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Crash Macau: la Floersch è volata a 276 km/h! E c'è il... giallo della bandiera fantasma

Il terribile incidente che a Macao ha visto la tedesca Sophia Floersch volare sulle ruote di Tsuboi potrebbe essere stato causato da una bandiera gialla che secondo Guan Yu Zhou sarebbe rimasta esposta nonostante la ripartenza. La FIA ha aperto un'inchiesta.

Sophia Flörsch, Van Amersfoort Racing

Sophia Flörsch, Van Amersfoort Racing

Alexander Trienitz

I bollettini medici arrivati nella serata macaense dal vicino ospedale generale hanno disegnato un quadro importante in merito alle conseguenze che ha avuto il violento incidente avvenuto oggi nella coppa del Mondo di Formula 3.

Sophia Floersch sarà operata nella giornata di domani, ma la stessa diciassettenne tedesca ha voluto tranquillizzare tutti in merito alle sue condizioni con un tweet di ringraziamento.

L’intervento chirurgico dovrebbe essere mirato a risolvere una frattura vertebrale, ma non ci sono informazioni dettagliate in merito. Chan Cha In, il commissario di percorso coinvolto nell’incidente, ha riportato la frattura di uno zigomo e la compressione della cassa toracica, mentre a uno dei due fotografi ricoverati dopo l’incidente, Chan Weng Wang, è stato riscontrato un trauma addominale.

In attesa di ricevere tra ventiquattr’ore notizie positive in merito alla Floersch, non sono pochi gli addetti ai lavori che hanno sottolineato come le conseguenze dell’uscita di pista della monoposto di Sophia avrebbero potuto avere conseguenze ben più gravi.

La prima circostanza fortunata riguarda il momento in cui è avvenuto l’incidente. La finale di Formula 3 è seguita da pochi fotografi nel punto in cui è avvenuto l’incidente, che preferiscono immortalare la staccata della Lisboa al via della manche di qualifica, poiché la finale richiede la presenza in pit-lane per il podio.

Essere alla Lisboa non permette di tornare ai box in tempo per il podio ed, infatti, sia la struttura dedicata ai fotografi che le postazioni dietro le reti non hanno fortunatamente visto una grande presenza di personale.

Alla circostanza favorevole va aggiunta anche la risposta delle misure di sicurezza, che hanno dovuto far fronte ad un impatto violentissimo.

Il passaggio della monoposto della Floersch nel punto in cui viene rilevata la velocità alla staccata della Lisboa ha registrato ben 276 km/h, e le reti (divelte dalla monoposto dopo essere decollata sul cordolo interno della curva) hanno attutito di poco lo slancio.

Per fortuna la struttura che accoglie i fotografi si è confermata decisamente robusta, nonostante la velocità e la massa (oltre 600 kg) che hanno impattato. Anche la monoposto ha svolto al meglio il suo lavoro, visto che il roll-bar ha retto l’urto ed anche la scocca è sembrata integra dopo un impatto molto violento.

 

Il... giallo sulla bandiera gialla!

Subito dopo l’incidente, avvenuto nel corso del quarto giro di gara immediatamente dopo una ripartenza da un regime di safety-car, le immagini televisive hanno trasmesso solo pochi attimi che hanno mostrato la monoposto della Floersch ferma dietro le barriere, poi il nulla.

Una censura inutile, se l’obiettivo era quello di tutelare la sensibilità degli spettatori, poiché sono bastati pochi minuti per trovare sui maggiori canali social il video (anzi, i video) realizzati da spettatori presenti in tribuna. Tuttavia le immagini non hanno aiutato a comprendere il motivo per cui la Florsch ha perso il controllo della monoposto, una circostanza descritta però bene da Guan Yu Zhou, che si trovava molto vicino alla Floersch negli istanti precedenti l'incidente.

“Sono stati momenti spaventosi – ha confermato Zhou – dopo la curva Mandarin ho visto che era esposta una bandiera gialla, ma ho pensato che fosse un errore dei commissari, che forse non avevano rimosso la segnalazione dopo il nuovo via. Sophia era molto vicina a Jehan (Daruvala) e quando quest’ultimo ha frenato non ha avuto il tempo di reagire".

"Ha colpito la parte posteriore destra della vettura di Jehan, ha perso il controllo della monoposto che è pericolosamente avanzata a tutta velocità verso la Lisboa”.

Sarà compito della FIA verificare sull’accaduto, ma quanto segnalato da Zhou sembra abbastanza chiaro, e dipinge un contesto con un errore molto grave da parte di chi dovrebbe aiutare a gestire i momenti di pericolo su una pista estrema come quella di Macao.

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