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Nobuharu Matsushita domina Gara 2 in Ungheria

Vandoorne bada al sodo col secondo posto. Ottimo terzo Sergey Sirotkin. Quarto Marciello

Nobuharu Matsushita, ART Grand Prix, blocca una ruota
Nobuharu Matsushita, ART Grand Prix, blocca una ruota
Pierre Gasly, DAMS davanti a Raffaele Marciello, Trident
Raffaele Marciello, Trident davanti a Arthur Pic, Campos Racing
Alex Lynn, DAMS davanti a Pierre Gasly, DAMS & Raffaele Marciello, Trident
Nobuharu Matsushita, ART Grand Prix davanti a Robert Visoiu, Rapax
Stoffel Vandoorne, ART Grand Prix
Stoffel Vandoorne, ART Grand Prix

Torna alla vittoria il team Art in GP2, non con l'atteso Stoffel Vandoorne, ma con il giapponese Nobuharu Matsushita vincitore di Gara 2 sul tortuoso tracciato dell'Hungaroring. La vittoria del nipponico non è mai stata messa in discussione sin dalla partenza, grazie anche ad una ottima gestione delle coperture Pirelli, mentre ha maggiormente faticato l'attuale leader del campionato, Stoffel Vandoorne, apparso maggiormente in crisi con gli pneumatici e insidiato nel finale da un ormai maturo Sergei Sirotkin, ottimo terzo alla fine.

Allo spegnersi dei semafori, Matsushita scattava perfettamente dalla pole position a differenza di Marciello che faceva pattinare eccessivamente gli pneumatici posteriori vedendosi subito sopravanzare da Vandoorne e Sirotkin.

In coda si assisteva ad una partenza fantastica di Sergio Canamasas. Lo spagnolo della Hilmer, complice anche il caos creato dalla vettura di De Jong rimasta ammutolita sulla griglia, riusciva a passare dalla venticinquestima posizione dello start alla undicesima dopo la prima curva.

Nelle posizioni di testa si assisteva ad un iniziale pressing di Rio Haryanto su Marciello per la quarta piazza, con Lello freddo e deciso a mantenere la quarta piazza. 

Vandoorne iniziava a soffrire per il graining delle coperture accusando un distacco dopo 10 giri di oltre due secondi dal compagno di team. Con un occhio la pista e l'altro alla classifica generale, il belga iniziava a gestire al meglio gli pneumatici per evitare di aumentare il degrado.

Al giro 12 la top ten subiva una modifica con Visoiu che attaccava Canamasas alla staccata di curva 1, imitando quanto fatto soltanto un giro prima da Berthon su Latifi

Chi soffriva eccessivamente il degrado delle gomme era Alexander Rossi. Il driver americano della Racing Engeneering, dopo aver subito gli attacchi di Leal, decideva di effettuare un cambio gomme per montare le coperture soft al giro 21.

Un ulteriore scombussolamento della top ten si verificava al giro 27 quando Norman Nato infilava in staccata Gasly. Il francese della Dams scivolava dal sesto all'ottavo posto a seguito del sorpasso subito sia da Visoiu.

Gli ultimi giri vedevano un arrembante Sirotkin tentare di impensierire Vandoorne, riducendo il distacco a meno di un secondo, ma le manovre di disturbo del russo non inducevano in errore il belga.

La top ten si concludeva con Marciello quarto davanti ad Haryanto, sesto Gasly, settimo Norman Nato, ottavo Visoiu, nono il vincitore di Gara 1 Alex Lynn e decimo Pic.

Con i 12 punti ottenuti grazie al secondo posto, Vandoorne aumenta ulteriormente il vantaggio in classifica generale, complice anche il pessimo weekend del diretto rivale Alexander Rossi che ha concluso solamente al ventiduesimo posto  

 

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