F2 | Baku: successi per Durksen e Verschoor, Bortoleto nuovo leader
Baku è stata una dei weekend più significativi del campionato, non solo perché ha regalato un nuovo vincitore, ma anche per i tanti giovani talenti che hanno debuttato in questo weekend, con il primo podio di Gabriele Minì. Vincono Durksen e Verschoor, mentre Bortoleto sfrutta il doppio zero di Hadjar e volta in testa al campionato.
Baku spesso ha regalato gare imprevedibile che si sono risolve solo negli ultimi giri e così è stato anche in Formula 2. Il weekend dell'Azerbaijan ha visto la prima vittoria di Durksen e il trionfo di Verschoor, ma ha regalato anche delle buone performance da parte dei piloti debuttanti, come Minì che ha centrato il podio nella gara sprint, e un cambio di leadership in cima al campionato. Da segnalare anche il podio di Andrea Kimi Antonelli nella Feature Race.
Gabriel Bortoleto ha infatti approfittato del secondo weekend senza punti per Hadjar, scavalcandolo così in classifica: il brasiliano è ora il leader del campionato con 4,5 punti di vantaggio sul rivale francese a due appuntamenti dalla fine, ovvero Qatar e Abu Dhabi. Più staccati i rivali, con Maloney a 34,5 punti da Bortoleto, mentre il distacco di Aron aumenta ulteriormente di due lunghezze rispetto a quello del pilota della Rodin.
Ora il campionato di prenderà un lungo periodo di pausa in attesa delle ultime due gare del campionato, tra fine novembre e inizio dicembre.
Richard Verschoor, Trident, 1° posizione, festeggia sul podio
Foto di: Simon Galloway / Motorsport Images
Sprint Race: prima vittoria per Durksen
Nella gara sprint a imporsi è stato Joshua Durksen, capace di guadagnare la testa della corsa verso fine gara superando due debuttanti assoluti, Christian Mansell e Gabriele Minì, il che gli ha permesso di centrare il suo primo successo in Formula 2.
Partito dalla quarta posizione, Durksen ha approfittato di una brutta partenza di Jack Crawford per portarsi nelle prime tre posizioni, proprio dietro i due debuttanti che, con la griglia invertita, si sono ritrovati nelle prime file. Minì è stato bravo a sfruttare il varco che si era creato in partenza conquistando subito la seconda posizione su Crawford, piazzandosi proprio davanti a Durksen.
Dopo una prima parte di gara con le posizioni di testa sostanzialmente congelate, nel corso del settimo giro è arrivata la prima mossa di Minì che, con il DRS, si è portato in testa alla gara sprint nella sua prima corsa in assoluto nella serie propedeutica, dato che questo weekend ha sostituito Oliver Bearman, impegnato in F1 con la Haas.
L’italiano ha subito provando ad allungare su Mansell, che nel giro successivo ha perso la posizione su Durksen, ma non è mai riuscito a prendere davvero il largo, con il pilota della AIX che si è fatto sempre più minaccioso alle sue spalle. Il sorpasso che ha regalato a Durksen il comando del Gran Premio è arrivato nel corso del tredicesimo giro, con un attacco fotocopia a quelli precedenti, ovvero con il DRS alla staccata di curva 1.
Joshua Durksen, AIX Racing
Foto di: Andrew Ferraro / Motorsport Images
Dopo aver accumulato un vantaggio di quasi cinque secondi, Durksen ha però visto il suo vantaggio annullarsi quando un incidente che ha coinvolto Ritomo Miyata, arrivato lungo contro le barriere in curva tre dopo un tentativo di sorpasso, ha spinto la direzione gara a fare intervenire la safety car nel corso del quindicesimo passaggio. Dopo la ripartenza, Durksen ha resistito fino al traguardo, centrando così la sua prima vittoria in Formula 2.
Alle sue spalle hanno chiuso Crawford e Minì, il quale ha così centrato il terzo posto e il primo podio al debutto assoluto in categoria: l’italiano aveva il potenziale per giungere in seconda posizione ma, alla ripartenza, con gomme e freni freddi, è arrivato all’errore alla prima staccata, perdendo la posizione sul pilota americano.
Quarta posizione per Martins, mentre Bortoleto ha chiuso in quinta posizione nonostante un contatto a pochi giri dal termine causato da Mansell, che ha spinto molto i suoi pneumatici nella prima parte di gara, complice una certa inesperienza in categoria, perdendo poi posizioni. Il pilota della Trident ha così chiuso in ottava posizione, dietro anche Aron e Andrea Kimi Antonelli.
