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Chevaucher: "Il nuovo 3 marce della DS F.E è figlio dell'esperienza PSA"

Siamo stati nella sede della DS Performance in Francia, dove il Direttore Tecnico del team che collabora con Virgin Racing in Formula E ci ha mostrato e raccontato come procedono i lavori in vista della stagione 2017/2018.

Thomas Chevaucher, direttore tecnico DS Virgin Racing

Foto di: Virgin Racing

Sam Bird, DS Virgin Racing, Nelson Piquet Jr., Jaguar Racing
Sam Bird, DS Virgin Racing, Alex Lynn, DS Virgin Racing
DS Virgin Racing factory
DS Virgin Racing, Virgin DSV-02
DS Virgin Racing, Virgin DSV-02
DS Virgin Racing, Virgin DSV-02
DS Virgin Racing, Virgin DSV-02
DS Virgin Racing, Virgin DSV-02
DS Virgin Racing, Virgin DSV-02
DS Virgin Racing, Virgin DSV-02
DS Virgin Racing, Virgin DSV-02
Thomas Chevaucher, direttore tecnico DS Virgin Racing
Thomas Chevaucher, direttore tecnico DS Virgin Racing
DS Virgin Racing, Virgin DSV-02
DS Virgin Racing, Virgin DSV-02
DS Virgin Racing brake detail
DS Virgin Racing side detail
DS Virgin Racing logo detail
DS Virgin Racing car
DS Virgin Racing car
DS Virgin Racing car
DS Virgin Racing car detail
DS Virgin Racing cockpit detail
DS Virgin Racing car
DS Virgin Racing car
DS Virgin Racing front wing detail
Visita alla fabbrica DS Virgin Racing
Visita alla fabbrica DS Virgin Racing
Sam Bird, DS Virgin Racing
Alex Lynn, DS Virgin Racing
Sam Bird, DS Virgin Racing
Alex Lynn, DS Virgin Racing

La stagione 2017/2018 di Formula E è ormai alle porte e tutte le squadre hanno già cominciato a lavorare in vista del primo E-Prix della stagione, previsto ad Hong-Kong il weekend del 2-3 dicembre.

In casa DS Performance si stanno mettendo a punto le vetture che in questa nuova annata della serie "Fully Electric" verranno affidate al confermatissimo Sam Bird e al (quasi) debuttante Alex Lynn, che lo scorso anno fece una buonissima apparizione in quel di New York.

Siamo stati nella sede dell'azienda transalpina per curiosare e vedere come procedono i lavori che la squadra porta avanti assieme a vari partner tecnici e al team Virgin Racing che la supporta in Formula E.

Ad aprirci le segretissime porte del reparto corse è stato il Direttore Tecnico Thomas Chevaucher, che a motorsport.com non solo ha mostrato in esclusiva quella che sarà la macchina (ancora in livrea nera) che sarà in azione nella stagione #4 e il relativo powertrain, ma anche parlato di come procedono i lavori a braccetto con il settore automobilistico di serie.

Quanto la Formula E è importante per un gruppo come PSA che opera nel campo delle vetture di serie?
"Moltissimo. Lavoriamo a stretto contatto con il dipartimento di ricerca e sviluppo di PSA che opera nel campo dell'ibrido e dell'elettrico. Le analisi che facciamo sono veramente simili perché sulle vetture stradali bisogna sempre cercare di migliorare e trovare cose nuove, mentre noi operiamo sull'utilizzo dell'energia per capire come andare sempre più forte. Le simulazioni sono simili, tutto basato sulle prestazioni.

Quanto lavorate sulle simulazioni?
"Tanto perché ci consente di identificare il metodo migliore di lavoro e capire come disegnare le varie parti dell'auto in base ai dati del computer. Teniamo conto che abbiamo una finestra di soli 15 giorni di test in pista per sviluppare la macchina, dunque un periodo brevissimo rispetto ad altre vetture che produciamo, come quelle per WRC, WRX e Dakar. E' una grande sfida e appena possiamo mettiamo subito in produzione le varie componenti per capire quali funzionano e quali sono da scartare. E' importantissimo questo tipo di lavoro".

Com'è strutturato il vostro programma?
"Ci sono molti modi per sviluppare una macchina, utilizziamo un software creato da noi totalmente, è in pratica il cuore di una Formula E. Creiamo le varie condizioni di gara per consentire al pilota di interfacciarsi al meglio con la vettura e il sistema, e capire di cosa ha bisogno per essere più competitivo. La Formula E è un mix di esperienze raccolte dal Gruppo PSA Motorsport fra WTCC, WRC e WEC. Abbiamo raccolto dati e sviluppato parti che poi sono state messe sulla nostra macchina".

Fate dei test anche durante l'anno o nella stagione in corso pensate già al modello successivo?
"Durante la stagione è proibito provare con le auto omologate, dunque lavoriamo su quella dell'anno seguente. Nell'estate studiamo cosa portare ai test di settembre-ottobre, una volta che la vettura li ha ultimati e ha ricevuto l'ok per correre non possiamo più utilizzarla per provare".

Il mondo dell'ibrido e dell'elettrico si evolve velocemente, riuscite a mantenere questi ritmi anche voi con così poco tempo per lavorare?
"E' sempre molto difficile capire in che parti si può migliorare perché la tecnologia dell'elettrico è in continua evoluzione, dunque si fatica molto a reggerne il passo. Sicuramente con la Formula E possiamo sviluppare elementi che nei prossimi anni vedremo sulle auto stradali di serie, questo è il ruolo di DS nel campionato, ovvero aiutare il Gruppo PSA con le nuove tecnologie".

