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Analisi

Saranno famosi: i migliori talenti della Formula 3 2020

Il campionato di Formula 3 ha visto Oscar Piastri conquistare il titolo soltanto all'ultima gara, ma dietro l'australiano si sono fatti largo numerosi talenti che brilleranno nei prossimi anni.

Theo Pourchaire, ART Grand Prix

Theo Pourchaire, ART Grand Prix

Mark Sutton / Motorsport Images

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Un’ottima annata. Si potrebbe sfruttare il titolo del film diretto da Ridley Scott per commentare la stagione 2020 delle categorie minori.

Nonostante i calendari stravolti per via dell’emergenza COVID, e le difficoltà economiche conseguenti alla crisi sanitaria, la Formula 4 italiana, la Formula Regional, la Formula Renault Eurocup nonché la FIA F3 e la FIA F2 hanno messo in mostra alcuni talenti davvero interessanti che, siamo certi, prima o poi arriveranno in Formula 1.

Predire il futuro non è attività semplice, ma la pista è un’ottima alleata nel far comprendere chi è in possesso di quel dono speciale chiamato talento.

La nostra analisi parte dalla FIA Formula 3. Quella appena conclusa è stata una stagione intensa e decisa solamente negli ultimi metri dell’appuntamento del Mugello. A conquistare il titolo è stato Oscari Piastri, ma tutto il mondo è rimasto stupito dai numeri di Theo Pourchaire, vera e propria sorpresa del campionato.

Oscar Piastri

L’Australia ha forse trovato l’erede di Daniel Ricciardo? Piano con i paragoni, specie se si mette a confronto un ragazzino classe 2001 con uno dei migliori talenti attualmente presenti in Formula 1. Oscar, però, sta facendo di tutto per farsi notare ed i risultati, sino ad oggi, gli stanno dando ragione.

Dopo la conquista del titolo di vice campione in F4 britannica nel 2017, Piastri ha debuttato nel 2018 in Formula Renault Eurocup per poi riuscire ad imporsi nella categoria l’anno successivo una volta vestiti i colori di un team di prima fascia come il R-Ace GP.

7 vittorie, 5 pole, 8 giri veloci ed 11 podi gli hanno consentito di laurearsi campione con appena 7,5 punti di vantaggio su Victor Martins in occasione dell’appuntamento finale di Abu Dhabi.

Il salto in FIA F3 l’anno successivo è stato obbligatorio ed anche in questo caso Piastri, nel frattempo entrato a far parte della Academy Renault, ha scelto di affrontare la stagione con il team di riferimento, il Prema Racing.

A differenza che in Eurocup, in Formula 3 l’australiano è riuscito a salire sul gradino più alto del podio solamente in due occasioni (Gara 1 in Austria e Gara 2 a Barcellona), ma è stata la costanza di risultati che gli ha consentito di mettere le mani sul titolo con soli 3 punti di vantaggio su Theo Pourchaire e ad imporsi nettamente nel duello a distanza con il vincitore della Formula Regional, e suo compagno di team, Frederik Vesti.

Il bilancio finale ha visto Piastri ottenere 2 successi, 4 giri veloci, 6 podi ed un totale di 164 punti raccolti in 18 gare.

Oscar Piastri, Prema Racing . Il pilota australiano, dopo il titolo in Formula Renault Eurocup, ha conquistato il campionato di F3

Oscar Piastri, Prema Racing . Il pilota australiano, dopo il titolo in Formula Renault Eurocup, ha conquistato il campionato di F3

Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images

Un elemento, però, sembra aver accomunato le stagioni 2019 e 2020 di Piastri. In entrambe Oscar è riuscito a portare a casa il risultato soltanto nell’ultima gara dell’anno, quasi come se gli mancasse quel killer instinct col quale dare il colpo di grazia alle speranze dei rivali già da metà campionato.

