F2 | 5000 km di test per sviluppare l'auto di nuova generazione
Nel 2024 debutterà la vettura di nuova generazione della Formula 2, con richiami che l'avvicineranno alle monoposto della massima serie sia dal punto di vista stilistico che tecnico. Per arrivare pronti ai nastri di partenza del nuovo campionato sono stati completati diversi test in giro per il mondo, tra Italia, Francia, Spagna e Bahrain. Quest'ultimo si è rivelato utile anche per capire il comportamento della vettura e l'efficacia del sistema di raffreddamento con le alte temperature.
I test post-stagionali di Abu Dhabi hanno visto tante novità sul fronte dei piloti, con il debutto ad esempio di Kimi Andrea Antonelli e di Ritomo Miyata, ma hanno anche rappresentato l'addio alla F2 2018, la vettura che ha accompagnato la categoria propedeutica dal 2018 al 2023.
Infatti, a partire dalla prossima stagione ci sarà una nuova di nuova generazione presentata lo scorso settembre durante il fine settimana del Gran Premio di Monza. La filosofia progettuale della monoposto 2024 è quella di dare ai giovani piloti una miglior preparazione, rendendola quanto più simile alle caratteristiche delle attuali auto della massima categoria. Ad esempio, il muso, la zona anteriore, il fondo e l’ala posteriore, sono stati completamente rivisti per ridurre le turbolenze aerodinamiche. Tuttavia, per una questione di costi, non è stato introdotto il servosterzo e sono rimasti inalterati il cambio e il motore, anche se ci saranno delle modifiche per adattare quest'ultimo al progressivo utilizzo dei carburanti sostenibili.
Per arrivare pronti ai nastri di partenza del nuovo campionato, dietro le quinte la Formula 2 ha svolto numerose sessioni di test in giro per tutto il mondo, anche se, per motivi economici, le prime prove si sono svolte in Europea: tutto ha preso il via con lo shakedown in Italia, a cui sono seguiti test a Magny-Cours in Francia e al Circuito di Jerez in Spagna.
Successivamente la Formula 2 si è spostata in Medio Oriente per una sessione di quattro giorni in Bahrain, sul Circuito Internazionale di Sakhir, utile anche per provare la vettura in condizioni più calde, in modo da verificarne anche l'efficacia del raffreddamento. Il vicedirettore tecnico della F2 Pierre-Alain Michot è rimasto soddisfatto dei risultati ottenuti: "Il test in Bahrein è servito ad assicurarsi che la vettura fosse conforme a tutte le nostre aspettative in termini di prestazioni, comportamenti, e che rispondesse a tutti i requisiti del programma di sviluppo", ha spiegato in un'intervista rilasciata al sito della Formula 2.
"Abbiamo percorso quasi 5.000 km, ma alla fine sono mancati solo 7 km, il che è un peccato, ma riuscire a raggiungere questo risultato mettendo assieme diverse sessioni tra Magny-Cours, Jerez e Bahrain è positivo. Nei test ci siamo assicurati che la vettura, quando gira in pista, si mantenga sufficientemente fresca per consentire a tutti i sistemi di funzionare. In Bahrain non abbiamo avuto meno di 30 gradi e la monoposto si è comportata e ha risposto come previsto".
Al di là dell'estetica della nuova vettura di F2, c'è stata un'enorme quantità di lavoro sugli interni, in particolare sull'abitacolo del pilota. In linea con le ultime specifiche di sicurezza della FIA, il nuovo abitacolo della 2024 è stato progettato per adattarsi a piloti di tutte le dimensioni, grazie anche all'intervento di Dallara.
I test si sono svolti con prove anche a diverse configurazioni aerodinamiche, in modo da testarne il comportamento anche in molteplici situazioni dato che le varie specifiche andranno chiaramente ad adattarsi ai livelli di carico richiesti da ogni singola pista. Dal profilo ad alto carico, che sarà utilizzato su piste come Monaco e Qatar, alle specifiche più scariche, da usare a Monza e Baku.
"È molto importante perché il Bahrain è abbastanza rappresentativo di molti parametri che vedremo nel corso della stagione. Siamo riusciti a convalidare il comportamento della vettura, che è sempre la cosa più difficile da fare con una macchina nuova", ha aggiunto Michot.
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