F2 | Azerbaijan: un weekend nel segno di Oliver Bearman
Il giovane pilota della Prema è stato il grande protagonista del weekend della Formula 2 in Azerbaijan, dove ha ottenuto non solo la prima vittoria, ma anche una entusiasmante doppietta conquistando sia la Sprint Race che nella Feature Race.
Un weekend nel segno di Oliver Bearman. Sulle stradine del tracciato di Baku, il britannico non ha lasciato nemmeno le briciole alla concorrenza concludendo al comando ogni singola sessione del fine settimana. Dal primo posto nelle prove libere del venerdì alla vittoria nella Feature Race della domenica, a cui si aggiungono la pole e il successo nella Sprint Race.
Un trionfo completo che ha reso il pilota della Prema il primo capace di ottenere un doppio successo nel corso del medesimo fine settimana durante questa stagione. Con queste due vittorie Bearman si rilancia anche nella classifica del campionato, salendo in quarta posizione a quota 41 punti: prima dell’Azerbaijan il giovane della Ferrari Driver Academy aveva dimostrato velocità ma senza concretizzare il risultato.
In testa alla classifica sale Theo Pourchaire, il quale comanda con 65 punti con cinque lunghezze di vantaggio su Frederick Vesti. Terzo posto per Ayumu Iwasa, suo malgrado autore di un weekend da dimenticare.
Frederik Vesti, Prema Racing, 2a posizione, Oliver Bearman, Prema Racing, 1a posizione, e Jak Crawford, Hitech Pulse-Eight, 3a posizione.
Photo by: Simon Galloway / Motorsport Images
Sprint race: arriva la prima vittoria Bearman
Dopo aver mostrato buone prestazioni nei primi due appuntamenti, seppur non concretizzati in termini di punti, a Baku finalmente Bearman è stato in grado di convertire in punti importanti la sua velocità, ottenendo il suo primo successo in campionato. Una vittoria attesa e cercata, seppur arrivata con un pizzico di fortuna, perché giunta in seguito a un incidente nell’ultima ripartenza che ha messo fuorigioco quelli che erano stati i protagonisti della corsa fino a quel momento.
Avendo preso il via dalla nona posizione a seguito della pole conquistata al venerdì, il pilota della Prema è stato chiamato alla rimonta, recuperando subito una posizione per il contatto di Ralph Boschung contro le barriere nella zona del castello. Giro dopo giro, Bearman ha iniziato a risalire la classifica, portandosi al quarto posto nel corso dell’undicesimo giro dopo il sorpasso completato su Daruvala con l’ausilio dell’ala mobile.
L’entrata della Safety Car a causa dell’incidente di Nissany ha costretto a un lungo periodo alle spalle della vettura di sicurezza, lasciando ai piloti pochi giri per sferrare l’attacco finale. Ma proprio alla ripartenza, dopo aver malgiudicato il punto di frenata alla prima staccata, coloro che avevano comandato la corsa fino a quel momento, Hauger e Martins, sono giunti all’errore sbattendo contro le barriere. Un contatto che ha permesso a Bearman di salire fino alla seconda posizione, proprio alle spalle del compagno di squadra Frederick Vesti: a quel punto, sfruttando quei pochi secondi concessi dalla direzione gara prima di una nuova neutralizzazione, il britannico ha sferrato l’attacco decisivo in uscita di curva quattro, concludendo così la corsa al primo posto.
Alle spalle del portacolori della Ferrari Driver Academy hanno concluso proprio Vesti, completando la doppietta Prema, e Jak Crawford, che ha così ottenuto il terzo gradino del podio evitando il caos finale. Il pilota statunitense precede Kush Maini ed Enzo Fittipaldi, rispettivamente quinto e sesto, mentre a chiudere la zona punti sono stati Clement Novalak, Isack Hadjar e Roman Stanek.
Su un tracciato che ha messo alla prova i piloti, solo undici vetture su ventidue sono giunte al traguardo, con Pourchaire coinvolto nell’incidente finale.
Oliver Bearman, Prema Racing, 1a posizione
Photo by: Simon Galloway / Motorsport Images
Feature race: doppietta Bearman
Molto più tranquilla la Feature Race della domenica mattina, con meno episodi da segnalare e una corsa più lineare anche in termini di azione in pista. Partito dalla pole ottenuta al venerdì, il pilota britannico ha avuto la gara in pugno per l’intera distanza di gara nonostante un rapido scambio di posizioni tra il terzo e il quarto giro con Pourchaire. Da quel momento in poi, il portacolori della Prema ha allungato sul gruppo mettendosi al riparo da eventuali undercut anche nel momento dei pit stop; un gap sufficiente che gli ha consentito di mettere in cassaforte il risultato.
Le altre due posizioni sul podio sono state decise negli ultimi passaggi di gara, con una bella manovra da parte di Enzo Fittipaldi, partito secondo, su Theo Pourchaire a circa cinque giri dalla bandiera a scacchi. Il francese ha patito il consumo gomme sul finale, mentre il brasiliano sentiva di avere dalla sua ancora un buon margine in termini di degrado, abbastanza per regolare il pilota della ART.
Oliver Bearman, Prema Racing, 1° posizione, Enzo Fittipaldi, Rodin Carlin, 2° posizione, Theo Pourchaire, ART Grand Prix, 3° posizione
Photo by: Simon Galloway / Motorsport Images
Fuori dal podio Victor Martins, il quale si è comunque reso autore di una buona rimonta dopo essere partito dalla quarta fila: per lui è giunto un quarto posto non lontano dalla zona podio, anche se è rimasto a lungo più spettatore del duello che Fittipaldi-Pourchaire che attore protagonista. Alle sue spalle Frederick Vesti, il quale ha pagato il tempo perso nel traffico dopo il pit stop, arrivato in anticipo di qualche tornata rispetto ai rivali con cui stava inizialmente duellando.
Sesto posto per Kush Maini con la Campos, il quale precede a sua volta Dennis Haugur, autore di una gara in cui non ha propriamente brillato. Ottima ottava posizione per Isack Hadjar, protagonista di una bella rimonta dopo essere partito dalle ultime file dello schieramento: nel suo caso la strategia inversa, che lo ha portato a rientrare ai box nel 24° passaggio, ha dato gli effetti sperati. A concludere la zona punti Richard Verschoor e Jack Crawford, mentre Arthur Leclerc ha chiuso in undicesima posizione.
Giornata anonima per uno dei pretendenti al titolo, Ayumu Iwasa, penalizzato anche di cinque secondi per un’infrazione commessa sotto Virtual Safety Car.
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