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Intervista

Rosin: “L’ingresso di Mick Schumacher nel mondo Ferrari lo ripaga del grande lavoro che ha svolto”

Il team principal della Prema, in questa intervista esclusiva a Motorsport.com, ha espresso tutta la sua soddisfazione per l'ingresso in FDA del tedesco ed ha analizzato la crescita di Mick nei due anni trascorsi in F3 Europea.

René Rosin, Team Manager, PREMA Theodore Racing, con Mick Schumacher, PREMA Theodore Racing

René Rosin, Team Manager, PREMA Theodore Racing, con Mick Schumacher, PREMA Theodore Racing

Prema Powerteam

Mick Schumacher, PREMA Racing
Mick Schumacher, PREMA Racing
Mick Schumacher, PREMA Theodore Racing Dallara F317 - Mercedes-Benz
Mick Schumacher, PREMA Theodore Racing Dallara F317 - Mercedes-Benz
Mick Schumacher, PREMA Theodore Racing Dallara F317 - Mercedes-Benz
Mick Schumacher, PREMA Theodore Racing Dallara F317 - Mercedes-Benz
Mick Schumacher, PREMA Theodore Racing Dallara F317 - Mercedes-Benz
Mick Schumacher, PREMA Theodore Racing Dallara F317 - Mercedes-Benz
Mick Schumacher, PREMA Theodore Racing Dallara F317 - Mercedes-Benz
Mick Schumacher, PREMA Theodore Racing Dallara F317 - Mercedes-Benz
Sean Gelael, PREMA Racing
Robert Shwartzman, PREMA Theodore Racing Dallara F317 - Mercedes-Benz
Marcus Armstrong, PREMA Theodore Racing Dallara F317 - Mercedes-Benz
Il vincitore della gara Marcus Armstrong, PREMA Theodore Racing Dallara F317 - Mercedes-Benz
Mick Schumacher, PREMA Theodore Racing Dallara F317 - Mercedes-Benz
Robert Shwartzman, PREMA Theodore Racing Dallara F317 - Mercedes-Benz
Mick Schumacher, PREMA Theodore Racing Dallara F317 - Mercedes-Benz

Dopo un 2018 chiuso alla grande con la conquista dell’ennesimo titolo riservato ai team nella F3 Europea, oltre alla vittoria nel campionato piloti con Mick Schumacher e nella classifica riservata ai rookie con il promettente Robert Shwartzman, in casa Prema fervono i preparativi per una stagione 2019 da vivere ancora una volta da protagonisti.

Il team con sede a Grisignano di Zocco si troverà senza dubbio al centro delle attenzioni in Formula 2 proprio per la presenza tra le sue fila del debuttante di lusso Mick Schumacher, ed inoltre sarà chiamato a recitare la parte del leone nel nuovo FIA F3 Champonship.

Motorsport.com ha contattato il team principal René Rosin per fare il punto della situazione sulla stagione alle porte e capire quali possano essere gli obiettivi per il 2019 in due categorie che si preannunciano tutte da scoprire.

René, hai visto crescere Mick Schumacher nei due anni che ha disputato in F3 Europea e adesso lo vedrai debuttare in F2 dove dovrà sostenere una pressione ancora maggiore anche a seguito del suo ingresso nella Ferrari Driver Academy. Lo vedi pronto per questa stagione?
“Mick è pronto. La Formula 2 è il giusto step per la sua carriera. A noi non cambia nulla il suo ingresso in FDA, siamo abituati a collaborare con Ferrari e lavoreremo con lui come abbiamo sempre fatto. Però lasciami dire che sono contento per lui. Questa possibilità lo ripaga degli sforzi e del grande lavoro che ha fatto sino ad oggi”.

Mick nel primo anno in F3 sembrava acerbo soprattutto in qualifica, mentre nel secondo anno, sin dai test invernali, ha dato l’impressione di aver colmato questa sua lacuna per poi esplodere definitivamente da metà stagione in poi.
“Il primo anno è stata una stagione di apprendistato. Mick proveniva dalla Formula 4 e si è dovuto confrontare con una categoria nuova, mentre nel secondo anno, sin dai test, ha mostrato una grande maturità. Purtroppo all’inizio i risultati non sono arrivati per varie motivazioni non tutte derivanti da lui, ma quando è riuscito a rompere il ghiaccio nessuno lo ha più fermato”.

