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F2 | Drugovich: la tattica da ragioniere non paga più

Complice un weekend complicato il leader del campionato ha visto dimezzarsi il proprio vantaggio in classifica su Pourchaire. Per Drugovich è arrivato il momento di cambiare approccio?

Felipe Drugovich, MP Motorsport

Dutch Photo Agency

F2, Budapest, Sprint Race: Drugovich graziato nonostante lo strike       

Lo avevamo detto già nelle passate occasioni: Felipe Drugovich, consapevole del grande vantaggio accumulato in classifica ad inizio anno, ha cambiato approccio negli ultimi weekend di gara affrontando gli appuntamenti in calendario da ragioniere e puntando a massimizzare il bottino di punti mentre i suoi avversari in pista cambiavano da tracciato a tracciato.

Una tattica, quella scelta dal brasiliano, che se da un lato si è mostrata comprensibile, dall’altro ha iniziato a far sorgere dubbi sulle effettive potenzialità del leader del campionato.

Drugovich, anche quando in pista ha mostrato un passo superiore a chi lo precedeva, ha sempre preferito non correre rischi accontentandosi del piazzamento. Un basso profilo che in una categoria come la Formula 2 potrebbe rivelarsi controproducente – e poco gradito agli osservatori –  anche in caso di vittoria del titolo.

In Ungheria questo approccio ha giocato contro Drugovich. Il brasiliano, infatti, ha visto ridursi il proprio margine su Pourchaire a soli 21 punti ed adesso dovrà affrontare la pausa estiva con il fiato sul collo del talento transalpino che a Budapest ha vissuto un weekend dai due volti.

Al sabato, poco dopo il via della Sprint Race, Pourchaire ha visto le proprie possibilità di guadagnare un cospicuo bottino di punti annientate da una manovra folle di Drugovich. Il brasiliano ha frenato tardissimo alla staccata di curva 1 mettendo subito KO Logan Sargeant e Dennis Hauger.

Il norvegese della PREMA, che quest’anno potrebbe soffiare a Juri Vips la palma di pilota più bersagliato dalla sfortuna, e lo statunitense del team Carlin, sono stati costretti ad un prematuro ritiro, mentre Pourchaire, nel tentativo di evitare la vettura di Hauger, ha dovuto percorrere la via di fuga esterna perdendo posizioni e precipitando in classifica.

Quello di Drugovich non è un errore insolito in Ungheria. A stupire, però, è stata la decisione del collegio dei commissari che hanno valutato l’episodio come un incidente di gara per poi andare a sanzionare altri contatti ben più lievi (il classico forcing another driver out of the track) con penalità di tempo.

L’occhio benevolo dei commissari ha consentito a Drugovich di chiudere la prima corsa del weekend in quarta posizione alle spalle di Doohan, Vips ed un Enzo Fittipaldi apparso in forma smagliante in Ungheria.

Pourchaire, invece, si è dovuto accontentare di tagliare il traguardo in nona posizione meditando su come riscattarsi il giorno seguente.

F2, Budapest, Feature Race: Pourchaire torna al successo, Drugovich crolla

La vendetta è un piatto che va servito freddo e Théo Pourhcaire ha atteso meno di 24 ore per prendersi la rivincita su Felipe Drugovich, tornare ad occupare il primo gradino del podio di una Feature Race dopo una assenza che durava dal round di Imola e ridurre il gap in classifica dal brasiliano a 21 punti.

Pourchaire ha disputato una gara perfetta. Impeccabile in partenza e magistrale nella gestione delle gomme, il transalpino ha fatto tutto in modo corretto tornando ad entusiasmare come ad inizio stagione e facendo dimenticare quel Théo opaco che sembrava la brutta copia del pilota visto nel 2021.

Lo stato di grazia del pilota della ART Grand Prix ha coinciso con la giornata negativa vissuta da Drugovich. Il brasiliano, solitamente impeccabile nel comprendere il modo migliore per trattare le Pirelli, ha faticato più del previsto nel gestire le coperture su un tracciato esigente come quello dell’Hungaroring.

Il pit anticipato, effettuato al giro numero 8, si è rivelato completamente sbagliato nell’ottica della gara. Il pilota della MP Motorsport, infatti, una volta sostituite le soft per passare alle medie ha dovuto affrontare su questa mescola 29 giri. Un’enormità.

La scelta strategica della squadra olandese non ha pagato. Drugovich ha accusato un crollo delle coperture nelle battute finali di gara per poi essere sopravanzato nell’ordine da Vesti, Vips, Armstrong, Lawson e Verschoor e tagliare il traguardo in nona posizione con soli 6 decimi di margine su Sargeant.

Un errore strategico grave, specie considerando come Pourchaire sia riuscito a gestire le soft fino al sedicesimo giro, il doppio rispetto al brasiliano.

Un errore che porta al punto di partenza di questa analisi: si è rivelato un bene adottare una tattica da ragioniere sino ad ora?

Per avere una risposta si dovrà aspettare sino a fine agosto quando i piloti della Formula 2 torneranno in pista sull’iconico tracciato di Spa-Francorchamps ed affronteranno un tris di gare consecutive – Zandvoort e Monza – che indirizzeranno in modo netto il campionato prima del gran finale di novembre ad Abu Dhabi.

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