C’è da dire, tuttavia, che nella stagione di Formula 3 appena conclusa Piastri è stato bersagliato da ripetuti guasti al DRS tanto da far diventare virale con i suoi tweet la sua “relazione” con il dispositivo di riduzione del drag.

Oscar, adesso, è atteso al salto in Formula 2 dove dovrà dimostrare la prosecuzione di questo percorso di crescita. Se dovesse essere in lizza per il titolo riuscirà a trovare quell’istinto da killer per chiudere i giochi prima dell’ultima gara? Soltanto il tempo potrà dare una risposta.

 Theo Pourchaire

Il pilota biondo che fa impazzire il mondo. Forse parafrasare un celebre spot per descrivere il 2020 di Theo Pourchaire è troppo, ma è fuor di dubbio che quanto fatto nell’anno d’esordio in Formula 3 dal diciassettenne transalpino sia stato notevole.

Theo aveva già fatto vedere nel 2019 di avere talento da vendere conquistando il titolo all’esordio nell’ADAC F4 con un bottino di 4 vittorie, 6 pole, 12 podi ed un totale di 285 punti raccolti in 20 gare.

Questi numeri non hanno lasciato indifferente il Sauber Junior Team che proprio nel 2019 ha deciso di mettere sotto la propria ala protettiva Pourchaire.

Per la stagione 2020 della FIA F3 Theo ha deciso di legarsi ad una squadra dal grande palmares come la ART Grand Prix, ma l’avvio del campionato è stato decisamente disastroso.

Nel primo weekend del Red Bull Ring Pourchaire ha sofferto sia in qualifica che in gara ottenendo solamente un 13° ed un 26° posto nelle due manche. La svolta, però, è arrivata la settimana successiva quando i piloti della F3 sono tornati in pista sul tracciato austriaco.

Pourchaire, complice l’esperienza del weekend precedente, è apparso cambiato e subito a proprio agio con la monoposto ed in Gara 2 è riuscito ad ottenere il primo ed inatteso successo nella categoria grazie anche all’autoscontro che ha visto protagonisti Lawson e Hughes.

Se quella vittoria poteva sembrare fortunosa, quanto visto in Ungheria in Gara 1 ha convinto tutti delle qualità di Pourchaire.

Theo Pourchaire, ART Grand Prix . In Ungheria il rookie francese ha lasciato il segno con una prestazione maiuscola

Theo Pourchaire, ART Grand Prix . In Ungheria il rookie francese ha lasciato il segno con una prestazione maiuscola

Photo by: Andy Hone / Motorsport Images

La corsa, scattata su pista umida, è stato interrotta poco dopo a seguito dell’esplosione del motore della vettura di Lawson. Quando le operazioni sono riprese, Theo ha gestito come un veterano le sue Pirelli e dopo atteso che Piastri entrasse in crisi con gli pneumatici lo ha sopravanzato per volare letteralmente verso il secondo successo in carriera transitando sotto la bandiera a scacchi con 11 secondi di vantaggio sull’australiano.

Da quel momento il teenager transalpino è diventato il leader della ART Grand Prix ed ha proseguito la stagione con piazzamenti di rilievo sino ad arrivare all’ultima gara del Mugello con la possibilità di conquistare il titolo.

Pourchaire non è riuscito nell’impresa per soli 3 punti, ma ciò non ha intaccato quanto di speciale fatto nel 2020. L’automobilismo francese ha forse trovato un nuovo idolo e siamo certi che di Theo Pourchaire ne sentiremo ancora parlare in futuro.

Logan Sargeant

Pensare ad un pilota americano che sia stato in grado di lasciare il segno nelle categorie minori nel corso degli ultimi anni è un esercizio complesso, ma Logan Sargeant potrebbe essere l’eccezione che conferma la regola.

Dopo un buon 2018, anno in cui ha disputato l’intera stagione di Formula Renault Eurocup concludendo 4° in campionato con 3 vittorie, 2 pole e 7 podi, l’americano ha deciso di fare il grande salto in FIA Formula 3 trovando l’accordo con il team Carlin per il 2019.

