Zanardi: "Dalla Ferrari non mi aspetto un gran miglioramento"
Alessandro Zanardi intervistato dalla Gazzetta dello Sport parla di F.1: "Arrivabene ha un incarico difficile: è stato lasciato un po' solo". "Al posto di Rosberg avrei puntato su Wehrlein o avrei scommesso su Valentino Rossi".
Foto di: acisportitalia.it
Alessandro Zanardi non crede nel potenziale della Ferrari nel mondiale di Formula 1. Il campione bolognese, che con la Bmw M6 Gt3 ha vinto l’ultima prova del campionato italiano GT, dopo la conquista delle medaglie alle Paralimpiadi di Rio, è stato intervistato dalla Gazzetta dello Sport per analizzare l’anno nuovo. L’ex campione dell’Indycar e pilota di Formula 1 di Lotus e Williams ha parlato della Rossa e non solo…
Che 2017 per la Ferrari?
“Non credo che ci si possa aspettare un gran miglioramento. Mi aspetto che vinca Hamilton”.
Cosa manca?
“La F.1 è un mondo complicato. Vincere è questione di programmazione”.
È colpa di Arrivabene?
“Ha un incarico difficile. In F.1 serve un sistema trasversale in cui tutti dai tecnici ai piloti a chi dirige, lavorino nella stessa direzione. Imputare a lui tutte le colpe sarebbe ingiusto. È stato lasciato un po’ solo. Andrebbe sostenuto: ora è il momento di farlo…”.
Rosberg si è ritirato…
“Sento che la scelta sarà Bottas. Avrei puntato su Wehrlein, giovane di talento. Quasi a rivedere la scelta della McLaren quando affiancò Hamilton ad Alonso. Sappiamo come finì. Speravo qualcosa di più fantasioso”.
Si è parlato di Valentino…
“Sportivamente non era la scelta più logica, sarebbe stata un’occasione perfetta per regalare altra luce a una F,1 che ne ha bisogno, specie in tv. Alla Mercedes un altro mondiale porta tanto. Pensiamo cosa avrebbe portato anche solo una vittoria di Valentino?”
Rossi lavora per il decimo titolo…
“E’ pazzescamente grande. Incredibile. Fa bene a pensarlo. Scommetterei su di lui e non su Marquez”.
E se la Mercedes ti avesse cercato?
“Ho scambiato gli auguri con Hamilton che è un amico. Gli ho scritto: ‘Se prendessero me, nessuno più ti seguirebbe”. Gli ho fatto immaginare due auto alla partenza e di fianco a una c’è una sedia a rotelle. Chi guarderebbe l’altra? Insomma ci abbiamo scherzato su…”.
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