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F2 | Imola: Pourchaire splende nel festival degli errori

Sul tracciato di Imola in molti hanno commesso errori costati ritiri e punti pesanti, mentre Pourchaire, grazie ad un weekend impeccabile, ha riscattato la delusione di Jeddah ed è tornato leader del campionato.

Theo Pourchaire, ART Grand Prix, 1a posizione, sul podio

Foto di: Carl Bingham / Motorsport Images

Il festival degli errori. Non si può definire in altro modo quanto visto ad Imola in occasione del terzo appuntamento della Formula 2. Su un tracciato selettivo, che non perdona il minimo sbaglio, molti dei piloti della categoria cadetta hanno scoperto quanto siano duri i muretti di protezione del tracciato intitolato ad Enzo e Dino Ferrari.

Le condizioni meteo del venerdì, con una pioggia battente che ha costretto gli organizzatori a posticipare il turno delle libere e spostare le qualifiche al tardo pomeriggio, hanno tratto in inganno numerosi piloti e costretto la direzione gara a sospendere in più occasioni il turno per consentire ai commissari di intervenire in pista.

Sabato e domenica, invece, il meteo è stato clemente ed i piloti della Formula 2 hanno avuto la possibilità di montare gomme slick. Questo, però, non ha impedito di vedere numerosi errori in entrambe le gare, anche da parte dei principali protagonisti.

L’unico che non ha sbagliato nulla è stato Théo Pourchaire. Settimo al termine della Sprint Race e vincitore della Feature Race della domenica, il francese della ART Grand Prix è riuscito a riscattare il weekend sfortunato dell’Arabia Saudita con un fine settimana davvero solido che gli ha consentito di tornare in vetta alla classifica generale e proiettarsi come l’uomo da battere nel 2022.

Altro pilota che non ha sbagliato nulla è stato Felipe Drugovich, ma in questo caso è stata la dea bendata a voltargli le spalle. Dopo aver concluso la Sprint Race del sabato in quinta posizione, ottenendo così punti pesanti, il brasiliano è partito per la Feature Race adottando gomme medie.

La strategia alternativa avrebbe potuto premiarlo, ma quando nei giri conclusivi Liam Lawson è andato a muro, la direzione gara ha dapprima neutralizzato le operazioni con virtual safety car, impedendogli di fatto l’ingresso in pit lane, per poi chiamare in pista la safety car pochi istanti dopo che aveva oltrepassato la corsia box vanificando così una strategia che lo avrebbe potuto portare a podio. Il decimo posto finale non rende merito ad un altro weekend estremamente solido del brasiliano.  

F2, Imola: Vips finalmente brilla in qualifica

Che Juri Vips fosse un pilota dannatamente veloce era cosa nota a molti. Che l’estone fosse anche un pilota bersagliato dalla sfortuna era altrettanto noto. Ad Imola, in qualifica, qualcosa è però cambiato e il pupillo della Red Bull Academy è riuscito finalmente a brillare sul giro secco conquistando la prima pole nella categoria.

1’40’’2221. È stato questo il crono che ha consentito a Vips di mettere il proprio nome in cima alla classifica dei tempi al termine di un turno estremamente complicato e falcidiato da numerose interruzioni.

“In alcuni punti del tracciato la visibilità dietro le altre vetture era veramente pessima e non si riusciva a vedere nulla” ha dichiarato l’estone alla fine del turno. “Nei minuti conclusivi la traiettoria si è però asciugata, tuttavia non appena mettevi una ruota fuori dalla linea andavi sul bagnato”.

Juri Vips, Hitech GP

Juri Vips, Hitech GP

Photo by: Red Bull Content Pool

“La sessione è stata abbastanza dura. L’asfalto non sembrava molto più asciutto di quanto visto nelle Libere ed ho avuto problemi con le gomme. Il primo set mi ha consentito di fare forse due giri, e nel secondo sono riuscito a migliorare, e la stessa cosa è accaduta anche con il secondo set”.

“Pensavo di fare un giro ulteriore di riscaldamento, ma quando sono arrivato alla prima curva mi sono reso conto di avere già il grip necessario ed ho continuato a spingere. Così sono riuscito ad ottenere la pole”.

F2, Imola: Armstrong si prende la Sprint Race

La prima gara del fine settimana di Imola ha offerto poche emozioni ed ha visto Marcus Armstrong ottenere la seconda vittoria nella categoria al termine di una corsa gestita con grande intelligenza che lo ha ripagato di un inizio di  weekend decisamente in salita dopo l’incidente avvenuto ad inizio Libere.

Preso il comando al via dopo aver approfittato di una partenza incerta da parte del polesitter Sargeant, il neozelandese della Hitech GP ha condotto le operazioni dal primo all’ultimo giro senza perdere la calma né in occasione della prima neutralizzazione con safety car dovuta al testacoda di Beckmann, né in occasione della neutralizzazione con virtual safety car a seguito dello stop di Boschung.

In entrambe le occasioni Armstrong è riuscito a tenere a debita distanza Daruvala ed ha gestito il degrado delle Pirelli medie in maniera impeccabile resistendo al ritorno dell’indiano della PREMA nel finale.

“Jehan era davvero veloce e mi aspettavo che lo sarebbe stato anche nel finale” ha dichiarato Armstrong nella conferenza post gara. “Sapevo che avrebbe cercato di risparmiare un po' le gomme per attaccarmi verso la fine ed io mi sono regolato di conseguenza cercando di preservare le coperture posteriori per difendermi”.