La scelta della scuderia, però, non si è rivelata azzeccata. Il team inglese, infatti, non è riuscito ad esprimersi a livelli competitivi e Sargeant ha ottenuto solamente 5 punti nel corso dell’intera stagione per poi riscattarsi parzialmente nell’attesissimo appuntamento di fine anno a Macao dove ha conquistato il terzo gradino del podio.

Logan è un pilota velocissimo, ma senza una monoposto competitiva non ha avuto modo di dimostrarlo. La chance è arrivata nel 2020 quando, a sorpresa, il team Prema ha annunciato il suo ingaggio.

Sembrava che Sargeant dovesse essere un corpo estraneo all’interno del team italiano, ed invece lo statunitense è riuscito a ritagliarsi un ruolo da protagonista.

Logan Sargeant, Prema Racing. Il pilota statunitense si è rivelato uno dei più veloci nella stagione 2020

Logan Sargeant, Prema Racing. Il pilota statunitense si è rivelato uno dei più veloci nella stagione 2020

Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images

2 vittorie, 3 pole, 6 podi ed un totale di 160 punti hanno consentito a Logan di chiudere la stagione in terza posizione in classifica, alle spalle di Piastri e Pourchaire, e soltanto un contatto nelle fasi iniziali di Gara 2 al Mugello (con conseguente ritiro) gli ha impedito di poter dire la sua nella lotta per il titolo.

Sargeant, nonostante un cv “povero” rispetto a quello dei suoi compagni di team, ha dimostrato di poter essere della partita riuscendo non solo a tenere testa al ben più quotato Piastri, ma anche ad imporsi nel confronto diretto con un Vesti che in Formula Regional nel 2019 aveva fatto il buono ed il cattivo tempo.

E’ presto per dire se Sargeant potrà avere una chance di debuttare in Formula 1 tra qualche anno, ma senza dubbio quanto fatto vedere in pista ha cancellato il tremendo ricordo di Santino Ferrucci nella memoria degli appassionati.

Matteo Nannini

Il cognome è di quelli pesanti, così come il piede. Matteo Nannini è stato il miglior pilota tricolore impegnato in Formula 3 quest’anno ed ha convinto gli osservatori grazie ad una crescita costante nonostante una vettura, quella del team Jenzer, sicuramente non di prima fascia.

Classe 2003, Nannini ha debuttato in monoposto soltanto la passata stagione dividendosi tra la F4 spagnola (3 presenze), la Formula Renault Eurocup (2 presenze), la Formula Regional (13 gare) e la F4 UAE nella quale ha conquistato il titolo con un bottino di 7 vittorie, 7 pole, 16 podi e un totale di 363 punti.

Il passaggio in FIA F3 nel 2020 ha visto il pilota italiano faticare nelle prime gare della stagione per poi essere protagonista di un “click” avvenuto in occasione del round di Barcellona. Sul tracciato del Montemelò Matteo ha chiuso Gara 1 al decimo posto e grazie all’inversione della griglia è riuscito a salire sul terzo gradino del podio al termine di Gara 2.

Un risultato incoraggiante che avrebbe potuto ripetersi anche a Monza. Complice la pioggia di penalità giunta al termine delle qualifiche, Nannini ha avuto modo di scattare dalla seconda casella, ma un eccesso di irruenza in occasione di un tentativo di sorpasso ai danni di Lawson lo ha privato di quello che sarebbe stato sicuramente il secondo podio stagionale.

Matteo Nannini, Jenzer Motorsport. Al debutto in F3 il pilota italiano ha mostrato una grande crescita ed adesso deve confermarsi nel 2021

Matteo Nannini, Jenzer Motorsport. Al debutto in F3 il pilota italiano ha mostrato una grande crescita ed adesso deve confermarsi nel 2021

Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images

A fine ottobre Matteo ha preso parte al round di Barcellona della Formula Regional vestendo i colori del team Monolite Racing ed ha subito dimostrato di trovarsi a proprio agio con la Tatuus brillando in qualifica, regalando spettacolo contro piloti ben più esperti come Rasmussen e Petecof ed andando a punti in tutte e tre le gare del weekend.

