Calado vince l'ultima gara della stagione della GP2

James Calado ha vinto l'ultima gara della stagione 2013 della GP2 ad Abu Dhabi, andando così ad assicurare il suo terzo posto nel campionato. Più indietro Sam Bird ha chiuso quarto la sua rimonta, andando così a regalare al suo team, la Russian Time, il titolo squadre nonostante fosse da solo per via del forfait di Tom Dillmann e dovesse recuperare 8 punti alla Carlin, che però ha avuto una gara con entrambi i suoi piloti. La seconda vittoria della stagione per la vettura della ART di Calado è arrivata grazie ad una partenza razzo che gli ha permesso di scavalcare Johnny Cecotto Jr e Felipe Nasr, che partivano in prima fila. Subito alle sue spalle intanto Nasr ha mandato Cecotto in testacoda alla prima curva, provocando grande caos dietro intanto che tutti cercavano di evitare la vettura in mezzo alla curva. Quello che più ne ha tratto vantaggio è stato Dani Closche poi ne ha approfittato per scavalcare il neocampione Fabio Leimer alla curva dopo. La gara poi è stata interrotta da due safety car, che però non hanno causato problemi a Calado, che ha tagliato il traguardo con 0"7 di vantaggio su Clos. Leimer ha cercato di tenre il passo di Clos per tutta la gara, ma alla fine ha chiuso terzo molto staccato dai primi due. Come detto, Bird ha chiuso quarto, che è bastato per permettere alla Russina Time di battere la Carlin, nonostante Bird abbia poi spiegato che la sua vettura fosse "molto difficile da guidare". Dopo lo schianto di Nasr alla prima curva, che gli è costato un drive through, l'altra vettura della Carlin di Jolyon Palmer è finita fuori dalla Top 10 dopo aver colpito un cordolo nella sezione dell'hotel. Ha lottato con Julian Leal per cercare di rimontare, ma in seguito è stato costretto al ritiro per problemi al posteriore. Con entrambe le vetture della Carlin fuori dai punti, la quarta posizione di Bird ha permesso alla Russian Time di tornare davanti e vincere il titolo. Daniel Abt ha chiuso il suo miglior weekend in GP2 con il quinto posto davanti a Marcus Ericsson, Simon Trummer e Sergio Canamasas.