Wolff punge: "5" alla Ferrari a Monza? Ci sarebbe servita la scorta"
Secondo il team principal della Mercedes nel duello tra Leclerc ed Hamilton il monegasco è andato un po' sopra alle righe, ma con una risata ha lasciato anche intendere che il fattore ambientale può aver avuto il suo impatto con una Ferrari in testa a Monza.
Foto di: Steve Etherington / Motorsport Images
Digerita è stata digerita, ma non proprio come la più leggera delle insalate. La sconfitta incassata a Monza dalla Mercedes non è giunta a sorpresa, ma Toto Wolff, pur riconoscendo i meriti della Ferrari e di Charles Leclerc, ha aggiunto qualcosa alle sue dichiarazioni post-gara.
L’oggetto è il comportamento ai limiti del regolamento di Leclerc nel corpo a corpo avvenuto alla variante della Roggia nel corso del giro 23, e la successiva applicazione della bandiera bianconera, ovvero una sorta di cartellino ‘giallo’ calcistico, introdotto recentemente come norma per concedere ai piloti una sola sbavatura.
La nuova linea della FIA, varata dopo le note vicende seguite alla penalità inflitta a Sebastian Vettel nel Gran Premio del Canada, è più permissiva nei corpo a corpo in gara, ma secondo Wolff questo approccio determinerà presto delle situazioni che renderanno un nuovo intervento.
“I commissari sportivi si trovano in una situazione molto difficile – ha spiegato il team principal della Mercedes – perché devono prendere decisioni in un contesto che non è ben definito. La corsa di Monza è stata molto dura, forse si è andati un po' oltre, e credo che il comportamento di Lewis sia stato determinante nell’evitare un incidente (con Leclerc). Ma alla fine cosa avrebbero potuto fare i commissari sportivi?".
“Se avessero dato una penalità di cinque secondi ad una Ferrari in testa al Gran Premio d’Italia – ha proseguito Wolff ridendo - avremmo avuto bisogno di una scorta di polizia per uscire dal circuito!”.
Poi è passato alle valutazioni sulla bandiera bianconera: “Credo che con questa norma vedremo più contatti tra i piloti, ed il rischio che diventi una pratica ordinaria c’è. Personalmente credo che quando si verificheranno i primi incidenti ci ritroveremo a valutare nuovamente queste situazioni, questo è il modus operandi, ma fino a quel momento saranno lasciati liberi di correre”.
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