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Dan Ticktum emerge dal caos ed artiglia la pole per la Qualifying Race di Macao

Il pilota del team Motopark è stato bravissimo nel mantenere la concentrazione e piazzare la zampata decisiva nei minuti finali del turno conquistando così la pole davanti ad Ilott. Soltanto nono Mick Schumacher.

Dan Ticktum, Motopark Academy

Dan Ticktum, Motopark Academy

Alexander Trienitz

Yoshiaki Katayama, Carlin
Toshiki Oyu, TODA Racing
Ukyo Sasahara, Threebond Racing
Sho Tsuboi, TOM'S
Sacha Fenestraz, Carlin
Sophia Flörsch, Van Amersfoort Racing
Sophia Flörsch, Van Amersfoort Racing
Robert Shvartzman, SJM Theodore Racing by PREMA
Ritomo Miyata, TOM's
Robert Shvartzman, SJM Theodore Racing by PREMA
Ralf Aron, SJM Theodore Racing by PREMA

La qualifica del Gran Premio di Macau è una prova di nervi decisamente impegnativa. Ovviamente serve il giro veloce, quello in cui si usa l’ultimo centimetro di pista prima delle temutissime barriere giallo-nere che circondano il tracciato da Guia. Ma soprattutto servono nervi saldissimi, perché su dieci tentativi di giro lanciato, la maggior parte finisce per essere abortita a causa di traffico, bandiere gialle (o rosse)che vanno messe in conto. Ed anche oggi la tradizione macaense è stata rispettata, con in aggiunta il comportamento poco professionale di alcuni piloti che nei giri di lancio o di rallentamento viaggiavano a metà rettilineo in piena traiettoria mettendo in grande difficoltà chi era impegnato nella tornata veloce.

Dopo 32 dei 40 minuti della seconda e conclusiva sessione di qualifica, Dan Ticktum era in ottava posizione. “Fino a quel momento non ero riuscito a completare un buon giro - ha spiegato il pupillo di Helmut Marko – poi c’è stata un periodo di bandiera gialla (a causa di un’uscita di Marcus Armstrong alla curva Melco) che mi è sembratolunghissimo”. Quando la direzione-gara ha finalmente esposto la bandiera verde, Ticktum ha avuto la possibilità di completare due completare due giri lanciati: 2’10”198 il primo, poi il 2’09”910 che ha garantito al vincitore del 2017 la pole position mancata dodici mesi fa. “La pista era molto performante – ha commentato il diciannovenne britannico del team Motopark – e alla fine è andata bene. Dopo i due giri lanciati sono riapparse le bandiere gialle e subito dopo la rossa finale, quindi non posso che essere contento di aver colto l’attimo giusto”.

Il caos degli ultimi minuti ha frenato non pochi piloti, tra cui Callum Ilott. Il pilota delle Ferrari Driver Academy (in questo weekend in pista con il team Carlin) aveva nel piede la possibilità di giocarsi la pole position con Ticktum, ma nel suo ultimo giro ha schivato per pochi centimetri Marino Sato, uscito alla Police. “È stata una sessione stressante – ha commentato Ilott – non abbiamo avuto le cinque bandiere rosse dello scorso anno, ma le chance per completare un giro lanciato senza problemi sono state poche. Nel mio ultimo giro avevo abbassato di un paio di decimi i tempi nei primi due intermedi (a Macao la pista è divisa in quattro settori) e sentivo di avere un buon passo. Arrivato alla staccata della Police hanno esposto la bandiera gialla quando avevo già iniziato la frenata, ed a quel punto ho deciso di tenere la traiettoria più interna. Mi è andata bene, e sono riuscito a passare per un soffio senza colpire Sato. Il giro veloce è svanito, ma almeno ho riportato la monoposto intera ai box. Mi spiace per la pole, ma scattare dalla prima fila va comunque molto bene qui a Macao”.

Terzo, un po' a sorpresa, Sacha Fenestraz, che in extremis ha tolto la posizione ad un veloce (e poco fortunato) Joel Eriksson. Il passo dello svedese è stato però tra i migliori, e si inserisce di diritto nei pretendenti alla vittoria nella finale di domenica. Lunga invece la lista di chi ha da recriminare, ad iniziare da Mick Schumacher, veloce nelle fasi iniziali ma rimasto attardato nel finale, quando anche il grip offerto dalla pista è decisamente migliorato. Il campione Europeo di Formula 3 scatterà nella manche di qualifica in programma domani dalla nona posizione, preceduto dai compagni di squadra del team Prema Marcus Armstrong (ottavo) e Zhou, quinto.

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