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Albon: "Sorpreso dal mio tempo, ma ho ancora molto da imparare"

Il tailandese ha concluso la prima giornata di test col secondo tempo poco distante dal compagno di team Matsushita. Albon si è dichiarato ancora sorpreso dalla velocità della F.2 e da quanto le raffiche di vento incidano sulla vettura.

Alexander Albon, ART Grand Prix

Foto di: FIA Formula 2

Alexander Albon, ART Grand Prix
Alexander Albon, ART Grand Prix
Alexander Albon, ART Grand Prix
Alexander Albon, ART Grand Prix
Alexander Albon, ART Grand Prix

La prima giornata di test collettivi della Formula 2 ha visto il team ART Gran Prix dominare la classifica dei tempi occupando la prima posizione con Nobuharu Matsushita e la seconda con Alex Albon.

Per il tailandese si è trattato di un esordio decisamente positivo nella nuova categoria, confermando così l'ottimo trend di crescita che l'ha visto recitare un ruolo da protagonista nella passata stagione di GP3 dove ha lottato per il titolo sino all'ultima gara.

Al termine della prima giornata abbiamo avvicinato Albon per comprendere le sue sensazioni al volante della monoposto del team ART.

Quali sono state le tue sensazioni dopo questa prima sessione di test?
"Sono piacevolmente sorpreso anche se ho ancora molto da imparare. E' passato molto tempo dai test di Abu Dhabi e una volta tornato in macchina sono rimasto nuovamente colpito dalla velocità della Formula 2. Stiamo cercando di migliorare costantemente. Tra l'altro questa pista è totalmente diversa da quella di Abu Dhabi dove le vie di fuga erano davvero ampie. A Barcellona devi essere sempre concentrato perché ogni minimo errore si paga caro".

Dopo aver trovato la pista umida nella mattina, al pomeriggio è comparso un forte vento che ha spazzato l'intero circuito per tutto il tempo. Questo fattore ti ha condizionato?
"E' incredibile. Non so se sia qualcosa inerente le vetture della Formula 2, ma parlando con il mio ingegnere discutevamo circa l'importanza di capire la direzione del vento perché, in base a questa, cambia moltissimo il comportamento della monoposto. Ad esempio, quando mi trovavo sul rettilineo la vettura si muoveva moltissimo proprio per la forza delle raffiche, ma è qualcosa che devo imparare a prevedere per comprendere al meglio il comportamento della macchina".
 
Al termine della prima giornata hai ottenuto il secondo tempo. Vi siete concentrati sulla prestazione singola o avete lavorato sul passo gara?
"Ovviamente la ricerca del giro più veloce è parte integrante di queste giornate di test, ma abbiamo cercato di fare più giri possibili per acquisire il maggior numero di dati ed analizzarli dopo la pausa pranzo. Abbiamo provato differenti tipi di set up, almeno questo è il lavoro che ho svolto io, ed è stato molto utile visto che sono un esordiente nella categoria e devo comprendere al meglio la vettura".
 
Nel corso della pausa invernale si è parlato molto delle dichiarazioni di Hamilton circa la condivisione dei dati con il proprio compagno di team. Tu e Matsushita condividete i dati?
"Si! Lui ha una grande esperienza con questa monoposto e questo è un fattore molto importante. Credo che avere Nobuharu come compagno di team sia positivo dato che il salto da una monoposto di GP3 ad una di F.2 è enorme. Lo stile di guida richiesto dalla Formula 2 è completamente diverso rispetto alla GP3. Per adesso condividiamo liberamente i dati, poi non so se questo avverrà anche a campionato iniziato".
 
Al via della nuova stagione saranno presenti dei rookies decisamente competitivi. Quali obiettivi ti sei posto? 
"Quest'anno ci sono degli esordienti di grande livello. molto veloci e con molta esperienza alle spalle. E' un qualcosa di molto positivo per il campionato. Ovviamente il mio obiettivo è quello di ottenere il meglio. Non voglio dire di puntare al titolo di rookie dell'anno o al campionato, ma voglio vivere la stagione una gara alla volta così come ho fatto nel 2016 in GP3".   

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