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F2 | Iwasa sboccia al Paul Ricard, Drugovich amministra

Il giapponese della DAMS ha ottenuto il primo successo nella categoria in modo netto nella Feature Race, mentre il brasiliano ha continuato ad amministrare il proprio vantaggio in classifica. Nota di demerito per il collegio dei commissari ancora una volta protagonista del weekend.

Ayumu Iwasa, Dams

Foto di: Red Bull Content Pool

Liam Lawson ed Ayumu Iwasa. Sono stati loro i protagonisti del round al Paul Ricard della Formula 2 ma, così come avvenuto in Austria, anche in Francia a creare malumore sono state le decisioni prese dal collegio dei commissari che nella nottata del sabato hanno rivoluzionato la classifica della Sprint Race. Un atteggiamento ormai consueto che ha stancato piloti, pubblico ed addetti ai lavori.

F2, Paul Ricard: si rivede Lawson nella Sprint Race, ed anche il collegio dei commissari

Una vittoria di forza, cercata e voluta. Liam Lawson è riuscito a tornare sul gradino più alto del podio in occasione della Sprint Race del Paul Ricard approfittando di un Jehan Daruvala apparso per nulla irresistibile.

Il pilota del team PREMA, scattato dalla pole grazie alla griglia invertita, è riuscito a mantenere il comando delle operazioni sino a metà corsa, ma quando la safety car è intervenuta in pista non è stato in grado di contenere un Lawson decisamente più in palla.

Il neozelandese, dopo aver regolato Armstrong, si è gettato all’inseguimento di Daruvala ed al sedicesimo passaggio ha forzato la manovra sull’indiano sorprendendolo all’esterno. Il pilota della PREMA ha cercato di resistere, arrivando anche a scontrarsi con la Carlin del junior Red Bull, ma nulla ha potuto contro un Lawson in stato di grazia.

Liam Lawson, Carlin

Liam Lawson, Carlin

Photo by: Red Bull Content Pool

Una volta artigliata la prima posizione il neozelandese ha dettato il passo ottenendo anche il giro più veloce all’ultimo passaggio e lasciando Daruvala in pasto a Marcus Armstrong.

Il neozelandese della Hitech GP ha cercato di imitare il connazionale al diciannovesimo passaggio, ma non è riuscito a chiudere la manovra forzando anche Daruvala verso la via di fuga. Il tentativo maldestro è costato caro ad Armstrong che ha forzato eccessivamente le proprie coperture retrocedendo poi in una deludente nona posizione.

A godere della lotta tra il pilota della Hitech GP e quello della PREMA è stato Thèo Pourchaire salito in terza piazza.

Il pilota di casa ha provato  in più fasi a mettere pressione ad Armstrong senza però mai trovare lo spunto necessario per tentare il sorpasso. Le indecisioni di Pourchaire hanno consentito a Drugovich di mettersi in scia al diretto rivale per il titolo ma, come già visto in più occasioni, il brasiliano ha preferito non correre rischi e pensare ai punti messi in palio col quarto posto piuttosto che provare l’attacco.

Questo è quello che si è visto in pista ma, come ormai da tradizione in Formula 2, il risultato è stato poi ribaltato a tarda notte quando il collegio dei commissari ha valutato tutte le azioni.

A farne le spese sono stati Pourchaire, considerato colpevole nel duello con Armstrong e retrocesso così dalla terza alla settima piazza dopo aver ricevuto una penalità di 5 secondi, Juri Vips (a cui non si nega mai una penalità quando possibile) anch’egli punito con 5’’ per aver superato in modo duro Armostrong, ed infine proprio il neozelandese della Hitech GP reo di aver forzato Daruvala fuori dal tracciato al giro 19.

Alla luce delle penalità Drugovich è riuscito a ereditare un terzo gradino dal podio caduto dal cielo al termine di una gara dove, nonostante avesse un passo più veloce di Pourchaire, non ha mai provato ad insidiare il transalpino della ART Grand Prix pur di non correre rischi.

Certo, sarebbe stato bello vedere Drugovich mostrare un po' di aggressività così da giustificare la prima posizione in campionato, così come sarebbe stato bello non punire i piloti per delle lotte che hanno ravvivato una gara altrimenti monotona su un tracciato che si conferma inadatto ad ospitare eventi internazionali, ma forse questo è chiedere troppo.

F2, Paul Ricard: Iwasa sboccia nella Feature Race

Era solo questione di tempo prima che Ayumu Iwasa riuscisse a salire sul gradino più alto del podio. Il giapponese della DAMS, nell’anno di esordio in Formula 2, ha mostrato in più occasioni una velocità notevole sul giro secco, mentre in gara ha spesso fatto i conti con la poca esperienza.

Oggi, invece, Iwasa ha corso come un veterano. Grazie alle Pirelli soft che hanno accusato un degrado identico alle hard, il pilota del vivaio Red Bull è riuscito a conquistare un successo netto mai messo in discussione.

Salito in prima posizione dopo aver regolato Jack Doohan, Iwasa ha spinto nel primo stint ottenendo tempi interessanti e costanti senza accusare mai un crollo degli pneumatici. Il passaggio alle gomme hard non ha cambiato le carte in tavola ed Ayumu è riuscito a viaggiare su un passo inarrivabile per chiunque.

Ayumu Iwasa, Dighe

Ayumu Iwasa, Dighe

Photo by: Red Bull Content Pool

Il team DAMS ha potuto festeggiare un ritorno al successo sul tracciato di casa, ma il podio è stato monopolizzato da scuderie francesi grazie a Théo Pourhcaire e Frederik Vesti.

Il duo della ART Grand Prix ha rischiato il contatto al via, quando il danese ha chiuso la porta in faccia al proprio compagno di squadra, ma poi Théo, complice un pit leggermente anticipato per passare alle hard, ha avuto la meglio sul junior Mercedes andando a riprendersi con forza quel podio strappato ieri a tarda notte dal solito collegio dei commissari.

Ancora una volta il talento francese non è riuscito a conquistare un successo che lo avrebbe rilanciato con forza in campionato e che avrebbe reso meno incisiva la gara di Felipe Drugovich.

Anche in questa occasione il brasiliano ha corso da ragioniere ma, a differenza di quanto visto ieri, Felipe ha giocato di strategia per poi essere premiato.

Scattato con le hard, il pilota della MP Motorsport ha perso posizioni al via e quando ha effettuato la sosta a metà gara per passare alle soft sembrava che il team olandese avesse sbagliato tutto. In realtà hanno avuto ragione gli strateghi della squadra accortisi nel corso del primo stint che le soft non accusavano degrado.

Questa scelta ha consentito a Drugovich di girare con un ritmo indiavolato, ottenere il giro più veloce in 1’46’’901, e nel finale piegare la resistenza di un Doohan pasticcione e mettere nel mirino la ART numero 9 di Frederik Vesti.

Weekend da dimenticare quello di Logan Sargeant. Lo statunitense, dopo aver ottenuto la pole al venerdì, ha chiuso in zona punti la Sprint Race solo grazie alle penalità inflitte a tarda notte dal collegio dei commissari, mentre è stato costretto al ritiro nella Feature Race quando un problema tecnico lo ha fermato nel corso del pit stop.

Al termine del round del Paul Ricard la tattica da ragioniere adottata da Felipe Drugovich sta premiando il brasiliano che continua ad occupare la prima posizione in campionato con 173 punti, mentre Pourchaire, complice il weekend nero di Sargeant, ha scavalcato lo statunitense e segue Drugovich a quota 134.

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