Feature Race: Verschoor torna a vincere
Se la sprint race è stata più lineare, nella Feature Race non sono mancati momenti di tensione a partire dallo spegnimento dei semafori, quando è stata esposta la bandiera rossa dopo pochi secondi a causa di un incidente che ha coinvolto il pilota dell'Invicta Maini, Oliver Goethe della MP Motorsport e Pepe Marti della Campos.
Dopo essersi schierato in quinta posizione, Maini ha accusato uno stallo sulla griglia di partenza rimanendo fermo sullo schieramento. Mentre parte del gruppo è riuscito ad evitare l’incidente, Goethe è arrivato al contatto con l’Invicta, così come Marti, con l’auto di quest’ultimo che si è ribaltata andando a finire control il muretto box.
L'auto di Pepe Marti, Campos Racing, viene lanciata in aria dopo una collisione con Kush Maini, Invicta Racing.
Foto di: Simon Galloway / Motorsport Images
Sia Maini che un rappresentante del team Invicta sono stati convocati dagli steward per spiegare quanto successo. Durante l'udienza, i commissari hanno stabilito che Maini non aveva attivato la procedura di partenza come avviene normalmente, il che ha causato lo stallo iniziale e il successivo incidente. Di conseguenza, a Maini è stata inflitta una penalità di 10 secondi, che è stata convertita in una retrocessione di cinque posizioni in griglia per la prossima gara a cui prenderà parte.
Con un ritardo di 34 minuti, la gara è diventata una corsa contro il tempo, con conseguente riduzione dei punti in palio. Alla ripartenza, Verschoor ha mantenuto la testa della corsa grazie alla pole ottenuta al venerdì, mentre alle sue spalle non sono mancati i duelli. Luke Browning è stato protagonista di un intenso duello con Dennis Hauger, con quest'ultimo penalizzato per un contatto che ha causato danni all'ala anteriore del britannico.
Nel frattempo, Antonelli e Martins hanno iniziato a lottare per la seconda posizione, con il francese che non solo ha superato l’italiano, ma anche l’olandese della Trident a circa 21 minuti dal termine con un attacco in curva 1 sfruttando il DRS. La situazione è però cambiata dopo i pit stop, quando Martins ha subito una sosta lenta, il che gli ha fatto perdere preziosi secondi.
Dopo il round di pit stop, Zane Maloney, in corsa per il campionato, ha tentato di difendersi da Andrea Kimi Antonelli alla curva 3, ma è arrivato al bloccaggio e al contatto con l’italiano: mentre Antonelli è comunque riuscito a proseguire, seppur con la vettura leggermente danneggiata, il pilota della Rodin è finito nella via di fuga, scivolando indietro in classifica.
Richard Verschoor, Trident, 1a posizione, Victor Martins, ART Grand Prix, 2a posizione, e Andrea Kimi Antonelli, Prema Racing, 3a posizione, sul podio.
Foto di: Andrew Ferraro / Motorsport Images
A 12 minuti dalla fine della Feature Race, il distacco tra Verschoor e Martins era sceso a poco meno di 2 secondi e mezzo, con il francese che stava tentando di proseguire la sua rimonta, scendendo sotto i due secondi dopo tre minuti. A cinque minuti dalla fine della gara, Martins era sul punto di entrare nel raggio d'azione del DRS, con un ritardo di 1,1s, ma non è riuscito a rientrare nel gap per attivare l’ala mobile.
La battaglia è finita quando Gabriele Minì ha colpito il muro alla curva 15, facendo uscire la Safety Car a due minuti dalla fine. La Feature Race è stata così neutralizzata e Verschoor ha conquistato la sua prima vittoria della stagione 2024. Martins e Antonelli hanno completato il podio rispettivamente in seconda e terza posizione.
In ottica campionato, dopo essere partito in ventesima posizione a causa del suo errore in qualifica, Isack Hadjar (Campos) non è riuscito a rimontare fino alla zona punti, il che vuol dire che il francese ha chiuso con un altro zero per il secondo appuntamento consecutivo. Al contrario, Gabriel Bortoleto ha ottenuto un buon quarto posto, portandosi in testa alla classifica con quattro punti e mezzo di vantaggio a soli due round dalla fine.
A punti anche Durksen con un quinto posto e Aron in sesta posizione, il quale ha preceduto Browning, Crawford, Hauger e Mansell a concludere la top ten.
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