"Babalus": "Voglio chiudere la stagione con un acuto"
Matteo Santoponte si racconta ai nostri microfoni al Mugello. Ha riportato ai vertici il nickname "Babalus"
Per gli appassionati più giovani del Motorsport il nome "Babalus" potrebbe non avere significati particolari, eppure può vantare una tradizione molto importante nelle corse e in questo 2015 è tornato sotto le luci dei riflettori nel Ferrari Challenge Europa.
Nel corso di tutta la sua carriera Matteo Santoponte ha utilizzato questo soprannome, il medesimo utilizzato qualche tempo prima dal padre. La scalata nel mondo del Motorsport di Matteo lo ha visto protagonista prima della Formula Campus, poi in Formula 3 e, successivamente in Formula 3000. Nel 2004, però, la sua carriera è giunta al termine.
"Ero nauseato", ha detto "Babalus". "Ho provato con tutte le mie forze e ho dato il cento per cento in termini di impegno. All'inizio tutto è andato bene e ho avuto una buona chance in Formula 3000 e anche di intraprendere un programma di test in Formula 1. Sfortunatamente una cattiva decisione del team ha rovinato questa possibilità". Dunque la prima parte della carriera di Matteo si è interrotta non nel migliore dei modi. "È accaduto tutto in un sabato pomeriggio a Spa-Francorchamps. C'era qualche problema con il team e avevo appena capito di essere l'unico con una passione vera. Gli altri erano presenti solo perché stavano facendo il proprio lavoro. Non mi piacque e presi un volo per tornare a casa. Fu la fine".
Matteo è tornato a lavorare con la propria famiglia, un fashion store chiamato "Babalus" specializzato in importazione di abbigliamento dagli Stati Uniti. "Pensavo di essere guarito dalla malattia per le corse, anche se ho continuato a lavorare con le automobili, ma in altri ruoli. A un certo punto però ho incontrato i ragazzi di Autoropa e sono divenuto il loro allenatore. Mi è piaciuto molto, perché loro hanno un approccio molto più rilassato e distinto. A quel punto, una cosa tira l'altra. Avevano bisogno di due piloti per il campionato svedese e ho colto quell'opportunità".
"Ho trascorso due anni nella serie GT svedese cogliendo ottimi risultati, così mi hanno offerto una vettura per il Ferrari Challenge Europa. Abbiamo dominato sin da subito a Monza. Purtroppo alcune scelte tecniche ci hanno penalizzato e non abbiamo potuto lottare per il titolo. Qui al Mugello siamo in forma e vogliamo finire il 2015 con un acuto".
Il futuro nelle corse di Matteo è ancora nebuloso... "Qualcuno ha bussato alla mia porta per la prossima stagione. Ma questo deve essere un vero lavoro per me, oltre a essere un piacere. Se tutto rimarrà su questo piano, sarà un'ottima cosa".
(Foto: Alex Galli)
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