Correa: "Non ho perso l'amore per le corse, voglio tornare!"
Juan Manuel Correa ha raccontato le tremende sensazioni vissute negli attimi immediatamente successivi all'incidente nel quale ha perso la vita Hubert e si è posto l'obiettivo di tornare in pista il prossimo anno.

Il 31 agosto del 2019 è una data che purtroppo è rimasta impressa nella memoria di tutti gli appassionati a causa del tremendo incidente avvenuto sul tracciato di Spa-Francorchamps nel quale ha perso la vita Anthoine Hubert.
A poco più di 8 mesi di distanza da quel drammatico giorno, Juan Manuel Correa ha raccontato in un podcast di ESPN le tremende sensazioni vissute nei momenti immediatamente successivi all’incidente.
"Non so come abbia fatto a non svenire. Avrei voluto svenire, ma ero pienamente cosciente".
E’ iniziata così, con queste parole, la cruda confessione di Correa. Di quel tremendo incidente il report della FIA pubblicato ad inizio anno ha fornito i freddi numeri, mentre il pilota americano ha raccontato le tremende sensazioni vissute sia subito dopo l’impatto che nei giorni successivi.
"Tutto è stato davvero surreale, come un incubo molto, molto brutto dal quale non riesci a svegliarti”.
"La cosa che mi ha veramente spaventato in quel momento è che di solito, considerando l’adrenalina in corpo, non si prova alcun dolore. Ho avuto incidenti in passato dove sono uscito da solo dall’auto, mentre quel giorno, tre ore dopo, non riuscivo ad alzarmi dal letto per il dolore”.
Correa ha dichiarato di aver capito subito di aver subito in grave incidente ed immediatamente pensato di aver perso le gambe nello scontro.
"Quello che mi spaventava era il dolore fortissimo che sentivo alle gambe. Sapevo che c'era qualcosa di grave. All'inizio ero convinto di aver perso le gambe. Avevo un dolore enorme ma non riuscivo a muoverle”.
"Era davvero spaventoso. Sono andato in uno stato di shock a causa dell'adrenalina e del dolore. Inoltre, a causa dell'impatto non riuscivo a respirare. Nell’incidente anche il mio petto ha subito un impatto enorme. Tutta quella combinazione è stata davvero spaventosa".
L’incidente di Spa-Francorchamps ha segnato indelebilmente il corpo e l’anima di Correa oltre a strappare all’affetto dei suoi cari Anthoine Hubert.
"Scoprire che Anthoine era morto è stato molto triste, molto, molto triste. Il mio subconscio sapeva che Anthoine non c’era più, ma ho dovuto chiedere nuovamente perché non ero sicuro di cosa fosse reale e che fosse una allucinazione. È stato tutto molto strano".
Juan Manuel sta affrontando una lunga riabilitazione, ed in queste settimane di lockdown è impegnato anche negli appuntamenti virtuali della Formula 1.
La forza d’animo dei piloti è un qualcosa che va oltre la comprensione delle persone comuni e le parole di Correa lo confermano.
"Correre è davvero ciò che amo e mi ci sono voluti solo pochi giorni per capire che non avrei perso così facilmente il mio amore per le corse. Avevo bisogno di una sfida per motivarmi e affrontare il lungo viaggio che ho davanti a me”.
“Ho subito chiesto ai dottori quando sarei riuscito a tornare in pista e mi hanno detto che questo non sarebbe avvenuto prima di due anni. Probabilmente potrà avvenire il prossimo anno”.
“Tornare a correre è davvero una sfida che mi motiva e mi mantiene in uno stato d'animo positivo. Ecco perché questo obiettivo è molto importante per me”.
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