F3 | La nuova vettura porterà a una rivoluzione come per la F2?
A Monza la Formula 3 ha presentato la sua nuova vettura che scenderà in pista dalla stagione 2025. Tuttavia, i team hanno ancora pochissimi dati su cui lavorare prima del debutto, il che rende molto più complesso il lavoro di preparazione: tutto ciò potrà mischiare le carte in tavola, come successo quest'anno in Formula 2?
Nella ormai classica cornice di Monza, che ha fatto anche da scenario all’ultima gara del campionato 2024, la Formula 3 ha svelato la nuova generazione di vetture che debutterà nel corso della prossima stagione.
Come da tradizione, infatti, anche le vetture standard delle serie propedeutiche cercano di rinnovarsi, in modo che la crescita dei piloti nella piramide giovanile riprenda alcuni dei temi e aspetti al vertice di questa salita. Per questo, la nuova monoposto cerca di staccarsi dalla sua precedente identità, andando a riprende alcuni dettami sia stilistici che tecnici dalla Formula 1, con un chiaro avvicinamento all’effetto suolo, seppur logicamente non così esasperato.
Così come successo in Formula 2, la base sotto il cofano motore rimarrà invariata anche con l’auto di nuova generazione, con un Mecachrome a 6 cilindri aspirato da 3,4 litri, capace di erogare 380 cavalli a 8000 giri/min, sostanzialmente in continuità con quello che si è visto negli scorsi anni. Tuttavia, già dal prossimo anno si concretizzerà il passaggio ai carburanti sostenibili in collaborazione con Aramco, il che non richiederà comunque importanti modifiche al sistema.
F3 2025
Foto di: FIA F3
Un’altra importante modifica è il passaggio alle gomme da 16 pollici, in modo che la misura sia più vicina non solo a quella della Formula 1, ma anche a quella della Formula 2, con quest’ultima che si è allineata alla categoria al vertice della piramide adottando pneumatici da 18 pollici. Una misura chiaramente non replicabile in Formula 3, perché si sarebbe trattata di una dimensione fin troppo ampia per queste monoposto, ma il passaggio da una serie all’altra ora sarà meno complesso per i piloti.
L’aspetto più importante, però, sarà sicuramente quello aerodinamico. Già in Formula 2 si è visto come i piloti abbiano dovuto riadattarsi rispetto alla precedente generazione di vetture: non è stato un cambio così radicale come quello in Formula 1, anche perché non si raggiungono picchi in termini di carico e di rigidità come quelli nella massima serie, ma ha comunque richiesto un periodo di adattamento.
In Formula 3 non sono mancati i sorpassi ma, secondo Nikolas Tombazis, queste nuove monoposto che guardano all’effetto suolo dovrebbero comunque rendere più semplice seguire un’altra vettura. “Questa vettura fa parte di una famiglia di auto che abbiamo realizzato in Formula 1, con cui faremo un altro passo nel 2026. Lo abbiamo fatto in Formula 2 l'anno scorso e ora la Formula 3 si sta unendo a questa famiglia di vetture per consentire alle auto di correre più vicine l'una all'altra e di lottare e superarsi più facilmente”, ha detto il direttore della FIA per le monoposto Nikolas Tombazis.
Dietro, chiaramente, vi è stato uno studio della gestione dei flussi, in modo che la scia sporca delle auto abbia un’influenza minore su quella che segue. Inoltre, a ciò va aggiunta una considerazione: mentre in Formula 1 vi è la possibilità di sviluppare liberamente, pur sempre dentro i vincoli regolamentari, quelle di Formula 2 e Formula 3 sono monoposto standard e non sono modificabili dalle squadre. Per questo, la base rimarrà sempre quella pensata dalla FIA in fase di progettazione, quindi i valori di carico perso dietro un’altra vettura dovrebbe rimanere costante anche nei prossimi anni.