L’augurio è che il pilota italiano possa disputare la sua seconda stagione in Formula 3 al volante di una vettura ben più competitiva così da non sprecare quel percorso di crescita ammirato in questo 2020.

Dennis Hauger

Può un pilota reduce da una stagione decisamente disastrosa essere considerato uno dei talenti emergenti del panorama automobilistico? Se si parla di Dennis Hauger la risposta è sì.

Il pilota norvegese classe 2003 ha fatto il suo esordio in monoposto soltanto nel 2018 quando ha affrontato il campionato di F4 inglese chiudendo la stagione al quarto posto, ma è stato il 2019 l’anno nel quale il suo nome è diventato popolare tra gli osservatori.

Hauger, entrato nel vivaio Red Bull, ha brillato sia nell’ADAC F4 tedesca che nella Formula 4 italiana riuscendo ad essere estremamente competitivo in entrambe le categorie. La prima ha visto Hauger chiudere il campionato al secondo posto alle spalle di un talento di grande spessore come Pourchaire, mentre nella seconda il norvegese è riuscito ad imporsi su Gianluca Petecof con un totale di 12 vittorie, 7 pole, 16 podi ed un bottino di 396 punti.

Il passaggio in FIA F3 nel 2020 lasciava presagire che Hauger potesse continuare a stupire, specie considerando la validità del team Hitech GP presso il quale si era accasato. Le cose, però, sono andate diversamente.

Il Dennis Hauger rullo compressore visto in Formula 4 italiana è improvvisamente sparito, sommerso da una crisi senza spiegazioni. A lasciare perplessi, inoltre, è stato il paragone con il compagno di team Liam Lawson, anch’egli talento del vivaio Red Bull ed in grado di disputare una stagione molto convincente condita da 3 successi ed il quinto posto in classifica.

Hauger, invece, ha vissuto l’unico weekend di rilievo solamente in Ungheria quando ha conquistato l’ottavo posto in Gara 1 ed il terzo in Gara 2. Poi il buio.

Dennis Hauger, Hitech Grand Prix. Per il campione 2019 della F4 italiana la stagione 2020 di F3 è stata decisamente opaca

Dennis Hauger, Hitech Grand Prix. Per il campione 2019 della F4 italiana la stagione 2020 di F3 è stata decisamente opaca

Photo by: Charles Coates / Motorsport Images

La pressione di Helmut Marko potrà aver giocato a sfavore di Hauger? Forse, ma se si nasce talento non ci si  dimentica improvvisamente come si va forte e Dennis l’ha dimostrato a campionato concluso.

Quando i team di Formula 3 hanno effettuato i test post stagionali a Barcellona ed a Jerez, Hauger ha avuto la possibilità di esprimersi in entrambe le sessioni al volante di una monoposto del team Prema.

La scintilla con la scuderia di René Rosin è scoccata immediatamente ed il norvegese è riuscito a brillare daccapo occupando le posizioni di vertice delle classifiche dei tempi.

A conferma che di talento puro si tratta è fondamentale considerare quanto fatto da Hauger a Barcellona nel terz’ultimo appuntamento della Formula Regional.

Tornato a vestire i colori del Van Amersfoort Racing, team che lo aveva condotto al successo in F4 italiana, Dennis è stato in grado di diventare subito la guida tecnica della squadra conquistando due pole (le prime per il team in stagione), un terzo posto in Gara 1 e due secondi posti nei due restanti appuntamenti del weekend catalano. Tutto ciò al debutto assoluto nella serie.

Il prossimo anno Hauger avrà la possibilità di affrontare la sua seconda stagione di Formula 3 con i colori del team Prema e certamente sarà il candidato numero 1 per la conquista del titolo.

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