Avete delle limitazioni particolari?
"Abbiamo visto nelle stagioni passate che le Formula E hanno avuto uno step evolutivo immenso. I regolamenti ci consentono di intervenire piuttosto liberamente ogni anno, ma in pochissimo tempo. Parliamo del cambio e del powertrain in particolare, per cui dobbiamo subito iniziare a raccogliere dati e cominciare le simulazioni per capire come gestire al meglio le batterie nell'arco della gara. Ad esempio, nel confronto fra qualifiche e gara, i tempi sul giro sono più lenti di almeno 2", ma ciò ti consente di risparmiare almeno il 30-40% di batteria, che nei finali può tornare utilissimo. Per questo dico che c'è molto da fare nella gestione".

Quindi è tutta questione di esperienza...
"In Formula E l'esperienza è molto importante. Questo influisce sulle strategie e sui programmi di sviluppo della macchina, così come quando discutiamo dei set-up da utilizzare a seconda della pista su cui si corre. E' molto difficile sviluppare il powertrain e tutte le componenti della vettura in così poco tempo a disposizione, facendo poi funzionare ogni cosa".

L'energia come la gestite?
"Teniamo presente che il regolamento impone un limite da utilizzare. Inizialmente lavoriamo per cercare le prestazioni su questi parametri, mentre dopo si tratta di capire come gestire l'energia durante la gara. Il fatto che quest'anno abbiamo 10kw in più non cambia il modo di lavorare, semplicemente possiamo sfruttare meglio l'accelerazione, ma poi va gestito tutto al meglio in frenata".

Su quali parti avete lavorato principalmente in vista della prossima stagione?
"Abbiamo migliorato diverse parti della macchina, chiaramente non posso scendere nel dettaglio, anche se un grosso passo avanti è stato fatto nel sistema di raffreddamento. Sono state messe le mani in diversi piccoli dettagli, all'apparenza poco importanti, che però potranno far crescere le prestazioni della vettura. Il nuovo powertrain ha un cambio a 3 marce, è stato fatto un grande lavoro assieme al reparto Motorsport di PSA, dato che le temperature vanno sempre tenute d'occhio su un motore elettrico. Questo ci tengo a sottolinearlo perché non tutti pensano che sia importante come sui motori normali".

Come avviene la distribuzione dei pesi su una Formula E?
"Essendo tutto il powertrain piazzato sul posteriore, le zavorre per raggiungere il peso minimo dobbiamo posizionarle principalmente sull'anteriore. Ci sono comunque alcune aree anche nel retrotreno dove possiamo metterle, si tratta solo di capire come distribuirle al meglio".

Parliamo di pista: il vostro obiettivo è battere Renault?
"Renault ha avuto un grandissimo vantaggio perché è stata presente fin dall'inizio della serie. Noi ci siamo avvicinati, quello che possiamo ancora fare è diminuire gli errori e ottimizzare ciò che di buono abbiamo raccolto. Per la nuova stagione non era importante fare una macchina nuova, ma sfruttare al meglio l'esperienza accumulata. Ripeto, è questione di esperienza".

Quest'anno avete un nuovo pilota, Alex Lynn. Perché è stato scelto un debuttante?
"Alex è un ottimo pilota, lo scorso anno ottenne subito la pole position a New York e ha esperienza con le monoposto. Sul giro secco non abbiamo dubbi, è uno velocissimo, ma anche per i concorrenti conta l'esperienza per gestire l'energia di una Formula E. Gli servirà un po' di tempo per adattarsi e capire, ma sono convinto che nell'arco della stagione crescerà parecchio. Anche perché di fianco ha Sam Bird che di conoscenze ne ha tantissime".

Per la prima volta la line-up è tutta britannica, come mai?
"I piloti li sceglie Virgin Racing, il nostro partner inglese, e noi crediamo che abbiano preso i migliori. Il fatto che Alex sia un debuttante non mi preoccupa, come detto prima ha già dimostrato di essere velocissimo, gli servirà tempo per il resto, diamoglielo. In generale siamo convinti di avere i concorrenti che possano rappresentare al meglio il marchio".

Questo però vira più sul lato inglese della squadra, o no?
"Il ruolo di DS è lo sviluppo del powertrain, fatto assieme ad altri partner, mentre il quello per le gare è Virgin Racing ed è giusto che la line-up dei piloti venga fatta da loro. Noi ci crediamo e ci fidiamo, siamo convinti che Alex e Sam possano sfruttare al massimo quello che hanno a disposizione e tirare fuori il meglio dalla vettura per ottenere il più bel risultato possibile del weekend di gara".

Come visibilità la Formula E avvicina molto il pubblico delle grandi città, è un fattore importante?
"Il campionato sta crescendo molto, abbiamo nuovi posti e circuiti da visitare, tutti molto importanti. Andremo a Roma, che è una novità, ma torneremo a Berlino, Parigi ed altre Capitali d'Europa che sono fondamentali per il marchio DS, per questo crediamo nella serie e ci impegneremo al massimo per fare bene".

Chiudiamo con una domanda in vista del cambio regolamentare: cosa ne pensi di una possibile introduzione dell'Halo?
"Secondo me l'Halo è la miglior soluzione per la sicurezza dei piloti, la mia opinione è che ogni concorrente debba essere protetto al massimo ed evitare collisioni con qualsiasi cosa. Probabilmente questa è la strada migliore e personalmente sono a favore".

 

 

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