Nella passata stagione ha destato molto scalpore l’accusa lanciata via Instagram da Ticktum proprio nei confronti di Mick Schumacher e del vostro team. Che idea ti sei fato di quella vicenda?
“Se uno scrive quelle cose sui social si fa male da solo. Noi abbiamo pensato soltanto a lavorare ed a fare del nostro meglio. Non abbiamo cambiato la nostra metodologia di lavoro né prima né dopo. Questa vicenda mi ha fatto sorridere perché quando crei invidia vuol dire che stai vincendo, mentre quando crei compassione vuole dire che non stai ottenendo degli ottimi risultati”.

Negli anni passati piloti del calibro di Gasly, Leclerc, Russell e Norris sembravano partire con i favori del pronostico per la conquista del titolo in F2, mentre in questa stagione pare non esserci un vero e proprio pilota su cui poter puntare ad occhi chiusi. Secondo te l’esperienza sarà il fattore principale per la vittoria nel campionato?
"Sarà un anno difficile, ma noi cercheremo di fare del nostro meglio. Avremo sia un rookie che un pilota di esperienza. Ci sono piloti di lunga militanza che cercheranno di trarre il massimo dagli anni di permanenza nella serie per puntare a fare un gran risultato”.

“Bisogna tuttavia evidenziare che anche quando Leclerc ha debuttato con noi tutti pensavano avrebbe faticato ed invece è venuto fuori alla grande. La stessa cosa vale anche per Gasly. Tutti lo giudicavano come un pilota veloce ma incapace di concretizzare. Si vedrà durante l’anno come si svilupperà il campionato. Noi dovremo ragionare gara per gara e riuscire a fare il massimo in ogni situazione”.

Gli  amanti della F3 Europea hanno storto il naso quando è stata annunciata la chiusura della serie e quando è stata presentata la nuova vettura. Tu, sia da appassionato che da team principal, come risponderesti alle critiche che sono arrivate negli scorsi mesi?
“Già l’ultima versione della monoposto non era più una vera e propria Formula 3. Con l’ultimo aggiornamento del 2017 era ormai diventato un monomarca con l’unica differenza derivante dalla possibilità di scegliere tra il motore Volkswagen o il Mercedes. Inoltre le limitazioni a livello regolamentare lo avevano reso ancora di più un monomarca”.

 “Purtroppo la vera F3 è morta in passato quando è stata tolta la possibilità di lavorare in galleria del vento e sulla meccanica. I tempi sono cambiati così come le tipologie di campionati. La Federazione ha scelto questa linea e fare i nostalgici serve a poco. Bisogna guardare avanti per capire cosa è meglio per far crescere i piloti”.

“Anche nel 2012 i puristi avevano storto il naso rispetto alla monoposto del 2008, ma questo fa parte delle corse. La stessa cosa è accaduta quando è stato introdotto l’Halo, tutti lo hanno criticato all’inizio ma col passare del tempo non si è più fatto caso a questo dispositivo che, anzi, ha salvato dei piloti”.

 “Il futuro va avanti. E’ importante saper valorizzare al meglio i piloti e dar loro un prodotto che gli permetta di esprimere il loro valore e di crescere all’interno della filiera. Ormai si era arrivati a costi importanti per la tipologia di vettura che si utilizzava. Sicuramente la monoposto che adotteremo nel FIA F3 Championship sarà una vettura standard ma totalmente nuova. Nella serie europea correvamo con la stessa auto ormai dal 2012”.

Vista l’introduzione della nuova vettura credi che in F3 ci sarà un rivoluzione nei rapporti di forza tra i vari team o, come sempre, sarà la ART Grand Prix la squadra da battere?
“Loro, ad esclusione di Beckmann, hanno due rookie come Lundgaard e Fewtrell, mentre noi abbiamo dei piloti più esperti. Lavoreremo nei test per cercare di conoscere al meglio la macchina ed inoltre nel nostro team abbiamo persone che possono vantare una pregressa esperienza in GP3. Non posso dire che partiremo svantaggiati”.

“Il nostro direttore tecnico, che ci ha aiutato moltissimo al debutto in GP2, conosce già la monoposto di GP3. Penso che anche il team ART Grand Prix si dovrà confrontare con una vettura nuova, specie per quel che riguarda l’aerodinamica. Avremo solo sei giorni di test nei quali provare varie configurazioni. Forse sarò un po’ più teso all’inizio della stagione, ma sono sicuro che con il nostro staff non avremo problemi a lottare con loro”.

Avete considerato l’idea ingaggiare due piloti di grandi prospettive come Vips e Lundgaard?
“Abbiamo parlato con entrambi i piloti ma hanno scelto di legarsi ad Hitech e ART Grand Prix. Ad ogni modo non c’è alcun problema ”.

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