F2, Baku: Vips rompe il ghiaccio nel caos di Gara 2
L'estone ha conquistato il primo successo in Formula 2 in una gara caotica caratterizzata da numerosi incidenti. Zhou sbaglia in avvio ed è costretto al ritiro.

Juri Vips ha finalmente rotto il ghiaccio. Il pilota della Hitech GP è riuscito a conquistare la prima vittoria in F2 in una Sprint Race caratterizzata dal caos e da numerosi incidenti.
Il primo colpo di scena c’è stato già al via. Quando si sono spenti i semafori Viscaal, scattato dalla pole, ha fatto pattinare eccessivamente le posteriori perdendo slancio ma riuscendo ugualmente a chiudere la porta in faccia a Beckmann, mentre a centro gruppo Zhou ha clamorosamente sbagliato la staccata arrivando lungo per poi colpire Ticktum che lo stava sfilando alla sua destra e finire subito KO.
Poco più avanti si è assistito al contatto tra Pourchaire e Boschung e ad avere la peggio è stato lo svizzero, costretto al ritiro, mentre il pilota della ART ha danneggiato l’ala anteriore ed ha dovuto affrontare una sosta imprevista.
La safety car è entrata in pista, ma è stata chiamata daccapo in causa al sesto giro quando Nissany ha centrato in pieno Verschoor spedendolo a muro.
Le operazioni sono riprese al settimo passaggio, ma anche in questo caso il caos ha avuto il sopravvento.
Viscaal, dopo essere stato scavalcato di forza da Vips per poi retrocedere in quinta piazza, ha forzato l’ingresso su Armstrong costringendo il pilota della DAMS a muro.
La direzione gara ha così deciso di intervenire con la Virtual Safety Car per placare gli animi, e consentire ai commissari di rimuovere anche la monoposto di Lundgaard spedita contro le barriere di protezione in curva 1 da Drugovich, ed alla ripartenza si è assistito allo show di Juri Vips.
L’estone ha messo nel mirino Beckmann per poi superarlo al nono giro grazie all’ausilio del DRS. Da quel momento per il pilota della Hitech GP è iniziata una gara in solitaria.
Juri ha imposto il proprio ritmo cercando ripetutamente di conquistare anche i punti del giro più veloce (andati poi a Piastri ndr.) ed ha tagliato il traguardo con un vantaggio di 3 secondi su Beckmann festeggiando così un successo che lo ripaga delle delusioni patite nei primi due round stagionali.
Il pilota del Charouz Racing ha invece conquistato il secondo podio dell’anno fornendo una prova decisamente convincente. Di sicuro Beckmann non può contare su una vettura da top team, ma sta mostrando di meritare assolutamente il suo posto in Formula 2.
Il terzo gradino del podio è stato artigliato da un Daruvala piuttosto spento. L’indiano della Carlin, così come visto al mattino, non è mai stato incisivo e non ha mai provato un attacco nei confronti di Beckmann nonostante la maggiore esperienza con queste monoposto.
Il ritardo dal tedesco sotto la bandiera a scacchi è stato di appena 6 decimi, ma nei giri conclusivi Daruvala ha dovuto controllare negli specchietti un Viscaal scatenato.
Il pilota olandese può recriminare per l’errore commesso ad inizio gara che gli è costato un probabile podio, ma il team Trident può essere comunque soddisfatto per aver trovato finalmente un ragazzo valido in grado di far brillare il nome della scuderia.
Dopo il successo del mattino Robert Shwartzman ha concluso Gara 2 in quinta posizione. Lo zar ha massimizzato il potenziale della propria vettura ed ha portato a casa altri punti pesanti in ottica campionato, specie alla luce del ritiro patito da Zhou.
Gara in chiaroscuro per Dan Ticktum. L’inglese, splendido protagonista al mattino, ha visto le proprie possibilità di podio compromesse già in partenza quando si è scontrato con Zhou. Dopo il contatto Ticktum è stato costretto ad una rimonta aggressiva che lo ha fatto soffrire nelle battute conclusive quando le sue Pirelli non erano più performanti.
L’inglese ha dovuto controllare negli specchietti un Lawson scatenato. Il neozelandese, scattato dal fondo della griglia, ha approfittato dei numerosi ritiri per riscattare un sabato avaro di punti e domani potrà provare il colpo grosso scattando dalla pole.
Grandi rimonte anche per Oscar Piastri e Théo Pourhcaire. Il pilota della Prema, partito dalla diciannovesima casella, ha guidato evitando ogni rischio sino a concludere in ottava piazza, mentre il rookie terribile della ART, dopo la sosta per il cambio muso, ha chiesto tutto alla propria vettura sino a recuperare e tagliare il traguardo in nona piazza davanti ad un Drugovich oggi da bocciare.
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