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Baruffa alla Dragon Racing per il contatto Duval-D’Ambrosio!

Un azzardato tentativo di sorpasso di Loïc sul compagno di squadra ha fatto perdere a Jérôme il sesto posto finale, e nella squadra USA sono volate parole grosse fra il belga e l’ingegner Fabrice Roussel...

Jérôme d'Ambrosio, Dragon Racing

Jérôme d'Ambrosio, Dragon Racing

LAT Images

Jérôme d'Ambrosio, Dragon Racing, Spark-Penske, Penske 701-EV
Loic Duval, Dragon Racing, Spark-Penske, Penske 701-EV
Jérôme d'Ambrosio, Dragon Racing
Jérôme d'Ambrosio, Dragon Racing
Jérôme d'Ambrosio, Dragon Racing
Loic Duval, Dragon Racing
Jérôme d'Ambrosio, Dragon Racing
Loic Duval, Dragon Racing
Jérôme d'Ambrosio, Dragon Racing
Jérôme d'Ambrosio, Dragon Racing
Loic Duval, Dragon Racing
Jérôme d'Ambrosio, Dragon Racing
Jérôme d'Ambrosio, Dragon Racing, Spark-Penske, Penske 701-EV
Jérôme d'Ambrosio, Dragon Racing
Jérôme d'Ambrosio, Dragon Racing, Spark-Penske, Penske 701-EV
Jérôme d'Ambrosio, Dragon Racing, Spark-Penske, Penske 701-EV
Adam Carroll, Jaguar Racing; Jérôme d'Ambrosio, Dragon Racing
Nicolas Prost, Renault e.Dams; Loic Duval, Dragon Racing

La tardiva lotta con il coltello tra i denti fra Jérôme D'Ambrosio e Loïc Duval per il sesto posto finale dell’ePrix di Buenos Aires sta causando notevoli tensioni all'interno del team Faraday Future Dragon Racing, dubbi che hanno preso corpo subito nel post-gara. 

La coppia ha duellato ferocemente nelle fasi finali, finché il francese non si è avvicinato al compagno di squadra belga e non l’ha attaccato, provocando un leggero contatto fra di loro.

Sono volate allora parole grosse fra D'Ambrosio e l’ingegnere di pista di Loïc Duval, Fabrice Roussel, che si sono accusati reciprocamente di scorrettezze e di intempestività, tanto più che Jérôme si è sentito personalmente danneggiato dall'intensità della battaglia nelle fasi finali della corsa di Puerto Madero. 

"Ero sesto quando mancavano due giri dalla fine e non vi era alcun motivo perché io fossi costretto a retrocedere ottavo", ha detto il pilota di origini italiane.

"Questo è tanto più vero nella misura in cui i ragazzi della squadra, parlandosi alla radio negli ultimi cinque giri, ci avevano esortato a portare a casa il risultato così com’era e a prendersela tutto sommato comoda”.

E ancora: "Hanno detto la stessa cosa a Loïc (Duval, ndr), dopodiché se n’è uscito con una pazzia vera e propria quando mancavano due tornate alla bandiera a scacchi. Qui c’è un bel peccato da emendare. Sia che si tratti di un equivoco, sia che sia successa qualsiasi altra cosa. Io non lo so proprio...". 

 

Duval, che ha recuperato parecchio terreno durante la corsa argentina dalla 14esima posizione della griglia di partenza, arrivando a conquistare il suo miglior risultato in Formula E dai tempi dell’ultimo round 2016 di Battersea Park, ha insistito nel sottolineare che il suo attacco di fine corsa è stato sì aggressivo, ma perfettamente rispondente a una logica di lealtà. 

"Ad un certo punto, ho ricevuto un messaggio dalla squadra secondo il quale, all'inizio del secondo stint, Jérôme (D’Ambrosio, ndr) aveva più energia disponibile di me, il che era perfettamente normale, dal momento che io avevo percorso un giro in meno con la prima vettura", ha detto.

"Come avete già visto in passato, quando abbiamo avuto battaglie in pista fra di noi, per la maggior parte del tempo io mi sono sempre comportato in maniera specchiata e gentile. In questo fine settimana, io mi trovato in una posizione per la quale ero competitivo: avendo meno energia a disposizione, ho attaccato”, ha continuato il transalpino. 

 

"Ho sempre dato strada ai miei avversari se ricorrevano le condizioni giuste, ma di sicuro non mi faccio passare facilmente. Essendo stato in grado di tornare a un livello sufficiente di energia, alla fine sono stato in grado di azzardare un sorpasso".

Jay Penske, team principal della Faraday Future Dragon Racing, ha spiegato a Motorsport.com che il protocollo interno alla squadra americana è quello di gareggiare sempre in maniera pulita ed efficace, anche contro il proprio compagno di squadra. 

"Ma se si danneggia il compagno di squadra per un eccesso di aggressività, allora si è puniti con la sanzione di dover rinunciare alla gara successiva", ha chiarito il manager di Santa Monica.

"Jérôme (D’Ambrosio, ndr) era frustrato perché voleva fortemente il sesto posto: lui è un corridore nato, ed è rimasto molto deluso per il fatto di avere dovuto rinunciare a ben due piazze in classifica senza un vero perché". 

 

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