F2: Latifi si prende il successo a Baku in una Sprint Race condizionata da mille interruzioni
I numerosi incidenti, e l'impreparazione dei commissari di percorso, hanno macchiato la seconda gara del weekend. Latifi ha centrato il secondo successo stagionale e, complice il ritiro di Ghiotto, vola in classifica piloti.
Nicholas Latifi, DAMS
Joe Portlock / Motorsport Images
La Sprint Race di Baku ha avuto due grandi protagonisti, Nicholas Latifi e la Safety Car. Se il canadese, infatti, è riuscito a conquistare la seconda vittoria stagionale, e portarsi così al comando della classifica, piloti, la vettura di sicurezza è stata l’assoluta regina della gara domenicale, complici i numerosi incidenti avvenuti in corsa e l’inadeguatezza dei commissari del tracciato.
I contatti e le neutralizzazioni si sono verificati sin dal via quando Tatiana Calderon, dopo aver completamente sbagliato la staccata in curva 2, ha colpito gli incolpevoli Boschung e Deletraz.
La safety car è così dovuta intervenire per congelare le posizioni e consentire ai commissari di rimuovere le monoposto.
Alla ripartenza, Geleal, autore di una partenza perfetta che l’ha portato dalla terza alla prima posizione, ha subito cercato di allungare su Correa, Latifi e Mazepin, ma la leadership del pilota della Prema è durata poco.
Latifi, infatti, dopo essersi sbarazzato di Correa, ha iniziato a pressare Gelael per poi passarlo al sesto giro grazie all’aiuto del DRS sul rettilineo principale.
Da quel momento, il canadese ha iniziato ad imporre un ritmo inarrivabile per tutti, mentre alle sue spalle si è assistito al grande show messo in mostra da Aitken e Ghiotto. Il vincitore della Feature Race, infatti, è stato protagonista di una partenza da urlo che l’ha proiettato subito dall’ottava alla quinta posizione e subito dopo ha aggredito Mazepin per salire in quarta.
Aitken, poi, non si è fatto troppi problemi nel sopravanzare de Vries, ma una volta trovatosi alle spalle di Correa non ha mai avuto il ritmo per salire in seconda posizione.
Ghiotto, invece, ha dovuto faticare più del previsto nelle prime tornate per farsi largo, e dopo aver piegato la resistenza di King è riuscito a mettere alle proprie spalle anche la Campos di Boccolacci per poi, all’ottavo giro, avere la meglio su Gelael ed occupare così la quarta posizione.
Al nono giro, tuttavia, le operazioni sono state nuovamente neutralizzate con l’ingresso in pista della safety car a causa dell’errore di Giuliano Alesi finito a muro nel tentativo di superare Zhou.
I commissari sono stati decisamente lenti nel rimuovere la Trident incidentata e sono stati necessari ben 3 giri prima che la vettura di sicurezza potesse tornare ai box.
Alla ripartenza è accaduto il colpo di scena imprevisto. Luca Ghiotto, dopo aver controllato a stento la propria monoposto in uscita di curva 1, ha colpito il retro della monoposto di Aitken alla staccata di curva 2 e dopo aver danneggiato la sua ala anteriore e finito rovinosamente a muro gettando alle ortiche una rimonta eccellente.
L’errore di Ghiotto ha coinvolto anche Jordan King, finito nelle barriere per evitare di venire travolto dalla monoposto dell’italiano, e Nikita Mazepin, andatosi ad incastrare tra le due vetture.
La safety car è così dovuta tornare nuovamente in pista, ma in questa occasione i commissari di tracciato hanno mostrato tutta la propria impreparazione nell’affrontare questa situazione cercando di rimuovere la vettura di Ghiotto prima di aver spostato la ART Grand Prix di Mazepin.
Una volta capito l’errore, hanno sganciato la vettura dell’italiano per procedere, finalmente, alla rimozione della monoposto del russo ed infine dedicarsi a sollevare la UNI-Virtuosi di Ghiotto.
Tutto ciò ha comportato un periodo di neutralizzazione notevolmente lungo. La gara, infatti, è ripartita quando sul cronometro mancava poco più di un minuto alla fine.
Fortunatamente alla ripartenza i piloti non sono stati protagonisti di contatti e Latifi è così riuscito a spingere sul gas e prendere un buon margine su Correa, mentre Aitken, decisamente a proprio agio sul tracciato di Baku, ha beffato de Vries conquistando il terzo gradino del podio e concludendo così un weekend decisamente positivo.
Alle spalle dell’olandese ha brillato Mick Schumacher. Il tedesco, scattato dalla diciannovesima posizione dopo il ritiro patito nella Feature Race, ha corso con la testa cercando di stare lontano da ogni tipo di insidia tipica di questo circuito e, grazie ai numerosi ritiri dei piloti che lo precedevano, è riuscito a rimontare sino a piazzare la stoccata decisiva nel finale ai danni del compagno di team Gelael.
L’indonesiano, protagonista delle prime fasi di gara, è crollato inesorabilmente nei giri conclusivi ed è stato sopravanzato da Sette Camara e Boccolaci chiudendo così in ottava posizione e raccogliendo l’ultimo punto a disposizione.
Al termine del secondo round stagionale, Latifi si trova al comando della classifica piloti con 62 punti seguito da Aitken a quota 43, mentre Ghiotto è scivolato in terza piazza con 39 punti ed una lunghezza di vantaggio su de Vries.
Cla | Pilota | Team | Giri | Tempo | Gap | Distacco | Mph | Punti |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1 | Nicholas Latifi | DAMS | 19 | 48'43.284 | 140.332 | 15 | ||
2 | Juan Manuel Correa | Charouz Racing System | 19 | 48'44.245 | 0.961 | 0.961 | 140.286 | 12 |
3 | Jack Aitken | Campos Racing | 19 | 48'44.805 | 1.521 | 0.560 | 140.259 | 10 |
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