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Così la Dome si è candidata per i telai 2018-2019 di F.E

La factory giapponese diretta dall’ex pilota di F.1 Hiroshi Fushida partecipa all’appalto FIA quadriennale per la monofornitura delle vetture alla serie “full electric” insieme al designer Ken Okuyama, arcinoto “papà” della Ferrari Enzo...

Dome, sede aziendale

Foto di: Kunihiko Akai

C’è anche la Dome fra i costruttori partecipanti alla gara d’appalto indetta per la definizione del costruttore che realizzerà la monoposto unica del Campionato FIA di Formula E a partire dalla stagione 2018-2019, quando le squadre non dovranno più impiegare la base dell’attuale chassis SRT_01E della Spark Racing Technology utilizzato dal 2014 in poi...

L’offerta dello storico atelier e, allo stesso tempo, squadra corse nipponica, che a metà degli Anni 90 immaginò anche una vettura di Formula 1 denominata F105 e provata sulle piste locali da Naoki Hattori, Shinji Nakano e dal bolognese Marco Apicella, è stata sviluppata in collaborazione con la Ken Okuyama Design specificamente per la quinta edizione della serie “full electric”.

Sin dal mese di febbraio erano circolate voci di un interessamento di qualcuno in Giappone per la Formula E e, dopo un incontro con i funzionari della categoria a emissioni zero, la Dome ha deciso di fare immediatamente un'offerta, proiettandosi dalla località di Maihara al cuore del Vecchio Continente con una proposta.

Anche se ci sono diverse ragioni di ordine imprenditoriale dietro l’iniziativa dell’azienda motoristica diretta da Hiroshi Fushida, ex pilota della Maki in Formula 1 a metà degli Anni 70, resta il fatto che il motorsport ecologicamente sostenibile rappresenta il futuro anche agli occhi del gruppo Dome, a patto naturalmente di rappresentare un’efficiente modello economico che tenga conto dei tetti di spesa inevitabili per una serie quasi monomarca.

Hiroshi Fushida, managing director della factory fondata da Minoru Hayashi nel 1975 e che finora si era specializzata negli Sport Prototipi con il “mitico” modello S101 reso celebre dalla Racing for Holland, ha affermato: “Il nostro telaio ha un prezzo inferiore al limite che è stato impostato dalla FIA e che è di 32 milioni di yen (circa 270.000 euro, ndr), ma bisogna tenere conto delle parti di ricambio e del supporto che bisognerà garantire alle scuderie per un minimo di quattro stagioni. Così, anche se di primo acchito potrebbe sembrare non conveniente l’operazione nella sua interezza considerando il mero prezzo dell’autotelaio, penso in realtà che alla fine sia del tutto sufficiente”. 

 

E ancora: “Tuttavia, il recupero dei costi di sviluppo non ritengo che possa essere attuato immediatamente. In ogni caso, anche se la Formula E non gareggia ancora in tutto il mondo, il miglioramento di immagine che dà essere l’associazione con il suo nome e la riconoscibilità dell’azienda che ne consegue offrono un vantaggio così grande che sarebbe insensato non provarci con un'offerta”.

Nelle linee guida operative che la Federazione Internazionale dell’Automobile ha pubblicato, in relazione alla quinta stagione di vita della categoria, si dice che non dovrà esserci nessuna necessità di cambiare la batteria ed emerge anche il fatto che le caratteristiche tecniche del telaio sono state migliorate nel bel mezzo della gara d’appalto a capitolato già predisposto: il telaio dovrà essere prodotto in 20 esemplari per accontentare, con due monoposto, ciascuna delle 10 squadre, in aggiunta a un ammontare di materiale di ricambio tale da comportare la creazione di una trentina di macchine giustificare l'esposizione economica per un simile progetto.

"Abbiamo realizzato una monoposto di Formula 4 e un telaio intero per la categoria GT300 del Gran Turismo giapponese, per cui abbiamo tutta l’esperienza che ci serve per lo sviluppo di veicoli in grande serie e per non sforare il budget e i costi di produzione, nonché per i rispettare i tempi di consegna anche se si trattasse di 30 unità. Tuttavia, è una situazione che la Federazione dovrà chiarire a stretto giro di posta o, almeno, così speriamo”, ha seguitato Hiroshi Fushida.

Allo stato attuale, i dettagli della vettura che la Dome ha realizzato per questo tentativo, non possono essere ancora divulgati e i disegni sono coperti da segreto. Certamente, in quanto realizzata in collaborazione con Ken Okuyama, il designer giapponese papà della Ferrari Enzo, ha sicuramente qualcosa di futuristico. Ma al momento non se ne sa nulla, così come nulla si sa dell’esito della gara d’appalto FIA sulla monoposto 2018-2019… 

 

 

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