Ghiottto vince e torna in testa alla classifica
Vittoria mai messa in discussione per il pilota Trident che adesso precede Ocon di due punti in classifica














Luca Ghiotto non molla. Il pilota del team Trident, autore in Gara 1 di un quarto posto conclusivo che l'aveva fatto scivolare in seconda posizione in classifica alle spalle di Ocon, è sceso in pista in Gara 2 determinato a riconquistare la vetta del campionato.
Missione compiuta per l'italiano, autore di una gara dominata impostata in modo perfetto sin dalla partenza. Allo spegnersi dei semafori, infatti, Celis Jr. ha mantenuto la leadership, mentre Ghiotto si è subito preso di prepotenza la seconda posizione, portando il musetto della sua Trident negli scarichi della Art del messicano.
Già al secondo giro l'italiano è riuscito a sopravanzare Celis Jr., mentre Ocon, autore di una partenza meno felice di Ghiotto, ha conquistato la quarta posizione grazie ad un sorpasso ai danni di Janosz. Il sorpasso del francese è arrivato nel momento ideale.
Al terzo giro, infatti, la direzione gara si è vista costretta a chiamare in causa la safety car a causa di un violento incidente che ha visto coinvolto Sandy Stuvik, finito con la sua Status contro le barriere dell'ultima curva dopo aver perso il controllo della propria monoposto ed aver colpito nel retrotreno la vettura di un incolpevole Tuscher.
La pista piena di detriti e, soprattutto, la difficoltà dei commissari nel rimuovere l'auto di Stuvik e la necessità di riparare le barriere danneggiate nell'urto, hanno imposto la sospensione della gara con bandiera rossa.
Dopo la lunga pausa, le ostilità sono riprese con Ghiotto sempre al comando delle operazioni mentre Ocon si è subito sbarazzato del compagno di team Kirchhofer guadagnando la terza posizione, per poi superare al sesto giro la vettura gemella di Celis Jr. e gettarsi all'inseguimento della Trident dell'italiano.
Le prime due posizioni sono rimaste congelate sino al termine della gara, con Ghiotto abile a realizzare il giro più veloce conquistando così ulteriori due punti che lo hanno riportato in vetta alla classifica piloti con due sole lunghezze di vantaggio su Ocon.
Il francese ha colto l'ennesimo secondo posto stagionale, ormai un record per il campione della FIA F3 Europea 2014, segno di una costanza e di una maturità invidiabile che lo proiettano con speranze di titolo immutate verso l'appuntamento conclusivo della prossima settimana.
Terzo gradino del podio per Matthew Parry, autore di una grande gara in rimonta. Il britannico del team Korainen Gp ha dapprima approfittato, insieme a Bernstorff, delle difficoltà di Kirchhofer, risalendo in quarta posizione, per poi superare in modo deciso un Alfonso Celis Jr. in grande crisi da metà gara in poi e conquistare una meritata terza posizione.
Bernstorff non ha avuto il ritmo del pilota del team Korainen Gp e si è dovuto accontentare del quarto posto finale non senza soffrire nei giri finali per la grande rimonta di Antonio Fuoco. L'italiano è stato autore di una prestazione solida, attaccando da metà gara in poi ed approfittando delle difficoltà dei rivali davanti a lui. Il distacco di soli 9 decimi da Bernstorff rimane l'unico rimpianto di questa Gara 2 per il pilota del team Carlin.
La grande delusione del secondo appuntamento del Bahrein è certamente Marvin Kirchhofer. Il tedesco, dopo aver dominato Gara 1, non è apparso altrettanto perfomante in Gara 2 trovandosi in grosse difficoltà alla ripartenza dopo la bandiera rossa. Il sesto posto, conquistato con una certa sofferenza, ha definitivamente sancito la sua esclusione dalla lotta per il titolo.
Jimmy Eriksson ha conquistato la settima posizione precedendo un opaco Celis Jr., mentre hanno chiuso la Top Ten Boschung e Palou, autori di un finale di gara intenso, fatto di sorpassi e controsorpassi anche andando oltre i margini della pista.
Incolori le prestazioni degli altri italiani in gara. Michele Beretta ha concluso in quindicesima posizione, mentre Kevin Ceccon, dopo aver trascorso buona parte di gara in dodicesima posizione, ha concluso diciottesimo a seguito di un testacoda avvenuto alle spalle di Gilbert.
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