F3 2025
Foto di: FIA F3
“Tutto questo è il prodotto di un grande lavoro aerodinamico che svolgiamo alla FIA. Simuliamo completamente la forma della vettura, come facciamo in Formula 1, e ci assicuriamo che la scia della vettura venga inviata al di sopra della vettura che segue, e che quindi la vettura che segue veda un livello di flusso d’aria molto più pulito, con molta meno turbolenza, e quindi perda meno carico aerodinamico. Di conseguenza, è più facile seguire da vicino, attaccare e così via”, ha aggiunto Tombazis.
Dal punto di vista aerodinamico, tuttavia, c’è una differenza rispetto alle auto della categoria maggiore: l’ala posteriore non ha visto la medesima rivoluzione adottata per la Formula 2, dove il flap del DRS è di fatto curvo con delle forme che richiamano quelle della Super Formula. Un design pensato proprio per aumentare l’efficacia dell’ala mobile, ma che non è stato adottato in Formula 3, dove il disegno è più in linea con quello degli scorsi anni. Secondo quanto spiegato dal direttore per le monoposto della FIA, si è cercato il giusto rapporto tra la semplicità della soluzione, anche a livello di costi per non gravare troppo sui team, ed efficacia in scia.
“Il tipo di design dell'ala che è stato scelto è quello che consente una regolazione più facile e forme più semplici. Il lavoro che abbiamo svolto dal punto di vista aerodinamico per avere gare con vetture che si possono seguire facilmente ci ha confermato che la soluzione attuale, quella che abbiamo adottato, si comporta abbastanza bene dal punto di vista della scia, ed è per questo che abbiamo scelto questa soluzione più semplice per la Formula 3”.
Tuttavia, seguendo quanto successo in Formula 2, è lecito chiedersi se, partendo di fatto da zero, anche in Formula 3 con questa nuova vettura si assisterà a una stagione imprevedibile. Ad esempio, in Formula 2 attualmente Invicta Racing è in testa alla classifica dei team di F2 ed in lotta per il titolo piloti, ma nel 2023 non era andata oltre il quinto posto, mentre ART e Prema, grandi protagoniste lo scorso anno, oggi sono più in difficoltà.
Dallara F3 2025
Foto di: FIA F3
Per quanto chiaramente i team siano comunque stati consultati nel processo di creazione della vettura, di base gran parte del lavoro è stato effettuato dalla FIA, il che significa che le squadre non avranno dati precisi ed esaustivi per preparare la prossima stagione. I team non hanno avuto modo di seguire passo passo la creazione di questo veicolo, vedendo il prodotto completo solamente poco prima della presentazione a Monza tramite dei render.
Considerando che le squadre avranno il primo prototipo reale solamente verso dicembre prima dei test che si svolgeranno a inizio 2025, si tratterà di una sorta di corsa contro il tempo per iniziare a mettere insieme tutti i dati raccolti, anche quando verrà pubblicato il regolamento tecnico, in modo tale da creare anche una base per far allenare gli ingegneri e i piloti al simulatore. Cambieranno gomme, peso (per misure di sicurezza più efficaci), aerodinamica e tanti altri fattori, per cui tutti i dati accumulati in questi anni non saranno più utilizzabili, dando spazio alla necessità di dover ripartire sostanzialmente da un foglio bianco.
Certamente la Formula 3 negli ultimi anni ha visto un sostanziale supremazia da parte di squadre ben definite, con Prema, Trident e ART sempre sugli scudi, anche se non sono mancate incursioni da parte di Hitech, Campos e MP, mentre in Formula 2 si è spesso visto maggior movimento in termini di valori in campo. È difficile ipotizzare che nella serie propedeutica alla base della piramide che segue la Formula 1 sui vari circuiti possa vedere una rivoluzione totale, ma sarà interessante osservare se anche team dalle risorse più limitate potranno in qualche modo trarre giovamento da questo cambio regolamentare.
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