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Yas Marina: arrivano le modifiche, ma saranno sufficienti?

Il GP di Abu Dhabi ha offerto poco spettacolo e pochi sorpassi genuini a causa del suo layout. Le modifiche in programma dovrebbero risolvere il problema, ma sarà davvero così? Stuart Codling spiega le sue perplessità.

Il nuovo layout del circuito di Yas Marina

Foto di: Yas Marina Circuit

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È probabilmente un cliché. Nessuno può cambiare la propria natura, così come un cerchio non può diventare un quadrato. Cosa fare, quindi, della notizia che il poco amato circuito di Yas Marina sta per essere rinnovato nella speranza di generare più opportunità di sorpasso per le vetture di F1?

Nonostante la spettacolarità del luogo stesso, ed il particolare format che vede la gara partire al tramonto per poi concludersi con la sola illuminazione artificiale, rimane straordinario come una pista con un rettilineo posteriore talmente lungo da impedire ai piloti di vederne la fine da dentro l'abitacolo produca così pochi sorpassi genuini ed offra una così poca varietà strategica.

Mentre i promotori pagano una bella somma per l'onore di ospitare l’ultimo appuntamento della stagione, anche le poche gare di F1 che sono state decisive per il titolo sono state degli insuccessi. Sicuramente l'unica persona che sia mai stata sul filo del rasoio durante un GP di Abu Dhabi è stato l'importante blogger di F1 che ha accidentalmente premuto il tasto "pubblica" per mandare online la sua storia scritta con troppo anticipo dove si raccontava di un Fernando Alonso campione del mondo di F1 al termine del GP del Brasile del 2010, e il cui dito deve aver tremato daccapo una settimana dopo quando Nando ha speso un'infinità di giri fissando inutilmente l'ala posteriore della Renault di Vitaly Petrov.

Vitaly Petrov, Renault R30, Fernando Alonso, Ferrari F10

Vitaly Petrov, Renault R30, Fernando Alonso, Ferrari F10

Photo by: Charles Coates / Motorsport Images

Sicuramente è facile puntare il dito contro l'architetto Hermann Tilke, ma non è necessariamente da biasimare. Come chiunque altro fornisca un servizio, Tilke è prigioniero del capriccio di quella bestia insondabile che è il cliente. Quasi tutto ciò che fa più schifo del tracciato di Yas Marina ha il sentore di essere stato imposto dall'alto.

Per esempio la Curva 7 avrebbe potuto essere un ottimo punto di sorpasso se qualcuno non avesse deciso di piazzare un'enorme tribuna sopraelevata proprio dove avrebbe dovuto esserci la via di fuga.

 Il defunto Charlie Whiting, direttore di gara e delegato alla sicurezza all'epoca, ha astutamente notato l'assurdità di costruire quello che era in effetti un muro di mattoni alla fine di un lungo rettilineo e ha insistito per infilare una chicane. Nel nuovo layout questo compromesso sarà eliminato portando l'intera curva in avanti per includere quella via di fuga che avrebbe dovuto essere lì in origine, mentre il pubblico in tribuna dovrà semplicemente accettare di essere un po' più lontano dall'azione.

Un elemento che non è stato cambiato durante le operazioni di restauro, forse perché farlo significherebbe riconoscere l'arroganza dietro la decisione originale, è la posizione del complesso dei box che si trova sul lato sbagliato del circuito.

Lungi dall'essere una caratteristica distintiva e degna di nota, il tunnel che collega la pitlane con la pista è una cosa imbarazzante. Guardare un'auto di Formula 1 che balbetta e si dimena mentre il suo pilota la infila con cura in questo assurdo vestibolo di cemento è l'opposto di un qualcosa di eccitante.

Lewis Hamilton, Mercedes F1 W11

Lewis Hamilton, Mercedes F1 W11

Photo by: Charles Coates / Motorsport Images

Tilke si è scusato per la miseria del complesso di curve ad angolo retto che si snoda intorno a quello che era allora conosciuto come l'hotel Yas Viceroy, dicendo che i proprietari hanno deciso in ritardo di raddoppiare le dimensioni della struttura in questione. Il restyling del tracciato aprirà modificherà queste curve con l'obiettivo di rendere questa sezione meno stop and start.

Ma Tilke ha solo se stesso da biasimare per l'altro punto orribile del circuito che sarà presto eliminato: la sequenza di curve sinistra-destra-sinistra-sinistra alla fine del secondo rettilineo la cui unica peculiarità era un tocco di inclinazione. Quella pendenza sarà presto resa più ripida e rivolta nella direzione opposta, poiché l'intera sezione sarà sostituita da una singola curva che il responsabile del circuito ha descritto in un video promozionale riccamente prodotto come "iconica".

L'impiego di questo termine, abusato per descrivere qualcosa che non esiste ancora, riassume il problema costante di Yas Marina. Ha sempre cercato di essere qualcosa che non è. Non deve essere un architetto o un promotore a conferire lo status di icona. Specialmente per qualcosa che non è ancora stato costruito.

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