Vesti: "Mercedes mi teneva sott'occhio già da 3 anni"
Chiusa la stagione 2020 di Formula 3 in quarta posizione in campionato, Frederik Vesti è pronto ad affrontare il 2021 con il supporto della Mercedes. Il danese ci ha rivelato cosa si aspetta da questo ingresso nel programma giovani.
Se un team come la Mercedes decide di puntare su di te significa che ha visto qualcosa di speciale. Ne sa qualcosa Frederik Vesti, il pilota danese campione 2019 di Formula Regional, che da qualche settimana è entrato a far parte del junior programme della scuderia sette volte campione del mondo.
Vesti affronterà quest’anno la sua seconda stagione in Formula 3, ma con i colori della ART Grand Prix dopo aver ben impressionato nel 2020 al debutto con la Prema.
Motorsport.com ha incontrato il nuovo acquisto del team diretto da Toto Wolff per capire quali siano le sue aspettative dopo questa “promozione” e per tracciare gli obiettivi del 2021.
Frederik, sei entrato nel programma giovani della Mercedes, ma è vero che loro ti tenevano sott’occhio già da parecchio tempo?
“Entrare nel programma junior Mercedes è una occasione preziosa per la mia carriera. Un accordo del genere richiede tempo. Il team ha bisogno di vedere la mia crescita come pilota, mentre io devo capire se la squadra è in grado di darmi tutti gli strumenti per crescere. Prima di firmare il contratto ho dovuto mostrare tutto il mio potenziale”.
“Loro hanno iniziato a seguirmi 3 anni fa, ma all’inizio erano soltanto contatti superficiali. Quando ho iniziato a vincere abbiamo iniziato a parlare e loro hanno valutato non solo i momenti positivi, ma anche come reagivo in quelli negativi”.
Quest’anno avrai la possibilità di provare il simulatore Mercedes?
“Sì, ci sono delle attività già programmate. Ovviamente l’impegno prioritario sarà il campionato di Formula 3, ma quando ci saranno delle pause durante la stagione andrò in Inghilterra ed inizierò a conoscere il team e provare il simulatore”.
Hai già incontrato Toto Wolff?
“L’ho incontrato per la prima volta in Germania nel 2018. Quell’anno disputavo la Formula 4 tedesca e nel weekend di Hockenehim correva anche la Formula 1. Quel giorno ho conquistato pole e vittoria e lui è salito sul podio per premiarmi. Non mi sembrava vero. In quel momento ho capito che avrei fatto di tutto per diventare un pilota Mercedes ed avere Toto come boss”.
Senti un po' di pressione per questa scelta da parte di Mercedes?
“La pressione c’è sempre, sin da quando inizi a correre con i kart, ma per me la scelta di Mercedes non significa pressione, piuttosto avere una grande opportunità per lavorare con un gruppo di persone estremamente competitive e preparate”.
Nel 2017 la Mercedes aveva annunciato l’ingresso di Russell nel programma junior lasciando spiazzati un po' tutti. Credi che la storia si possa ripetere anche con te?
“Non mi vedo come un nuovo Russell, mi vedo come Frederik Vesti. Mercedes ha dimostrato di avere gli strumenti necessari per far crescere piloti come George o come Esteban Ocon, ma se non continui a migliorare non sarai mai pronto per il passaggio in Formula 1. Ho dimostrato di essere in grado di rialzarmi anche dopo momenti difficili e credo che questo sia un fattore fondamentale nella carriera di un pilota”.
Lo scorso anno hai avuto una buona partenza di campionato per poi soffrire a metà stagione e tornare in gran forma nel finale. Sei stato anche l’unico a vincere tre volte Gara 1. Come giudichi la tua stagione?
“Sono consapevole di non aver fatto un lavoro perfetto. Devo ammettere di avere iniziato bene, ero sempre veloce. Poi in Ungheria ho vissuto un weekend tremendo che mi ha fatto perdere molti punti a causa di due incidenti in entrambe le gare. La stessa cosa è accaduta in Spagna, dove in Gara 1 sono stato costretto al ritiro per un problema tecnico e in Gara 2 sono dovuto scattare dal fondo”.
“Ad ogni modo non considero questi come i momenti peggiori della mia stagione perché quei risultati sono dipesi da fattori fuori dal mio controllo. Il momento peggiore è stato il weekend di Silverstone. Non riuscivo ad ottenere gli stessi risultati che avevo ottenuto in precedenza e lì mi sono detto che avrei dovuto lavorare ancora più duramente per risalire la china”.
“Ero furioso, ma quando siamo arrivati a Spa, a Monza ed al Mugello avevo una motivazione extra. Volevo mostrare a tutti di essere il miglior pilota in griglia e credo di esserci riuscito”.
Immagino che l’obiettivo minimo per il 2021 sia il titolo.
“Ovviamente quello è l’obiettivo che voglio conquistare, ma per riuscirci devo concentrarmi nel lavorare al meglio con il mio nuovo team, la ART Grand Prix, e dovrò imparare a conoscere tutti i nuovi membri della squadra per poi sedermi in macchina ed andare il più forte possibile. Al contempo dovremo crescere gara dopo gara per poter puntare al titolo”.
Credi che col nuovo format di gara ci sarà un differente approccio ai weekend?
“Sì. Se conquisti la pole vieni al venerdì poi vieni retrocesso in dodicesima posizione di partenza in Gara 1. Bisognerà trovare il giusto compromesso per non partire troppo indietro e rischiare di essere coinvolti in incidenti che possono pesare sul campionato. Dall’altra devi cercare di stare davanti ai piloti più lenti per andare a punti. E’ difficile dire come si svilupperà la strategia al momento”.
Nel 2019 sei stato chiamato all’ultimo minuto dalla Prema per sostituire Jehan Daruvala a Macao. Quanto è stato difficile affrontare quel weekend in quelle circostanze?
“Un mese prima della gara avevo disputato i test post-stagionali di Valencia per poi andare direttamente a Macao. Ho dovuto conoscere una vettura completamente nuova, su un tracciato folle con 22 curve, in tre sessioni di prove. Se fai un errore comprometti tutto il weekend. Ho cercato di trovare il giusto compromesso tra lo spingere al limite ed avere la pazienza di progredire per provare ad impressionare chi mi stava osservando. E’ stato un weekend molto complicato ma che mi ha aiutato a crescere come pilota”.
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