuro se avessimo finito o meno la corsa, ma ho sentito la squadra festeggiare la radio e così ho capito che ce l’avevamo fatta!".
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