Armstrong ha poi spiegato di aver guidato per tutta la gara senza radio per un problema tecnico che, in ogni caso, non l’ha penalizzato più di tanto.

“Mi è piaciuto molto, avvertivo una sensazione di pace anche se è bello sapere il divario dal pilota che ti segue e quello che succede in pista. Fortunatamente sul tracciato sono presenti molti maxi schermi quindi li ho tenuti d’occhio mentre guidavo”.

Il team PREMA, dopo un avvio di stagione difficoltoso, è riuscito a monopolizzare il secondo ed il terzo gradino del podio con Daruvala e Dennis Hauger. Il norvegese si è fatto sorprendere alla ripartenza dopo la neutralizzazione con virtual safety car e dopo essere stato incollato agli scarichi del compagno di team è scivolato ad oltre due secondi di ritardo.

Dennis Hauger, Prema Racing

Dennis Hauger, Prema Racing

Photo by: Red Bull Content Pool

Un problema al cofano motore non agganciato perfettamente ha fatto rischiare al campione 2021 della Formula 3 l’ennesimo episodio sfortunato, ma il pezzo ha retto ed Hauger è riuscito a tenere a bada un Roy Nissany sorprendente.

L’israeliano della DAMS ha gestito le Pirelli in modo impeccabile e dopo aver fatto da tappo agli inseguitori dalla quinta posizione in giù, ha chiesto il massimo alle sue gomme avvicinandosi pericolosamente ad Hauger nei giri conclusivi.

Imola, F2: Pourchaire torna al successo, Nissany spreca

Tanti i colpi di scena nella seconda gara del weekend che ha visto Théo Pourchaire tornare al successo. Il primo episodio si è registrato già in partenza quando Hauger è stato mandato a muro da Jack Doohan impegnato a schivare Vips partito a rilento. Il norvegese della Prema, che aveva disputato una buona qualifica ottenendo il quinto tempo, ha potuto percorrere solo pochi metri per poi essere costretto a parcheggiare la sua vettura nella ghiaia con l’anteriore destra divelta e stesso problema ha accusato Doohan.

Poco dopo è stato Juri Vips a gettare al vento ogni possibilità di vittoria. Dopo aver vanificato la pole con una partenza tremenda, ed retrocedere in quarta posizione, l’estone della Hitech ha sbagliato all’uscita del Tamburello finendo sull’erba umida per poi andare ad impattare contro il muretto.

A trovarsi inaspettatamente in testa è stato Roy Nissany. L’israeliano della DAMS, partito come un fulmine e salito subito al comando, ha effettuato la sosta in regime di safety car per montare le gomme medie.

Nissany avrebbe dovuto soltanto gestire la gara per ottenere il primo successo nella categoria, ma le cose non sono andate come previsto. Quando l’israeliano a metà gara è arrivato lungo in uscita dalla Rivazza ha perso il controllo della sua vettura per poi finire a muro vanificando in un attimo tutto l’ottimo lavoro svolto sino a quel momento.

Le neutralizzazioni hanno giocato contro i piloti scattati con gomme medie come Daruvala e Drugovich. L’indiano, infatti, non è riuscito a sfruttare la strategia alternativa ed  ha chiuso in nona piazza davanti al brasiliano.

Chi, invece, ha beneficiato dei vari colpi di scena è stato Pourchaire. Partito con le gomme supersoft, il francese della ART Grand Prix ha gestito alla perfezione le mescole medie dopo la sosta ed è stato anche baciato dalla dea bendata nel finale quando Lawson è andato violentemente a muro poco dopo la Variante Alta.

La virtual safety car chiamata in un primo momento, e la safety car entrata in pista poco dopo hanno giocato a sfavore di Drugovich e hanno congelato le posizioni in pista consentendo a Pourchaire di portare a casa il secondo successo stagionale.

“Sono davvero contento di questa vittoria, è stata del tutto inaspettata” ha dichiarato il francese a fine gara. “Il passo è stato buono, così come la partenza e i pit stop. Devo dire che è davvero una bella sensazione vincere la seconda Feature Race dell’anno”.

Il caos della Feature Race ha consentito ad Enzo Fittipaldi ed a Ralph Boschung di occupare il secondo ed il terzo gradino del podio. Per il brasiliano del Charouz Racing System il risultato rappresenta una rivincita dopo il tremendo incidente dello scorso anno avvenuto a Jeddah, mentre per lo svizzero del Campos Racing il terzo posto è una magra consolazione.

Enzo Fittipaldi

Enzo Fittipaldi

Photo by: Dutch Photo Agency

Boschung, infatti, si dimostra sempre uno dei piloti più efficaci sul giro secco, ma la gestione gomme è ancora un punto debole della squadra spagnola e del veterano della categoria.

Con il successo di Imola, Pourchaire torna al comando della classifica piloti con un bottino complessivo di 52 punti, ma Drugovich segue a sole due lunghezze di ritardo e se dovesse confermare questa costanza di risultati anche nei prossimi appuntamenti potrebbe essere un rivale inatteso nella corsa per il titolo. Più distante, infine, Jehan Daruvala che occupa la terza piazza con 36 punti davanti ad un Liam Lawson che oggi ha gettato al vento punti pesantissimi.

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